The Crew è stato un titolo che per una serie di motivi, principalmente di carattere tecnico ma anche contenutistico, non è riuscito a convincere fin dal lancio, nonostante la presenza di una mappa di gioco davvero immensa, ma forse troppo carente sul profilo delle attività disponibili.
Al fine di migliorare la situazione del gioco è stato determinante l’impegno di Ubisoft, rappresentato da un’abbondanza impareggiabile di DLC, che era arrivato a presentare un’offerta di tutto rispetto, soprattutto grazie alla varietà di attività e contenuti che a quel punto aveva da offrire. Visto il discreto successo di questa operazione, la strada decisa per lo sviluppo di The Crew 2 ci è sembrata proprio quella della varietà, con un modello di guida che inizia così ad ospitare, oltre alle già presenti auto e moto, anche aerei e motoscafi.
Un mix inedito, che però durante la prova di questo E3 2017 ci è piaciuto parecchio, perché oltre a dare un’inquadratura chiara e originale alla serie, riesce a conferire quel senso di motori e libertà che non abbiamo potuto sperimentare con tanti altri titoli.
Back to the U.S.
Per l’occasione siamo tornati negli Stati Uniti, ambientazione utilizzata anche per il primo capitolo, apprezzabile sia per la varietà dei panorami offerti e sia per la presenza massiccia di qualunque tipo di sport motoristico, senza dimenticare l’intramontabile esperienza del Coast-to-coast.
Come prima attività, abbiamo guidato una Porsche rievocando le atmosfere e il sistema di guida del primo capitolo, attraversando un ambiente generalmente migliorato sotto il profilo grafico. Dopo di che siamo stati messi a bordo di un motoscafo, sempre nel mentre di una competizione, e ci siamo ritrovati con un sistema di guida ovviamente diverso, in cui l’effetto della scia e delle onde del mare impattava in maniera importante sulla nostra traiettoria, richiedendo un’attenzione importante, nonostante la velocità evidentemente inferiore di questi mezzi. Infine siamo stati lanciati nei cieli, tra i grattacieli di New York, per guidare un aeroplano tra le porte gonfiabili sparse per la città, cercando di non andare a sbattere.
Fin da subito le peculiarità di ciascun modello di guida sono riuscite a convincerci grazie al fattore immediatezza, che ci ha permesso di manovrare sapientemente i veicoli dopo pochi minuti. Soltanto l’aeroplano si è dimostrato più impegnativo del previsto, non essendo previste su pad tutte le manovre possibili sulle controparti reali.
SuperTrasformazione
Passando alla parte dedicata alla stampa, siamo riusciti a provare due eventi presi direttamente dalla mappa di gioco, subito dopo aver esplorato un po’ la città di New York. Nella fase di free-roaming è infatti possibile passare con un semplice tasto dal veicolo preferito di terra al motoscafo o all’aereo, indipendentemente dalla nostra posizione sulla mappa. Scegliere di passare a un mezzo acquatico sull’asfalto ci porterà ad incagliarci in mezzo alla strada, ma sarà comunque possibile; fare lo scambio gettandosi in un lago, invece, sarà di sicuro molto più vantaggioso, perché il passaggio dall’uno all’altro non prevede alcuna soluzione di continuità.
L’altro aspetto di The Crew 2 a fare un ulteriore passo avanti è la caratterizzazione dei veicoli, il cui comportamento alla guida sembra decisamente più legato alle caratteristiche dello stesso rispetto al passato. Il motoscafo utilizzato in questa fase, per esempio, dalla potenza ridotta ma dal peso e manovrabilità folli, ha drasticamente cambiato il modo di affrontare le acque rispetto a quanto fatto nella fase precedente, con un mezzo di dimensioni generose e di maggiore potenza.
– Una strada originale per i racing arcade
– Caratterizzazione dei veicoli
– Modello di guida dei veicoli acquatici accattivante
The Crew 2 dimostra che i ragazzi di Ubisoft sono riusciti a trovare una strada che allontani il loro gioco dagli imprendibili dominatori degli arcade-racing games, per renderlo così originale e più appetibile. La possibilità di passare senza soluzione di continuità da una tipologia di veicoli all’altra è un’interessantissima funzione, che si è rivelata fin da subito la gimmick di questo titolo. Al di là della scala, che sembra riproporsi ancora più imponente del precedente episodio, pensiamo che il passo avanti consista proprio nel riuscire a rendere ancora più grande e popolato il mondo di The Crew 2 e la scelta di ravvivare strade, cieli e mari ci è apparsa ben più che sensata.