Anteprima

The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena

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a cura di andymonza

Dopo il corposo hands-on effettuato durante il soggiorno svedese presso Starbreeze abbiamo ancora occasione di parlare di The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena, remake e sequel di quell’Escape from Butcher Bay che tanto entusiasmò sulla prima Xbox.La chance ce l’ha fornita il publisher Atari, che nei giorni scorsi ha organizzato delle sessioni di hands-on sulla componente multiplayer, le cui caratteristiche erano già state accennate nella precedente analisi.La totale assenza di modalità multi giocatore nel predecessore e la brutta esperienza vissuta con The Darkness hanno fatto sorgere negli scorsi mesi qualche dubbio, ma le sei modalità annunciate, unite alle ambientazioni suggestive che il brand Riddick garantisce, facevano sperare per il meglio. Vediamo come sono trascorse le quattro ore sui server provvisori.

DeathmatchData la buona varietà di modalità presenti, abbiamo deciso di trascorrere la prima fase della nostra sessione online “scaldandoci” con i due deathmatch disponibili, tutti contro tutti e a squadre.Dopo aver customizzato il nostro alter-ego grazie all’editor disponibile (che presenta un set con una decina di skin predefinite) ci siamo calati nelle arene, per scoprire un gameplay inaspettatamente retrò.Il ritmo degli scontri è forsennato, e la velocità di corsa elevata unita alla sensazione di assenza di peso del personaggio contribuiscono a creare un senso di deja vu per tutti i veterani degli intramontabili Quake 3 Arena ed Unreal Tournament. Se questo feeling può all’inizio spaesare, basta qualche minuto per abituarcisi e godersi la buona varietà dell’arsenale, la grandezza delle mappe offerte e la buona collocazione dei punti di respawn, che permettono di iniziare ogni nuova vita in tranquillità per poi raggiungere i “punti caldi” della mappa. Tanto per non lasciare dubbi riguardo l’intenzione degli sviluppatori di offrire un gameplay fatto su misura per gli appassionati di sparatutto online di vecchia generazione è stata aggiunta una voce che annuncia i double kill ed i killing spree, decisamente in stile Unreal. Se da una parte è vero che i giocatori avvezzi a sparatutto di ultima generazione, molto più realistici e tattici quanto a gameplay online, potrebbero trovare questo stile di gioco più semplice un po’ obsoleto, è anche vero che i veterani della old gen non godono di un titolo che riproponga quello spirito da diverso tempo; al di là di questa riflessione, il deathmatch offerto da Starbreeze è comunque di buona qualità quanto a bilanciamento, il che dovrebbe bastare a renderlo sufficientemente popolato.Oltre ad essere generose quanto a dimensioni, le mappe che ci è stato possibile testare si disponevano su più livelli, permettendo interessanti posizionamenti e cecchinate dall’alto.Ad ogni rigenerazione si comincia con una semplice pistola, ma sparse sul campo troverete armi in gran quantità: l’arsenale è il medesimo visto nella campagna single player, costituito da un buon assortimento di fucili d’assalto, un fucile da cecchino, lanciagranate, lanciarazzi. Si confermano a tal proposito le impressioni espresse nel precedente hands-on: semplici da usare in quanto dotate di un’unica modalità di fuoco, le armi si presentano piuttosto scarne quanto a look e un po’ piatte quanto a feeling di utilizzo, anche svilupparne le potenzialità in multiplayer permette di apprezzarle di più.

Capture the Flag, Arena e Butcher Bay RiotIl roster di modalità offre l’immancabile Capture the Flag affiancato da una modalità simile denominata Butcher Bay Riot. In quest’ultima i giocatori vengono divisi in tre squadre con il compito di recuperare una batteria a energia posizionata al centro della mappa, riportarla presso la propria base e mantenerla in carica per qualche secondo. Se si muore si è rimossi dal round, ma i punti accumulati permetteranno al rientro di acquistare armi più potenti tramite un rapido menu in stile Counter Strike.Le dimensioni esigue della mappa dedicata hanno trasformato gli scontri in vere e proprie bolge, con interessanti risvolti tattici: la scelta è sempre tra decidere di correre verso la Power Cell a inizio round, oppure aspettare che qualcun altro lo faccia e difenderla dall’alto.Data la mancanza di partite attive al momento della nostra prova non ci è stato possibile testare la modalità Arena, che permette scontri uno contro uno in mappe di piccole dimensioni.

Pitch BlackQuesta modalità cattura decisamente lo spirito del background: un giocatore veste i panni di Riddick, armato solo dei coltelli Ulak, mentre i restanti si trovano nei panni delle guardie.Questi ultimi dopo essersi armati presso rastrelliere poste nell’unico punto di respawn disponibile devono raggiungere un livello sotterraneo completamente buio dove Riddick si nasconde; per l’occasione, tutti i fucili delle guardie sono dotati di una torcia in grado di illuminare un’area piuttosto esigua.Il giocatore che riesce nell’impresa di uccidere Riddick ne veste i panni al turno successivo.Da qualunque parte ci si trovi questa modalità riesce ad essere davvero appassionante: nei panni di Riddick si tratterà di utilizzare al meglio il terreno di scontro, braccare e poi colpire coloro che rimangono isolati dal gruppo. Dalla parte delle guardie, la tattica migliore è sempre quella di muoversi in tanti: se il giocatore nei panni di Riddick sa il fatto suo, anche pochi istanti di solitudine potrebbero segnare la vostra fine.Ottimo anche il bilanciamento dei livelli di salute, che sventa il pericolo di match “infiniti”: uccidere Riddick, quando si riesca a puntargli la luce addosso, non è poi così difficile, mentre viceversa per uccidere le guardie ci vogliono un certo numero di coltellate ben piazzate.

Nel complesso il comparto multiplayer di Chronicle of Riddick: Assault on Dark Athena ha restituito buone impressioni: per quanto il titolo mantenga il suo focus sulla campagna singolo giocatore, gli sviluppatori hanno lavorato bene per offrire ai giocatori più di un motivo per popolare i server.

I nostalgici gradiranno i deathmatch vecchio stile, mentre Butcher Bay Riot e soprattutto Pitch Black sono due modalità originali davvero ben studiate ed appassionanti.Il supporto prevede un massimo di 12 giocatori, e nonostante le partite testate fossero tutto piuttosto affollate, non abbiamo notato segni di lag né rallentamenti di sorta.

Il downgrade sulla grafica non è eccessivo e il frame rate si mantiene solido sui 30 fps. Le circa 20 ore di single player unite a questo comparto multi giocatore ricco e ben diversificato delineano un ottimo quadro per la prossima avventura di Riddick, che si preannuncia tanto longeva quanto di buona qualità. L’attesa sino a Marzo non è poi così lunga, rimanete con noi per la futura recensione.

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