Dopo lo stress test che ha tenuto davanti al proprio Wii U una grande community di appassionati, concentrata in tre eventi della durata di un’ora ciascuno, Splatoon si è mostrato al grande pubblico. Siamo scesi sul campo di battaglia armati delle nostre armi a vernice per colorare il mondo e, inutile dirlo, ci siamo divertiti parecchio.
Il problema è che lo stress test, ambientato su due sole mappe e orientato al solo multiplayer, non ci ha permesso di apprezzare a fondo la reale potenzialità di Splatoon. Così, a poche ore dalla chiusura dei server della demo, Nintendo ci ha consegnato una copia del gioco, permettendoci di provare a fondo il prodotto completo. Beh, quasi completo.
Ci vediamo sul server
In realtà la versione consegnataci da Nintendo non è la stessa che troveremo nei negozi a fine maggio. Da un punto di vista contenutistico siamo di fronte allo stesso gioco, ma qualche elemento potrebbe cambiare prima della release. A differenza dello stress test, che ha concentrato centinaia di migliaia di giocatori in pochissimo tempo, questa versione è giunta nelle mani di un ristretto gruppo di giornalisti. Nintendo ha cercato in maniera informale di concentrare i giocatori in alcune fasce orarie, lasciando tuttavia i server aperti anche al di fuori di esse. Ciononostante, siamo ben lontani dal matchmaking quasi immacolato dello stress test: l’esiguo numero di giocatori non ci permette ancora di esprimerci sulla reale qualità del servizio online, in quanto ci siamo ritrovati invischiati in lobby in cui l’attesa ha spesso superato la durata dei match. Una volta in gioco, però, abbiamo ritrovato la stessa stabilità e qualità riscontrata qualche giorno prima, con una lag pressoché assente e una elevata stabilità delle partite.
Sempre a causa della scarsa presenza di giocatori in questa fase di test, non possiamo valutare i criteri del matchmaking. A differenza della versione demo, qui i giocatori sono classificati con un sistema di livelli che – almeno in linea teorica – dovrebbe bilanciare i match. Tuttavia, al fine di garantire le partite, negli ultimi giorni ci siamo ritrovati gettati nella mischia con giocatori di livelli sensibilmente più alti o più bassi del nostro, che ci hanno posto di fronte a match completamente sbilanciati. Insomma: per il momento non possiamo davvero giudicare il multiplayer online di Splatoon.
Il bilanciamento
Chi per la prima volta entra nel mondo di Splatoon si trova costretto ad affrontare un periodo di gavetta. Nel momento in cui si inizia a giocare online, infatti, il nostro personaggio non ha la possibilità di essere potenziato fino al raggiungimento del livello 4. Non occorre che una manciata di match per giungere a tale livello, ma per le prime dieci o quindici partite vi ritroverete in balia dei giocatori più forti di voi.
All’inizio, infatti, ci si ritrova con un loadout base, composto da una pistola sparavernice standard, le bombe come arma secondaria e una bolla-scudo come arma speciale. È sufficiente trovare un giocatore con un’arma differente per rendersi conto quanto questo loadout sia inadeguato, ed è necessario tenere duro per quale partita prima di iniziare a combattere ad armi pari con gli altri giocatori.
Una volta raggiunto il livello 4 è possibile recarsi nei negozi della città e acquistare nuove armi, vestiti, cappelli e scarpe. Le armi si accompagnano a un loadout standard che varia l’arma secondaria e l’arma speciale, le quali possono essere comunque modificate in una seconda fase. Cappelli, scarpe e vestiti, invece, aggiungono importanti bonus al nostro personaggio, variandone i parametri di velocità, tempo di ricarica della vernice, difesa, attacco, funzionalità delle armi secondarie e bonus speciali. Vi sono potenziamenti straordinariamente utili, e in generale chi sa selezionare con cura i propri bonus partirà con una marcia in più rispetto ai propri avversari. Questo sistema, per quanto semplice, ha mostrato una straordinaria profondità che agisce in maniera sensibile sul nostro personaggio, e comprendiamo la scelta di Nintendo di aggiornare costantemente il gioco con nuovi accessori che, in futuro, potrebbero dare luogo a profonde modifiche nell’ecosistema del multiplayer online.
I dubbi sull’eccessiva potenza di alcune armi emersi nella fase demo sono stati in parte fugati. Splatoon, lo ricordiamo, è un gioco in cui l’obiettivo primario consiste nel colorare la maggior porzione di livello, e in cui le kill (o gli “splattamenti”, come Nintendo preferisce chiamarli) hanno un ruolo all’apparenza marginale; il rullo a vernice, ad esempio, qualche settimana fa ci sembrò eccessivamente potente a causa della sua rapidità nel colorare ampie porzioni della mappa. Quando il livello dei giocatori si alza, tuttavia, emergono i punti forti e deboli di ciascuna arma, e non è raro trovarsi ad essere dominati da squadre senza neanche un rullo a vernice nel team. Una volta compreso il gioco non è difficile trovarsi ad avere a che fare con giocatori che fanno uso di tattiche avanzate, che si nascondono nella vernice per tendere agguati ai propri avversari, che fuggono da situazioni di inferiorità numerica con la meccanica di trasposto rapido o che guadagnano posizioni vantaggiose da un punto di vista tattico. Al contempo, siamo ben lontani da un perfetto bilanciamento delle armi (il fucile a distanza, ad esempio, è ancora troppo debole e in questa fase quasi nessun giocatore sembra volerlo utilizzare nelle partite online) e in generale siamo convinti che Nintendo ritoccherà questo aspetto dopo l’uscita del gioco. In ogni caso, vista l’enorme varietà nei bonus attivati dagli accessori, Splatoon sarà un gioco con una pletora di variabili sul campo di battaglia che al momento ci impediscono di avere un quadro completo sul bilanciamento del multiplayer.
Bisogna ricordare, ancora una volta, che Nintendo ha scelto di non introdurre la chat vocale nel gioco. Questo aspetto, come facilmente intuibile, riduce in maniera sensibile il gioco di squadra e limita le tattiche congiunte fra più giocatori. Bisogna ammettere, però, che l’individualismo in Splatoon sembra pagare bene: in un gioco in cui è necessario colorare la mappa per vincere, talvolta può risultare vincente separarsi dai propri compagni e dirigersi nei punti scoperti del livello osservandolo dalla pratica mappa tattica sul GamePad.
Non solo in multiplayer
Splatoon include anche una modalità single player legata a una storia piuttosto blanda, che abbiamo avuto modo di provare ma di cui non possiamo parlare in maniera approfondita, a causa di alcune restrizioni poste da Nintendo in fase di anteprima.
In ogni caso, il gioco in single player si trasforma in uno shooter più tradizionale, in cui colorare il livello passa in secondo piano per lasciare spazio a una “splatfest” di nemici Octariani. Questi esseri con le sembianze di un polpo si dividono tra varie tipologie di nemico, che spaziano dal più classico fante fino a nemici corazzati e boss. È curioso come Nintendo abbia deciso di differenziare i nemici introducendo delle leggere meccaniche puzzle che si complicano al cospetto dei boss, e in generale la modalità per giocatore singolo sembra presentare delle variazioni sul tema che ci hanno lasciato una buona sensazione.
Da verificare, infine, il multiplayer locale che non abbiamo ancora avuto modo di provare, ma che analizzeremo con cura al momento della recensione.
– Multiplayer all’apparenza bilanciato
– Divertente anche in single player
– Buona personalizzazione dei loadout
Splatoon è indubbiamente uno dei giochi Nintendo più interessanti della primavera, e le buone sensazioni provate in fase demo si sono amplificate in questa versione quasi definitiva. Il bilanciamento del multiplayer è all’apparenza migliore di quanto lo stress test ci avesse lasciato intendere e i contenuti, per quanto non vastissimi, sono sufficienti e saranno costantemente arricchiti da DLC gratuiti pubblicati a intervalli regolari. Se state attendendo un divertente gioco competitivo sulla vostra console Wii U, questo è il gioco che fa per voi.