Sniper Elite 4
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a cura di Gottlieb
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Rebellion
- Produttore: Rebellion
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
- Generi: Sparatutto
- Data di uscita: 14 febbraio 2017 - 17 novembre 2020 (Switch)
Manca meno di un mese all’arrivo sul mercato di Sniper Elite 4, nuovo capitolo dello sparatutto in terza persona sviluppato da Rebellion: in attesa del prossimo 14 febbraio, nei giorni scorsi siamo stati ospiti di Koch Media, nella vasta struttura di VideogamesParty a Milano, per testare non solo una nuova missione singleplayer, diversa da quella provata all’E3, ma anche per lanciarci nel multiplayer e in due delle sue modalità. Seduti sulla nostra comoda e confortevole sedia Sparco, con il nostro controller PlayStation 4 ci siamo fiondati in quelle che sono le terre d’Italia, per un titolo che fa dell’ambientazione il suo forte, almeno stavolta, che ci colpisce nel personale.
Sparare da soliQuanto visto nella modalità single player non si discosta eccessivamente da quanto provato all’E3 di Los Angeles dello scorso anno: il titolo, in alcuni suoi punti, si dimostra ancora un po’ acerbo, ma ha compiuto un grande passo avanti nell’IA, facendo forza su degli avversari che sono sicuramente più sensibili ai vostri movimenti e vi tallonano in maniera abbastanza precisa. C’è da dire, però, che nella gestione dei checkpoint c’è un senso di frustrazione che viene a galla a più riprese: salvando l’ultimo momento utile, senza un particolare avviso, a quanto ci è sembrato, più e più volte ci siamo ritrovati in condizioni poco agevoli, con l’avversario che ci aveva precedentemente ucciso di nuovo dinanzi a noi al momento del respawn. Sbrogliare queste situazioni è stato il momento più complesso dell’intera esperienza, perché la fuga a gambe levate non è sicuramente la mossa più giusta in Sniper Elite 4, titolo che fa dello stealth gran parte della sua filosofia. A tal proposito, non parliamo di esclusiva stealth nel gameplay, ma sicuramente procedere in maniera silenziosa e pacata aumenta l’esperienza e i punti ottenuti, perché anche il quarto capitolo della saga di Rebellion si diverte con i suoi slowmo da action cam che risaltano i punti in cui andremo a colpire il nostro nemico: meglio sarà assestato il colpo e più spettacolare sarà il risultato, perché colpire dritti in testa, per un headshot diretto, significherà distruggere e disintegrare il cranio del mal capitato di turno, così come colpirlo alle spalle può perforargli lo stomaco o l’intestino e così via. Nel nostro assalto, in modalità sempre cecchino, abbiamo apprezzato anche la possibilità di gambizzare alcuni nemici: se in gruppi di due, quindi non eccessivamente numerosi, l’altro rimasto con le gambe integre ha provato a recuperare il proprio compagno ferito caricandoselo in spalle; con un colpo ben assestato siamo riusciti a colpire non solo, così, la testa del primo ma anche lo stomaco del secondo ottenendo la ricompensa della doppia uccisione. Insomma, dal punto di vista del realismo balistico Sniper Elite 4 ci ha quasi completamente convinti, ma lasciamo comunque alla recensione la possibilità di approfondire tale tematica. Infine una citazione per l’ambientazione, che andremo a elogiare anche nel multiplayer: tra tende di accampamenti, piccole cittadine, case diroccate, anfratti, grotte e caverne, il nostro cecchino ha la possibilità di infilarsi in ogni dove senza eccessive problematiche e assaltare i nemici alle spalle. Usufruendo, poi, dell’ambiente e di eventuali veicoli lasciati incustoditi sarà possibile anche far esplodere taniche di benzina o serbatoi, così da poter ammirare un coacervo di avversari saltare in aria.
Combattere in compagniaIl momento più divertente del nostro hands on è stato sicuramente figlio della sessione multiplayer. Accompagnati da altri due colleghi, ci siamo prima impegnati in una modalità Cattura, che è stata rivisitata nello stile della trasmissione radio da inviare: la tecnica permane la stessa degli altri sparatutto, chiaramente in terza persona, con il team chiamato a conquistare la radio e mantenerla per un dato tempo, fino alla conquista del punto per la propria squadra. L’aspetto più divertente, che ha reso più dinamica la sfida che altrimenti si sarebbe ridotta a una modalità semplice e già nota, è stata la scelta dei personaggi: essendo il gioco ambientato in Italia, gli sviluppatori non si sono trattenuti nel proporci dei soldati mafiosi o con nomi abbastanza altisonanti, come il simpatico Giancarlo. Anche il Mafioso, però, ha dalla sua un’ottima caratterizzazione, tanto da averci convinto ad affrontare tutte le modalità nei suoi panni: adornato di coppola in testa ed equipaggiato con un giubbotto degno dei nostri nonni più anziani, con un fucile adatto alla Seconda Guerra Mondiale ci siamo impegnati nella conquista di quante più stazioni possibili. Lo scenario proposto era indubbiamente piacevole da vivere, grazie soprattutto ai tetti delle case, presenti in maniera davvero spropositata, favorendo un eccessivo camping da parte di tutti i giocatori chiamati in causa. Camping che, in ogni caso, si è rivelato necessario nella modalità Survival, che abbiamo testato immediatamente dopo: su dodici andate previste ne abbiamo giocate soltanto quattro, occupando comunque gran parte del nostro tempo a respingere l’assalto dei soldati avversari. Sfruttando tutto lo scenario a nostra disposizione, in vero non molto vivo e riempito esclusivamente di case diroccate al suo interno, abbiamo apprezzato l’avere dalla nostra parte delle finestre ai piani alti delle strutture in mattoni, pergolati che ci permettevano di saltare da un tetto all’altro e altri elementi strutturali che ci hanno permesso un’ottima interazione con l’ambiente. Da segnalare che nelle quattro ondate giocate, vuoi per la buona strategia applicata vuoi per lo scarso acume degli avversari, non siamo mai incappati in una morte, aiutati anche dal fatto che una volta terminata l’energia il nostro soldato rimarrà a terra, armato di pistola a una mano per respingere l’eventuale assalto, in attesa che un compagno arrivi a resuscitarlo. Un recover che ci è tornato utile a più riprese, soprattutto all’ultima ondata giocata, alla quale siamo arrivati in condizioni non ottimali. Tutto sommato, in ogni caso, grazie alla leaderboard di squadra siamo riusciti anche a creare una sfida interna basata sui punti ottenuti, perché così come nella modalità single player anche nel multiplayer abbiamo raccolto i punti in base ai colpi assestati, dall’head shot ai colpi allo stomaco o al cuore. Purtroppo non abbiamo avuto modo di notare come questi punti si tramutassero, poi, in fatti, ossia in eventuali perk e potenziamenti da utilizzare tra una partita e l’altra. Tutto ciò verrà approfondito in sede di recensione, tra poche settimane.
– Ambientazione coinvolgente
– Multiplayer funzionale e divertente
Sniper Elite 4, nel suo sembrare ancora un po’ acerbo dal punto di vista dell’IA, si è presentato come un tps sicuramente diverso dalla massa, ma con ancora qualche problema nella resa tecnica. Per quanto l’ambientazione sia molto ricca e piacevole da sfruttare, alcune texture sembrano approssimative e non riescono a offrire un senso di realismo. La versione testata è comunque diversa da quella definitiva, che arriverà a metà febbraio, tra un mese, pertanto restiamo fiduciosi sulle migliorie da apportare al titolo, che, come dicevamo, è un ottimo connubio tra lo stealth e lo sparatutto, permettendovi di approcciare il titolo a vostro piacere, subendone, però, le giuste conseguenze.
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