Anteprima

Sword Art Online: Hollow Realization

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a cura di Marzo

Sword Art Online è un brand importante nella terra del Sol Levante, mentre dalle nostre parti potrebbe risultare una totale novità per chi non vive di pane, light novel e JRPG: in Giappone ha riscosso un grande successo grazie alla notevole capacità di distaccarsi da alcuni topos tipici della narrazione orientale, con alcune peculiarità che rendono la serie semplicemente unica. La storia si svolge infatti in un futuro non tanto lontano, nel 2022, in cui viene pubblicato un VRMMORPG online in realtà virtuale (chiamato appunto SAO, acronimo di Sword Art Online) controllabile attraverso NerveGear, un casco che tramite la manipolazione del cervello permette di poter calare l’utilizzatore all’interno del contesto digitale con i cinque sensi e donando la facoltà di controllo del proprio alter-ego direttamente con la mente. Riassumere in poche righe la trama di Sword Art Online è veramente complesso, ma questo piccolo estratto può far comprendere ai neofiti come il brand giapponese navighi – in termini narrativi – in territori più o meno inesplorati, con poche opere realmente confrontabili (ricordiamo in letteratura l’occidentale Hyperversum). Tutto questo lungo preambolo è utile per introdurre l’anteprima di Sword Art Online: Hollow Realization, titolo che abbiamo avuto modo di osservare durante l’evento di Bandai Namco e disponibile l’ormai prossimo autunno 2016 su PlayStation 4 e PS Vita.
La nascita di Aincrad
Grazie all’ormai stretta sinergia venutasi a creare tra Yosuke Futami, producer della serie, e Reki Kawahara, autore dell’originale light novel di Sword Art Online, il nuovo capitolo Hollow Realization gode di una storia originale che pesca a piene mani dagli albori della serie, pur ponendosi a livello cronologico dopo il terzo capitolo Lost Song: Kirito, giovane protagonista indiscusso della saga, si trova a dover affrontare un nuovo VRMMORPG chiamato Sword Art: Origin attraverso un sistema d’interazione chiamato AinuSphere, seguito spirituale del vecchio NerveGear. Sono passati quattro anni dalla prima ‘ibernazione’ di Kirito nel mondo reale e uno strano messaggio comincia a disturbare la sua relativa quiete. “Sono tornata ad Aincrad”. Così si presenta la giovane NPC chiamata Premiere: insieme compiranno un lungo viaggio per scoprire il significato di quella frase e svelare l’oscuro mistero che si cela dietro Sword Art: Origin. Il party è composto da nomi già noti soprattutto a coloro che hanno avuto modo di mettere le mani sulle light novel dedicate; ritroviamo infatti personaggi come Asuna, Leafa o Lisbeth, mentre Premiere risulta l’unica vera novità in un vasto lore denso di eroi. Nonostante la trama e i comprimari siano due pilastri fondamentali dell’esperienza di Hollow Realization è possibile creare il proprio personaggio prima di iniziare la partita come accadeva nel precedente Lost Song; importando direttamente il modello base di Kirito o modificando a piacimento il sesso, il nome e le armi in proprio possesso durante il prosieguo dell’avventura. 
Un passo indietro per guardare avanti
Sword Art Online: Hollow Realization avrà – come i capitoli precedenti della saga – un comparto online cooperativo che, a detta degli sviluppatori, sarà il migliore mai creato per un titolo della serie: ogni giocatore potrà raggiungere altri membri di SAO per completare le quest più difficili attraverso un sistema dedicato che prevede l’ingresso all’interno di una singola stanza di 4 giocatori più un comprimario ciascuno, in modo tale da formare un team completo di 8 pseudoplayer (tenendo nel conteggio anche le IA presenti sul campo di gioco). L’online prevede la presenza di alcuni raid completabili solamente in gruppo e tutto ciò che avviene in questa modalità avrà un impatto significativo anche sul single player, anche se non è ancora stato spiegato come tali azioni compiute online avranno capacità di modificare gli eventi presenti nella classica modalità storia. Il gameplay non sembra aver subito pesanti modifiche rispetto a Lost Song: il combat system di Hollow Realization non è certo il punto forte della produzione, nonostante esso possa risultare piacevole grazie a una buona dose di strategia, incarnata dalla possibilità di dare ordini ai propri compagni per poter massimizzare il danno inflitto al nemico tramite l’attivazione di speciali combo e dai tempi di cooldown dei numerosi poteri a disposizione. A differenza del precedente capitolo non si potrà più spiccare il volo (anche per motivi intrinseci di lore) e di conseguenza le battaglie aeree non saranno presenti; mentre la frenesia degli scontri è rimasta pressochè invariata, con tempi di attesa pressochè nulli tra i colpi base e la possibilità di performare devastanti combo aeree capaci di sfondare le difese del nemico. Ritorna inoltre la meccanica dello Switch con la possibilità di poter buffare i compagni di party e eseguire o dar loro ordini per concatenare una serie di attacchi che, se ben riuscita, può davvero cambiare le sorti di un combattimento, nonostante l’IA deficitaria dei compagni di squadra, a volte immobili e incapaci di fronteggiare la minaccia nemica con dovute contromisure. Il comparto grafico su PlayStation 4 ha visto un miglioramento notevole in termini d’impatto visivo: il mondo di Ainground è molto più vivo e caratterizzato rispetto al suo spoglio predecessore, nonostante i limiti tecnici e di modellazione imposti da un motore cross-platform disponibile anche su console portatile. Purtroppo non abbiamo avuto modo di provare il titolo su PlayStation Vita e non ci è stato possibile giudicare il lavoro svolto dal team Aquria in questo frangente: certamente il predecessore, pur con alcuni difetti grossolani di produzione, mostrava un comparto tecnico di relativo valore e siamo sicuri che il seguito non sia da meno.

– Sword Art Online torna alle origini

– Setting interessante, se ben sfruttato

Dopo il passo falso compiuto con Sword Art Online: Lost Song, il team di sviluppo ha deciso di tornare sui suoi passi e realizzare finalmente ciò che potrebbe essere il degno erede di Hollow Fragments. Il titolo non fa altro che rimarcare il concetto alla base dell’intera produzione: tornare alle origini per poter rinascere, dopo aver appreso e assimilato gli errori compiuti in precedenza, proponendo un’esperienza più asciutta ma ben realizzata. Coloro che sono fan della saga non dovranno fare altro che attendere fino all’autunno di quest’anno, quando Sword Art Online: Hollow Realization vedrà la luce su PlayStation 4 e PlayStation Vita.

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