Anteprima

The Order: 1886

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

L’E3 sta attendendo tutti al varco in religioso silenzio. Ci aspettano tante verità, le giuste rivelazioni, le risposte alle domande rimaste in sospeso. C’è un’eccitazione palpabile, questa volta, perché ci hanno promesso i giochi; ci hanno promesso i veri protagonisti, l’incredibile, e forse anche la luna. Tra questi c’è anche The Order: 1886, che di nebbie da diradare ne ha parecchie. Tutto ciò che è stato mostrato fino a oggi dell’esclusiva PS4, è senz’altro un minuscolo antipasto che non può dare una panoramica globale del progetto: lo sa bene chi lo sta sviluppando e devono capirlo anche tutti coloro che credono con forza in questo titolo affascinante e potenzialmente sbalorditivo.

La certezza del dubbio
Due costanti accompagnano The Order: 1886 fin dalla sua genesi: un comparto tecnico davvero degno di nota e finalmente allineato alla qualità pretesa dalle console di questa generazione, e dei dubbi ben più che legittimi sul gameplay, venuti fuori dopo aver visionato i filmati pubblicati da Ready at Dawn. Nonostante il chiacchiericcio sul presunto downgrade grafico si sia fatto insistente, dagli sviluppatori sono arrivate prontamente delle smentite piuttosto secche che sembrano garantire il massimo della qualità dal punto di vista tecnico, che si presenta come la vera punta di diamante dell’intera produzione. In movimento, The Order fa impressione e conferma quanto di buono ci sia nel lavoro certosino dei programmatori, attenti e meticolosi nella realizzazione della fisica dei diversi materiali, e inappuntabili nel rappresentare al meglio il loro comportamento che varia a seconda delle sollecitazioni subite. Ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo, dove è possibile trovare anche tutto ciò che fino a oggi si sa sulla trama e sul background di The Order, che già in quel momento era stato capace di candidarsi come uno dei titoli più rappresentativi della prima ondata di inizio generazione. Da lì in avanti la fiducia è riuscita a mantenersi costante e su alti livelli, ma subito dopo l’evento londinese (qui il nostro resoconto), coi primi sprazzi di gioco davanti agli occhi, siamo stati costretti a ridimensionare un po’ le nostre forse fin troppo alte aspettative. Il filmato apparso in rete qualche giorno fa ha confermato ulteriormente le due costanti senza offrire nulla di davvero consistente che potesse far cambiare idea sulla situazione attuale in cui versa The Order. Certo, bisogna ammettere che non abbiamo ancora visto nulla di sostanzioso, ma è vero anche che le sezioni estrapolate e date in pasto alla stampa hanno aperto degli scenari non proprio entusiasmanti. Ancora una volta abbiamo assistito a un filmato rigorosamente in-game piuttosto striminzito e forse sin troppo simile al precedente, al punto da far pensare che la presenza di spazi chiusi e corridoi possa avere una concentrazione molto forte lungo tutto l’arco dell’avventura.

Doveri da TPS
Che Gears of War abbia cambiato per sempre la faccia di un genere, è ormai chiaro a tutti; ciò che invece stenta a essere palese, è che si tratta di una soluzione pensata agli albori della vecchia generazione. Oggi, non potrebbe mai avere lo stesso impatto di allora, soprattutto per via del riciclo selvaggio che ne è stato fatto. The Order: 1886, al momento, si è presentato come un’opera dal gameplay fortemente derivativo e senza autentici guizzi creativi, legato com’è a quella filosofia di gioco che accompagna il giocatore per mano senza lasciare spazio alla sua interpretazione degli scontri. La preoccupazione serpeggia e impaurisce, perché l’eventuale mancanza di sezioni fortemente diversificate potrebbe schiacciare ogni buon proposito portato avanti dalla cura profusa in tutti gli altri comparti di gioco. E sarebbe uno di quei peccati francamente imperdonabili, visto quanto incredibile potenziale ha da esprimere questa stuzzicante esclusiva. Vedere ottimi effetti particellari durante le esplosioni, l’illuminazione dinamica sui tessuti e le deformazioni dei materiali, animazioni indistinguibili da quelle di un filmato in CG e una resa scenica ed estetica che ammutolisce in pochi attimi, sa sicuramente di next-gen. Ma non è abbastanza. The Order, considerata la sua portata, ha il dovere di distaccarsi dal passato per cercare una propria via, perché è solo così che si riesce realmente a svettare su tutti gli altri. I quattro cavalieri potranno anche sconfiggere le bestie (che speriamo di vedere finalmente all’E3) con le loro potenti bocche da fuoco e con la forza della coesione, ma se la base rimarrà vecchia, traballante e poco convincente, tutto saprà di stantio e di già visto. Anche trascinare via un compagno ferito mentre si spara a dei nemici che si spostano su un ballatoio è una soluzione che non ha nulla di eccitante, come anche quei QTE proposti in modo alternativo, ed è per questo che siamo in fremente attesa di scoprire finalmente la verità su The Order: 1886. Siamo in attesa di capire, fino in fondo, qual è il futuro che ci attende, perché bisogna fare molto di più per convincere i giocatori che sotto le apparenze c’è ben altro.

– In movimento fa davvero impressione

– Cura per il dettaglio maniacale

– Ambientazione steampunk accattivante

The Order: 1886 è riuscito a infondere un hype molto alto tra i possessori di PlayStation 4, tuttavia, i brevissimi filmati mostrati hanno evidenziato un gameplay un po’ troppo restrittivo e lineare per gli obiettivi che Ready at Dawn si è posta. In attesa di provare con mano il titolo (probabilmente fra qualche settimana a Los Angeles), rimangono delle perplessità sul tipo di conduzione di gioco che gli sviluppatori hanno in mente.

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