The Hum, prima ancora di essere un gioco horror sugli alieni, è un fenomeno di natura sconosciuta che a partire dagli anni ’70 si è registrato originariamente a Taos, nel Nuovo Messico. Si tratta di un brusio persistente a basse frequenze che può essere scambiato per il rumore ovattato di qualche elettrodomestico, è percepito solitamente durante le ore notturne o verso l’alba, e tuttora non esistono prove certificate sulla sua origine. Il fenomeno si è espanso con gli anni anche al di fuori dagli Stati Uniti, giungendo alle orecchie dei cittadini inglesi, scozzesi e anche neozelandesi, fino a raggiungere una percentuale stimata tra il 2 all’11% della popolazione mondiale. C’è chi parla di una particolare patologia che colpisce il timpano, chi invece ha delle ottime registrazioni ambientali che comproverebbero la veridicità dello strano rumore, e chi ancora, addentrandosi nel campo sterminato delle speculazioni, vorrebbe far coincidere il Brusio di Taos con anomalie che non sono esattamente di questo mondo.
Sono tra noi
Il fenomeno è insomma qualcosa di reale e inspiegabile, e visto che è nato proprio nei pressi (per così dire) del disastroso incidente di Roswell, a molti è venuto facile associare The Hum alla vicina presenza di qualche forma di vita aliena. La letteratura e il cinema, ovviamente, non hanno perso tempo e hanno scatenato tutta la loro fantasia, mentre per il nostro medium esisteva ancora un grosso buco che verrà colmato proprio da The Hum: Abduction, un horror indipendente in prima persona che ha tutta l’intenzione di appoggiare le speculazioni fatte sugli extraterresti e su questo strano fenomeno.
Bisogna innanzitutto dire che le informazioni sul progetto sono ancora piuttosto scarse, e va detto anche che gli sviluppatori non vogliono far uscire il gioco prima dell’arrivo sul mercato di tutti i visori per la realtà virtuale; si capisce pertanto che i lavori sono ancora in alto mare e che prima di avere notizie certe sulla data di uscita passerà ancora un po’ di tempo. Eppure, nonostante il poco materiale a disposizione, c’è già un interessante trailer in-game che lascia intravedere buone potenzialità, soprattutto per la sua grande vicinanza all’ormai defunto P.T., con cui condivide ritmi ed estetica.
In Abduction si percepisce chiaramente quanto l’intimità violata di una famiglia sia al centro delle vicende, almeno quanto la misteriosa scomparsa del marito della protagonista, Holly Sanders. Moglie sfortunata e madre del piccolo Dan, Holly si ritroverà annientata e indifesa dopo l’improvvisa sparizione del coniuge, di cui si sono completamente perse le tracce da qualche mese. Rimasta da sola, col figlioletto come unica compagnia, la donna scoprirà lentamente passato e presente della famiglia Sanders, andando incontro a una rivelazione semplicemente terrificante.
La premessa di The Hum: Abduction è indubbiamente affascinante e può effettivamente portare all’interno del genere qualche novità in più, plasmando una sceneggiatura che può distaccarsi finalmente dai soliti cliché. Unire l’horror “extraterrestre” con una vicenda familiare fosca, e mettere come sfondo un fenomeno reale e tutt’oggi inspiegabile, apre una voragine di mistero ancora più profonda e intrigante, ma non è ancora chiaro come questi elementi si andranno ad amalgamare all’interno del gioco. Il rischio di abbandonarsi alla banalità è sempre dietro l’angolo, ma se gli sviluppatori riusciranno a sfruttare con intelligenza tutto il tempo che si sono presi, affiancando al team di base alcune figure artistiche capaci di tirare fuori il meglio dal progetto, The Hum: Abduction può trasformarsi in un titolo davvero sorprendente.
Ti prendo e ti porto via
Già dal sottotitolo “Abductions”, sembra chiaro quale sia stato il destino del marito di Holly. E se per caso qualcuno di voi ha ancora il dubbio che i rapimenti alieni siano tra gli argomenti principali di The Hum, vi basterà dare un’occhiata al trailer, in cui anche il figlio fa la stessa fine.
Sebbene Abduction faccia idealmente parte di un grande mondo chiamato The Hum Universe, secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori si tratta a tutti gli effetti di un prequel di “The Hum Game, The Alien Invasion Simulator”. In questo nuovo capitolo, però, c’è una forte impronta story driven, e anche una maggiore seriosità e cura, a dimostrazione del fatto si vuole puntare tutto su un’idea di base convincente e per certi versi completamente inedita.
Tra le caratteristiche chiave di Abduction, quindi, non meraviglia la presenza di una storia profonda e con un background parecchio misterioso, né tantomeno la necessità di attendere l’arrivo dei nuovi visori per aumentare notevolmente l’immersione del giocatore. Incuriosisce – e anche parecchio – l’inserimento di alcune sezioni in cui sarà possibile giocare all’interno della mente della protagonista mentre viene sondata dagli alieni. L’idea, se ben sviluppata, potrebbe regalarci scene davvero agghiaccianti, ma siamo ancora nel campo delle possibilità non ancora corroborate dai fatti.
Il gioco girerà su Unreal Engine 4 e, da quanto è stato mostrato finora, tutto sembra essere abbastanza solido e convincente. Allo stesso modo, solida sembra anche l’atmosfera, che gioca molto sui silenzi interrotti da eventi improvvisi che demoliscono la quiete, fino a far sprofondare l’utente nel panico più totale. Oltre allo scenario casalingo – presumibilmente usato per il prologo – è assai probabile la presenza di ambientazioni cittadine, in cui ci si dovrà muovere con la massima cautela possibile. L’interazione minimale e la presunta mancanza di un armamentario efficace per difendersi dalla minaccia aliena, infine, dovrebbero far capire quanto The Hum: Abduction sia in definitiva figlio della nuova scuola horror nata assieme alle perle indiscusse di Frictional Games.
– Ottima atmosfera e buona premessa narrativa
– Sezioni dentro la mente della protagonista, violata dagli alieni
– Storia profonda, con riferimenti a un fenomeno tuttora inspiegabile
The Hum: Abduction sembra un progetto promettente, che potrebbe introdurre qualche novità in un genere che forse sta cominciando un po’ troppo a riciclare le solite idee. La volontà di attendere l’arrivo dei visori per la realtà virtuale, inoltre, fa capire inequivocabilmente quanto gli sviluppatori vogliano puntare sull’immersione totale dei giocatori all’interno di un mondo dove le intenzioni bellicose degli extraterrestri sono ancora più autentiche dell’ossessionante ronzio che annuncia la loro presenza.