Anteprima

The Crew

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

A meno di un mese dall’uscita di The Crew, siamo ritornati sulla beta per una nuova prova dell’ambizioso titolo di corse targato Ubisoft, che mira a creare il corrispettivo di un MMO su quattro ruote, offrendoci una mappa in scala degli interi Stati Uniti d’America. Dopo un lungo coast to coast su PC, vediamo dunque in quali condizioni versa la controparte per console, e se lo stress test effettuato sui server è stato superato senza grossi problemi.

La regola della strada
Per riuscire nell’intento di intrattenere i giocatori senza lasciarli vagare a lungo da un punto all’altro di una mappa così estesa, era fondamentale riuscire a dare un’ottima varietà alle missioni e non lasciare spazio alla ripetitività. In questo senso, ci sentiamo di confermare le ottime impressioni già avute qualche tempo fa, soprattutto per via di una conduzione di gioco ben strutturata e intelligente, che accompagna gradualmente il giocatore in una giungla urbana densissima di eventi e sfide secondarie. Dalle grandi missioni principali legate a doppio filo alla storia – che parte con qualche spunto buono, ma che non sembra esattamente tra le più originali – fino ad arrivare agli obiettivi minori sparsi un po’ ovunque, c’è sempre un grande equilibrio nella gestione dei contenuti. Gli eventi contribuiscono a far aumentare l’esperienza e il denaro, e anche a rifornire la vostra vettura di ricambi più performanti, da poter innestare al volo o spedire al quartier generale. Da qui, oltre ad osservare i progressi di gioco, è possibile gestire la distribuzione dei punti abilità, per avere così diversi vantaggi che vanno dalla guida più agevolata agli sconti sulle vetture da acquistare nei concessionari delle grandi città. Grandissima cura anche nella personalizzazione delle parti estetiche delle auto, elemento che per qualcuno può risultare fine a se stesso, mentre per altri rappresenta un importante valore aggiunto, soprattutto perché in fondo, The Crew, è un titolo dall’anima fortemente arcade. Ecco dunque che è possibile metter mano ad alettoni, minigonne, cofani; scegliere fantasiosi adesivi e decalcomanie, per modificare così il proprio bolide e renderlo immediatamente riconoscibile tra i membri delle crew più tamarre che scorrazzano per l’America. Le modifiche meccaniche, invece, risultano sempre necessarie se non si vuole puntualmente essere il fanalino di coda durante le corse, pertanto, tutte le volte che si incappa in uno dei numerosi minieventi a disposizione, bisogna tentare di fare il miglior tempo o mettere in mostra tutta la propria abilità, a dimostrazione del fatto che tutto il lavoro degli sviluppatori non è affatto un riempitivo, ma un modo sapiente di far migliorare gradualmente lo status del giocatore e farlo accedere così alle competizioni che richiedono un livello maggiore.

L’ebbrezza della velocità
L’ultimo contatto con The Crew prima di questa beta per console, aveva messo in evidenza anche qualche dubbio sul sistema di guida, che pareva ancora piuttosto arretrato e decisamente arduo da padroneggiare – e non di certo per i demeriti degli utenti. La vettura, soprattutto a grandi velocità e in derapata, risultava avere una tendenza al pattinamento molto accentuata, era spesso incontrollabile e scomposta, e la precisione delle sterzate era difettosa. A questo, bisognava aggiungere un sistema di collisioni imperfetto e a tratti approssimativo, che poteva far perdere qualche posizione (e un po’ di pazienza) anche avendo il massimo dell’attenzione. Questa prova, nonostante dimostri come ancora ci sia bisogno di lavoro e attenzione per sistemare delle magagne non da poco, ci ha fatto capire quanti progressi siano stati fatti, rendendo quasi accettabili le scorribande sia su asfalto che su sterrato. La guida è infatti più morbida e meno sguaiata, le auto sono più controllabili e le collisioni involontarie sono diminuite drasticamente, fino quasi a sparire. Tuttavia, nonostante stiamo parlando di un titolo arcade che fa dell’aggressività al volante la sua maggior prerogativa, restano dei dubbi che scioglieremo solo in sede di recensione, fiduciosi del fatto che un altro mese circa possa dare buoni frutti e rendere più docili i comportamenti delle vetture. Sulla bontà del gioco e sulle buone intuizioni che mette puntualmente in atto, non si discute, ed è proprio per questo che ci dispiacerebbe qualora non dovessero essere sistemati i problemi presenti al modello di guida. 
E sempre rimanendo in tema di confronti con la vecchia build, bisogna sottolineare delle migliorie a tutto campo per quanto riguarda il comparto tecnico, adesso più solido e con pochi elementi meno curati degli altri. Non si grida di certo al miracolo, ma trattandosi di un open world piuttosto vasto, dove ci si impiega più di mezz’ora per andare da una costa all’altra degli States, l’impatto generale resta comunque di buon livello.

La mia cricca è meglio della tua
Anche The Crew fa della socialità una delle sue colonne portanti più possenti, ma nonostante sia fortemente consigliato intraprendere gare ed eventi con altri utenti per avere il meglio dall’esperienza di gioco, affrontare le competizioni in singolo riesce a divertire senza lasciare eccessivamente l’amaro in bocca. Preferiamo non sbilanciarci sul multiplayer e su tutto ciò che ruota attorno al cuore pulsante dell’opera, perché come ben sappiamo, da qualche tempo i server non riescono più a dare il margine di sicurezza di cui avremmo bisogno. The Crew va provato a lungo, soprattutto dopo che sarà arrivato nei negozi, e solo successivamente sarà possibile esprimersi sulla risposta delle infrastrutture di rete e sul netcode. Ciò che possiamo dire al momento dopo aver provato diverse gare PvP, è che la presenza di lag si fa talvolta più corposa del previsto, con comportamenti bizzarri delle auto rivali che inficiano, anche gravemente, la conduzione delle gare. Nelle lobby PvP è possibile affrontare diversi eventi in successione, ne troverete in ogni zona e possono essere giocati con la crew o tutti contro tutti. Vincendoli, si otterrà esperienza, denaro e punti reputazione. Se si abbandona la gara, si verrà penalizzati.Mentre eravamo nel bel mezzo delle competizioni, è capitato però di vedere auto apparire dal nulla, speronarci e mandarci fuori pista, arrivare a sbattere sulle protezioni e avere comportamenti per nulla aderenti alle leggi fisiche, e subire compenetrazioni inaspettate tra vetture. Non accade sempre, ma durante la nostra lunga prova, le gare PvP dove non accadeva nulla di anomalo sono state veramente poche. E l’impulso di uscire, sperando di incontrare utenti corretti che non stressassero eccessivamente i server, l’abbiamo avuto un paio di volte. È ancora una beta, è chiaro, ma The Crew ha la necessità di sistemare tutti questi problemi se vuole essere ricordato per ciò che è: un’opera che ha dalla sua una carica innovativa non indifferente, e che proverà a portare le dinamiche di un MMO in un mondo vasto, dove non ci sono personaggi fantastici in luoghi incantati, ma bolidi da truccare, compagni da reclutare e una storia dove tutto è andato terribilmente fuori controllo.

– Mappa in scala degli Stati Uniti d’America

– Le meccaniche da MMO funzionano a meraviglia

– Missioni sempre molto varie

– Sviluppo di gioco intelligente, graduale e ben studiato

The Crew ha tantissimo potenziale ed è un progetto molto ambizioso, che vuole innovare e rinnovare il genere degli automobilistici inserendo al suo interno alcuni degli elementi portanti degli MMO. L’idea sembra ottimamente realizzata, lo sviluppo delle missioni e la crescita è intelligente, graduale e ben studiata, e il pericolo del tedio sembra essere scongiurato. Tuttavia, rimane qualche dubbio sul modello di guida e sull’efficienza dei server, che verificheremo opportunamente quando The Crew sarà finalmente a pieno regime.

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