Nelle tre ore di gioco a nostra disposizione, circa la metà la abbiamo passata con personaggi di livello 20 (vi ricordiamo che il CAP è previsto al momento al 30) facendo istanze avanzate e scoprendo con nostra somma gioia anche la modalità PvP di The Division, che a tutti gli effetti rappresenta il vero fiore all’occhiello della nostra prova.Toglietevi dalla testa deathmatch, capture point o qualsiasi altra modalità classica possa venirvi in mente, The Division offrirà una visione unica e singolare degli scontri tra giocatori, con meccaniche capaci di riportare la nostra memoria a una ventina di anni fa, quando troneggiavamo su Ultima Online facendo sano “player killing” su altri onesti giocatori. È stato subito amore.
All’attaccoCome funziona quindi il PvP? È presto detto: nell’area di New York ci saranno alcune zone altamente contaminate che richiederanno respiratori speciali per potervi accedere, definite Dark Zone. All’interno di queste regioni saranno inseriti NPC di alto livello dal respawn casuale, i quali, al posto di fornire la classica esperienza, elargiranno punti rank esclusivi e crediti speciali grazie a cui sarà possibile ottenere armi ed equipaggiamenti di livello superiore rispetto alla media del vostro livello – il tutto dal vendor che vi attende all’ingresso. Uccidendo gli NPC, inoltre si potranno ottenere anche ulteriori loot casuali di potenza elevata, una sorta di endgame che vi potrà tenere impegnati per un numero indefinito di ore.Fin qui tutto normale e lineare quindi, ma la vera cosa interessante è che nelle Dark Zone per mettere al sicuro il loot dovremo richiamare un elicottero e, dopo circa 2 minuti di attesa, agganciare la sacca con gli oggetti al cavo di sicurezza per farlo arrivare direttamente alla nostra base. Fino a quel momento morire significherà perdere tutto e se a questo aggiungete il piccolo dettaglio che chiunque potrà attaccarvi… eccovi servita la più caotica e adrenalinica esperienza multigiocatore degli ultimi tempi.Organizzarsi in gruppi, cercare collaborazione con sconosciuti per proteggersi a vicenda e poi pugnalare alle spalle i propri compagni solo per rubargli il loot sono tutte cose che ci fanno impazzire e vogliamo assolutamente buttarci a testa bassa in questa modalità.Non è per tutti, questo è vero, ma lasciatevi catturare dalla gioia per un gioco che sembra aver pensato anche ai gamer di vecchia data, chiudendo le porte ai casual e ad un modo di giocare che non sarà assolutamente sostenibile in solitaria.
Scordatevi call of dutyIl PvP offerto da The Division è estremamente tattico. L’utilizzo delle bombe è efficace ma pericoloso, dato che potrebbe colpire giocatori “innocenti”, e il time to kill è particolarmente alto, stiamo parlando di 5 colpi con i fucili da cecchino e interi caricatori di mitragliatrici pesanti per abbattere un avversario, un tempo più che sufficiente a imbastire una sparatoria come non se ne vedevano da tempo. La motivazione è da ricercarsi nella volontà di dare un’impronta più strategica ai combattimenti e nella necessità di sopravvivere abbastanza a lungo in scontri che spesso sfociano in 3 contro uno o ancora peggio.Il sistema di coperture attive funziona discretamente bene e saltare da una protezione all’altra risulta fluido, anche se non particolarmente veloce. Come riferimento possiamo prendere il vecchio Advanced Warfighter o il più recente Future Soldier, dove mirare ad una copertura per potersi spostare in scioltezza. The Division porta in dote anche effetti elementali differenti, come proiettili incendiari o elettrici per stordire gli avversari o un sistema di sanguinamento e soppressione sempre indispensabili per mantenere sotto pressione gli avversari. Se è vero che le Dark Zone sono letteralmente un inferno di proiettili, è altresì vero che non mancano nelle build opzioni di cura numerose, da intere colonnine per ricaricarsi di energia automaticamente fino a drop pod per munizioni e consumabili, altro elemento che aggiunge profondità agli scontri. A chiudere il cerchio ci pensa un sistema di taglie, che segnalerà a tutti i giocatori presenti nell’area i ricercati più pericolosi e li penalizzerà alla morte con la perdita di crediti e dark rank, a patto che questi non riescano a restare nascosti un tempo sufficiente per far svanire lo status “rogue”, titolo che si ottiene per l’appunto uccidendo i giocatori neutrali. Le armi ci sono sembrate equilibrate e varie al momento, ed è scongiurato anche l’abuso dei fucili da cecchino grazie a ottiche davvero lente a mettere a fuoco, per un bilanciamento che pare essere studiato particolarmente bene.
– Componente competitiva originale e divertente
– PVP ricco di tensione
La Dark Zone sembra essere una modalità estremamente divertente e riuscita ed è sicuramente l’elemento di spicco in questa nostra prova. Abbiamo davvero amato il concept del PvP e siamo sicuri che ci perderemo letteralmente nei suoi meandri una volta che avremo il gioco completo in mano. Gli unici dubbi, ancora una volta, sulla stabilità dei server, che dovrà essere impeccabile sin dal lancio.