
Una pistola non basta contro i demoni dell’infernoNon sarà solo la storia e il timbro narrativo ad aumentare il senso di paura che The Evil Within 2 promette di regalare a tutti coloro che saranno abbastanza coraggiosi da avventurarvisi: anche un gameplay all’altezza, ereditato proprio da quello visto nel primo episodio, sembra fare capolino anche in questo sequel. Le sequenze tipicamente shooter appaiono ora però molto più veloci e meno limitanti, con una maggiore libertà di movimento e agilità da parte del protagonista (oltre che con una rosa di armi inedite decisamente interessanti). Ma non solo: Sebastian potrà ora anche letteralmente darsela a gambe nel caso in cui la situazione si faccia più spinosa del previsto. Resta poco soprendentemente intoccata la tipica visuale in terza persona dietro le spalle, sebbene il campo visivo sia ora a tratto più ampio, in modo da evitare sgradite sorprese alle spalle o ai lati. Ciò anche grazie a un compatto tecnico che sembra essere una versione riveduta e corretta – nonché pittosto avanzata – dell’ID Tech 5 utilizzato nel capitolo originale, che stavolta non tradisce le sue origini da titolo cross generazionale ma che anzi è capace di mostrare con disinvoltura scenografie malate e mostruosità di ogni sorta. A tal proposito, anche la direzione artistica sembra aver fatto un passo avanti non indifferente, proponendo una rosa avversari partoriti dal più atroce degli incubi notturni. E ciò è decisamente un bene: se infatti il primo The Evil Within puntava più sul portare a casa il risultato, omaggiando più o meno indirettamente le sue fonti di ispirazione (da Resident Evil a Silent Hill), questo sequel sembra invece averne guadagnato in coraggio e originalità. The Evil Within 2 non teme di offrire un’atmosfera insana e malata, che porterà Sebastian alla scoperta della verità dietro sua figlia Lily tra mostri inenarrabili, rituali satanici e più in generale un contesto di gioco che sembra aver accantonato quella “paura” contraddistinta dai cliché del genere di appartenenza. Certo, è ancora troppo presto per tirare le somme (il gioco vedrà infatti la luce solamente nel corso del prossimo autunno), ma per quanto ci riguarda il trailer mostrato a Los Angeles in occasione della conferenza Bethesda ci ha spinto a credere che questa volta il lavoro svolto dal team di sviluppo Tango Gameworks non abbia il timore di confrontarsi coi mostri sacri del genere. La speranza, però, è che questa volta non si cada nell’errore di osare più del dovuto.
– Un affinamento di tutte le meccaniche del predecessore
– Non si tratterà più di un titolo cross-gen
C’è molta attesa dietro l’uscita di The Evil Within 2, prevista per il prossimo 13 ottobre di quest’anno (che, casualmente, cade proprio di venerdì). La perdita di Shinji Mikami come director del gioco, unita alla possibilità che il gioco manchi quindi di quel level design e quel ritmo tipici del celebre designer giapponese, lascia spazio a dubbi e perplessità, che in ogni caso sembrano essere fugati da una direzione artistica vincente e un comparto tecnico stavolta veramente al passo coi tempi. Se il nuovo survival horror prodotto da Bethesda riuscirà ad ogni modo a imporsi come nuovo baluardo del genere di appartenenza è ancora troppo presto per dirlo: l’unica certezza è che il detective Sebastian Castellanos questa volta avrà a che fare con un orrore ancora più spaventoso del precedente. Potete starne certi.