Anteprima

The Great Whale Road

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

I vichinghi sono stati spesso dipinti come un popolo brutale e sanguinario, dedito alle razzie e ai saccheggi, ma la storia ci riporta una tradizione ben differente e ci parla di pastori, di agricoltori e mercanti, in grado di gestire comunità e villaggi sparsi lungo tutte le coste scandinave. Allo stesso tempo, le saghe norrene, come la Áns saga bogsveigis o la Hervarar saga ok Heiðreks, ci riportano con la mente a viaggi avventurosi, scoperte, eroi, faide interne e dure lotte con i nemici stranieri, come i Sassoni o i Geti. La gestione del clan e le imprese dei popoli del nord sono proprio i due pilastri portanti di The Great Whale Road, titolo sviluppato dai ragazzi di Sunburned Games e finanziato tramite Steam Greanlight che, dopo una raccolta fondi vincente, è pronto a gettare le sue ancore su Steam, per il momento in versione di Early Access. 
Still to come…
Qualche precisazione prima di mollare gli ormeggi ed iniziare la lettura: il team di sviluppo ci ha fornito per questa preview una versione precedente a quella che sarà disponibile in accesso anticipato a partire dal 28 di luglio; il codice testato metteva a disposizione solo pochi turni di giochi ed inoltre presentava svariati bug e glitch, alcuni dei quali già segnalati dalla stessa Sunburned Games e che con ogni probabilità verranno corretti prima della release, mentre altri erano del tutto inaspettati e ci lasciano qualche dubbio in più sulla stabilità futura. Insomma, più che valutare il grado di sviluppo, la pulizia del gioco o la mole dei contenuti, questa prova ci ha permesso di farci una idea di cosa sia The Great Whale Road e già grazie a queste prime fasi di gioco, possiamo dire che il titolo sviluppato da Sunburned Games merita molte attenzioni. Dire cosa sia precisamente The Great Whale Road è piuttosto difficile, in quanto mischia allo stesso tempo svariati generi videoludici e riprende le meccaniche dei GDR, degli strategici a turni, dei gestionali e dei giochi di carte. Al netto di questo melting pot, a noi ci piace etichettarlo come un simulatore di vita vichinga, ambientato durante il VII secolo d.C, in un piccolo villaggio delle coste danesi: vestendo panni di un – o una – giovane Jarl, posto alla guida di un clan rimasto orfano del suo precedente leader – che ovviamente è anche il padre del protagonista – i compiti da svolgere saranno molteplici e, oltre a vendicare il vostro predecessore, si dovrà al contempo tenere al sicuro e ben rifornito il villaggio durante i lunghi inverni, e sfruttare la stagione calda per partire lungo la Whale Road, ossia il mare del nord, in cerca di avventure, nuove rotte commerciali, battute di caccia e, naturalmente, insediamenti da saccheggiare. In realtà, con il proseguo dello sviluppo, Sunburned Games ha promesso di aggiungere altre fazioni ed eroi oltre a quelli danesi, andando ad inserire in The Great Whale Road anche i Sassoni, i Frisoni ed i Franchi, garantendo così una maggior varietà in tema di setting e storyline. 
Passano le stagioni, passano gli anni
Il gioco si divide in due fasi ben differenti, ciascuna delle quali identificata da una stagione: durante i mesi freddi, The Great Whale Road si trasforma in un vero e proprio gestionale, con molteplici fattori da tenere sotto controllo e vari focus point da spendere in alcuni parametri per garantire la sopravvivenza e il benessere del proprio clan. Con l’arrivo dell’inverno e con lunghe e gelide settimane all’orizzonte, l’unico modo per non soccombere alle tormente di neve e alla fame è un’accurata pianificazione e distribuzione dei punti fra raccolta, caccia, diplomazia, guerra, agricoltura e tradizioni: se all’apparenza gli elementi da controllare possono anche apparire svariati, non lasciatevi spaventare dal loro numero, perché in tutte le partite che abbiamo portato a termine, in nessun caso la popolazione ha patito i morsi della fame o risentito di alcun malus, anche grazie a dei pannelli sempre puliti, facili da leggere ed interpretare, che ci hanno permesso di non buttare al vento alcuna risorsa. Una volta deciso come distribuire i vari focus point, non resta dunque che avanzare verso la bella stagione e vedere i benefici tratti dalla gestione dei vari beni: come avete intuito, almeno allo stato attuale, la fase invernale di  The Great Whale Road non propone un granché, né dal punto di vista della pianificazione né dal punto di vista delle cose effettivamente da fare, e ci auguriamo quindi che con il procedere dello sviluppo, la software house ritorni a mettere mano a questa fase di gameplay, arricchendo in maniera sostanziale la componente gestionale della sua produzione. 
In viaggio
In fin dei conti, lamentarsi della pochezza delle azioni da compiere durante l’inverno è abbastanza pretestuoso, perché anche nella realtà dei fatti, i vichinghi prediligevano abbondantemente i mesi caldi per compiere le loro scorribande e le loro incursioni, solcando con i drakkar le impetuose onde del mare del nord: conoscendo questi aspetti, Sunburned Games ha fatto di tutto per dare a The Great Whale Road i toni di una vera avventura scandinava, non lasciando davvero nulla al caso e prendendo spunto da molti generi videoludici. Ancor prima di mollare gli ormeggi e salpare da Ulfarrstead, il piccolo villaggio va esplorato nei suoi tre luoghi di interesse: il fabbro, dove acquistare nuove armi ed armature, il magazzino, dove verificare la disponibilità delle risorse prima di iniziare la spedizione ed infine quello che è stato chiamato “Warband”, ossia il luogo dove gestire il proprio party di eroi ed esploratori, i quali possono essere assunti o messi a riposo ed ovviamente armati con nuovi equipaggiamenti più efficaci da impiegare durante gli scontri. Ad impreziosire e rendere più profonda la componente GDR concorrono i molti parametri che caratterizzano ciascun eroe: non stiamo parlando solo dei punti vita, della stamina o del morale, perché ciascun personaggio ha una personalità ed un background unici, che lo porteranno a scontrarsi o a solidarizzare con gli altri membri dell’equipaggio, nonché a lottare con coraggio fino all’ultimo. Insomma, The Great Whale Road punta molto sull’aspetto delle relazioni umane e per farlo – oltre ai già citati tratti – mette in scena ripetuti script event, nei quali le decisioni vanno prese in poco tempo e garantiscono importanti benefit – come più cibo durante il viaggio o una maggiore velocità per la nave – ma ovviamente possono anche portate pesanti malus. Come in molti altri aspetti, anche in questa occasione The Great Whale Road si dimostra ancora piuttosto acerbo e solo per farvi un solo esempio, sappiate che in un viaggio ci sono capitati di fila tre eventi del tutto uguali tra di essi, con sempre la stessa risposta esatta. Naturalmente è molto probabile che già nella prima release il ventaglio degli eventi venga già ampliato. Una volta terminati i preparativi, dopo aver selezionato il drakkar e i componenti del party, non resta che lanciarsi all’avventura, seguendo una serie di missioni che The Great Whale Road mette a disposizione: in questa breve demo abbiamo solo scalfito la superficie, apprendendo le basi dei viaggi ed entrando in conflitto con pochi altri clan ma, contando sull’incremento delle fazioni, non dubitiamo del fatto che The Great Whale Road metterà in scena una serie di avventure e storie uniche e ben differenziate per ciascuna popolazione. 
Per pianificare al meglio la rotta, è inoltre presente una mappa sulla quale sono indicati i vari villaggi, ove è possibile tirare in secca la nave ed interagire con la popolazione locale, frequentando la taverna o il mercato per recuperare le risorse necessarie per proseguire il viaggio. Purtroppo, la mappa è uno degli elementi sul quale saranno necessari i maggiori lavori perché, nonostante l’apparente semplicità di lettura, basta poco per trovarsi fuori rotta ed iniziare a navigare senza una meta precisa. Anche durante la traversata dei mari, non mancano ovviamente gli eventi casuali – come l’apparizione di una nave all’orizzonte da saccheggiare o da lasciare andar via – e le relazioni tra la ciurma possono farsi più tese oppure consolidarsi. L’arrivo in un nuovo villaggio equivale a nuovi mercati con cui commerciare e nuovi personaggi con cui interagire per intraprendere svariate quest e sub-quest, come l’eliminazione dei banditi che rendono insicure le rotte per le carovane. Durante gli scontri, The Great Whale Road si trasforma in uno strategico a turni, con ruolo fondamentale giocato dal mazzo di carte a propria disposizione. Dal punto di vista delle meccaniche, sono molte le somiglianze viste in altre produzioni, una su tutte la divisione del terreno in ottagoni, sul quale spostare le proprie pedine, con il range delle loro azioni evidenziate tramite un colore differente. Ogni personaggio è inoltre caratterizzato da molteplici statistiche e possiede più modalità di attacco, ognuna delle quali può essere più o meno efficace contro una certa tipologia di nemici ed ha associata una percentuale di riuscita. A rendere più interessanti le dinamiche, come abbiamo già anticipato, intervengono poi le carte di gioco, utili per dare un buff offensivo o difensivo alle proprie pedine. Infine, a differenza di quanto in genere accade, nei duelli di The Great Whale Road non si è obbligati ad eliminare tutti gli avversari, bensì è sufficiente sconfiggere lo Jarl o il Chieftain nemico per mandare in rotta tutto il party: questa trovata porta con sé molti risvolti strategici, in primis perché obbliga il giocatore a tenere sempre sottocchio il proprio capo tribù non lasciandolo mai isolato, ed in secondo luogo a pianificare una tattica offensiva che si concentri contro il leader avversario. 
Il senso del gusto
In una industria videoludica continuamente alla ricerca del frame in più o di una risoluzione maggiore, vuoi per una limitazione di budget, vuoi per una maggiore libertà, la ricercatezza artistica è sempre più delegata a progetti indipendenti e a team di sviluppo vogliosi di distinguersi dalla massa. Sotto l’aspetto prettamente tecnico, The Great Whale Road è un progetto piuttosto semplice, è mosso dall’Unity Engine e in molte fasi si limita ad alcune schermate statiche; se lo si guarda però dal lato artistico, spicca immediatamente l’abilità di Paloma Latorre, Lance Calveley e Sergio Frances, designer e artisti che hanno impresso in The Great Whale Road un tratto distintivo grazie ad un charcter design molto ispirato e personaggi in 2D disegnati in modo molto curato. Parlando di cura, un elemento che forse non salta immediatamente all’occhio ma che impreziosisce ancora di più The Great Whale Road è l’accuratezza storica, con le varie fazioni che si contraddistinguono per il loro background culturale. Infine, constatiamo con piacere che anche in questa versione embrionale sia già stato inserito l’indispensabile tutorial, senza il quale sarebbe davvero difficile muovere i primi passi in The Great Whale Road, anche se segnaliamo l’assenza della lingua italiana, mancanza che con ogni probabilità non verrà colmata con il proseguo dello sviluppo.

– Setting affascinante e ben ricostruito

– Il mix di generi funziona

– Sapiente direzione artistica

Allo stato attuale, The Great Whale Road è ben lontano dalla sua versione finale, non mancano i glitch e si nota una mancanza di contenuti; al netto di ciò che è ora, l’idea di ricreare le avventure delle popolazioni vichinghe tramite un sapiente mix di generi videoludici è certamente vincente e, se sviluppata ed ampliata a dovere, renderà The Great Whale Road un prodotto da tenere in vista durante la fase di accesso anticipato. Come in tutti questi casi, Sunburned Games ha già messo nero su bianco la propria road map, che noi cercheremo di seguire da vicino il più attentamente possibile.

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