Silent Hill Origins
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a cura di BerryVox
Origins senza occhi a mandorlaSilent Hill Origins sarà anche il primo episodio della serie a non essere sviluppato negli studi giapponesi della Konami. Gli studi londinesi a Portsmouth della Climax Entertainment, sotto l’attenta supervisione di mamma Konami, hanno avuto l’onere e l’onore di realizzare questo episodio per PSP. Ad alcuni fan e appassionati della saga la questione dello sviluppo esterno ha fatto un po’ storcere il naso, si è subito pensato a un prodotto che non avrebbe riproposto totalmente gli elementi cardine della saga e vi era addirittura il sospetto di una modificazione del gameplay, il quale avrebbe strizzato troppo l’occhio alla componente action che tanto ha giovato a saghe altrettanto famose.Da quello che abbiamo potuto verificare e provare, consultando il materiale a nostra disposizione(specialmente dopo l’ultimo E3), la Climax sembra abbia fatto davvero un ottimo lavoro, implementando interessanti novità e allo stesso tempo mantenendo inalterati quegli aspetti del gameplay che da sempre contraddistinguono Silent Hill dagli altri titoli del genere survival-horror.
C’era una voltaIn questo prequel vivremo, come già anticipato in precedenza, gli avvenimenti antecedenti il primo Silent Hill, sette anni prima per l’esattezza. Vestiremo i panni di Travis O’Grady, un camionista la cui sorte non ha certo in riserbo le cose migliori. Travis, infatti, sarà costretto a fermarsi col proprio camion, in piena notte, a Silent Hill. Con queste premesse non ci si può aspettare certo nulla di buono e una situazione del genere non la si può augurare nemmeno al nostro peggior nemico!Travis non va però considerato come il classico camionista macina-chilometri e spacca-lattine, bensì è un personaggio che possiede un particolare “lato oscuro” e con alle spalle un passato burrascoso e misterioso. Vedremo in seguito come questo lato oscuro di Travis influenza la meccanica di gioco e come caratterizza il gameplay di Silent Hill Origins. Gli affezionati in cerca di risposte importanti dovranno sapere fin da ora che Origins si propone di accontentarli e fornirà le dovute informazioni su personaggi altrettanto importanti e memorabili.Tra questi vi sono la ragazzina Alessa, sua madre e la storica infermiera Lisa Garland.
E3 2007E’ proprio all’ultima edizione dell’E3 di Los Angeles che la Konami ha presentato una demo giocabile del suo episodio portatile di Silent Hill. In questa demo Silent Hill Origins è apparso subito in una evidente fase avanzata di sviluppo, anzi la demo proponeva al pubblico il vero e proprio inizio del gioco.
Ciak si gira!Considerata l’attenzione che il pubblico sta riservando a questo titolo non può che aver fatto un immenso piacere poter provare in anteprima il lavoro della Climax-Konami, ed è quindi la demo presentata all’E3 a svelare alcuni fra i più interessanti aspetti del gioco. La presentazione dal sapore cinematografico, in linea con lo stile a cui Konami ci ha ormai abituato, vede Travis obbligato a fermare il proprio camion in una strada nei pressi di Silent Hill. Causa della “sosta” : una ragazza sembra essergli passata davanti di corsa. A questo punto Travis(che di donne non ne deve aver avute molte) scende dalla cabina di guida e vedendo la ragazza allontanarsi decide di seguirla. Il nostro camionista arriva presto ai piedi di una casa in fiamme dove all’interno troverà, in una specie di simbolo demoniaco sul pavimento, il corpo semi-carbonizzato di una giovane ragazza la quale, nonostante le pesanti bruciature e ustioni, sembra essere ancora viva. Travis allora la prende in braccio e si fionda fuori per salvarla. Ecco che però Silent Hill non si smentisce, a questo punto infatti la sequenza viene troncata bruscamente e vedremo Travis svegliarsi la mattina su una panchina a Silent Hill, circondato dalla solita nebbia caratteristica e incapace di ricordarsi ciò che è accaduto. La sua incredulità corrisponde anche a quella del giocatore che, già dopo i primi istanti, comincia a farsi delle domande.Silent Hill Origins comincia così a prendere forma e da qui si comincia a giocare!
Prime impressioniPremetto che non ci è stato possibile giocare molto a lungo al titolo e siamo arrivati alla prima parte dell’ospedale che sostanzialmente rimane nelle prime battute del gioco.E’ però possibile già rendersi conto di ciò che sarà in sostanza il gameplay di Origins e possiamo dire con certezza che i fan della serie saranno piacevolmente lieti di sapere che alcune cose rievocano sensazioni e situazioni di gioco molto simili a Silent Hill 2.Saranno infatti presenti numerosi enigmi che andranno risolti per proseguire all’interno delle aree e avanzare all’interno del gioco, gli edifici “portanti” dell’avventura andranno esplorati a fondo e man mano che li visiteremo troveremo sulla nostra mappa le ormai classiche annotazioni a penna. Un enigma ad esempio ci ha visto impegnati nel collezionare le età di diverse infermiere dipinte su dei graffiti nei muri, per poi aprire un cassetta medica e trovarvi un cuore di plastica da inserire in un modellino anatomico.Insomma è facile rendersi conto che Silent Hill Origins sfrutta un solido e consolidato sistema di gioco, “classico” e in linea con i fratelloni usciti per le home console. Non ci ritroveremo però davanti a una minestra riscaldata, Origins, come detto in apertura, parte da delle basi tradizionali e vi aggiunge interessanti novità.La più evidente riguarda il sistema di combattimento e consiste in una vera e propria tecnica di barricamento che permetterà a Travis di limitare i movimenti dei nemici sbarrandogli la strada con oggetti predisposti a tale scopo. In queste situazioni vi è una sfumatura strategica abbastanza innovativa nel genere e che si spera possa apportare il giusto contributo in termini di novità e esperienza di gioco. Le dinamiche che contraddistinguono l’horror di Silent Hill da altri giochi si riferiscono spesso alla presenza di due mondi, uno alla “luce” del sole velata dalla fitta nebbia della cittadina, disabitato, desolato e terribilmente malinconico, l’altro decisamente oscuro, disturbato, incomprensibile nella sua irrazionalità celata, da illuminare con una torcia a pile che non rassicura per nulla e dispiega al giocatore l’altra faccia della medaglia, quella che gli occhi si rifiutano di vedere nonostante la mente, in uno stato di lucida follia, sia ben in grado di comprendere e affrontare.Ed è intorno a questi due mondi che Silent Hill Origins si evolve e si sviluppa.Abbiamo accennato prima al fatto che Travis O’Grady non sia un personaggio qualunque, bensì possieda un misterioso passato, e più che degli scheletri in un armadio ci sentiamo di dire che abbia qualche demone nella mente. Quando Travis si troverà in presenza di specchi, toccandoli verrà trascinato nel mondo oscuro, nella disturbata realtà di Silent Hill dove gli stessi luoghi cambiano identità e si trasformano in residenze dove il male si annida un po’ ovunque e dove creature mostruose vivono nell’ombra la loro torbida e malformata esistenza. Non è ben chiaro se questa realtà alternativa sia presente solamente nella mente di Travis oppure sia effettivamente esistente, sicuramente Konami giocherà la carta della confusione creatasi e nella quale è impossibile distinguere quale sia realmente il “vero” mondo, o se sia possibile in fondo distinguere un “vero” mondo da uno “falso”, quando la mente umana ha processi talmente soggettivi di elaborazione in grado di far vedere la stessa identica cosa in modi completamente differenti.E’ toccando da vicino il male che si potranno avere le risposte che si cercano e Travis dovrà, quindi, esplorare gli stessi luoghi in entrambi i mondi per risolverli del tutto e poter andare avanti nella sua avventura.
Tutto fa male…anche un televisore!E’ interessante notare che Travis O’Grady non è poi così sprovveduto come i precedenti protagonisti degli altri capitoli, la sua professione da camionista sicuramente lo ha temprato bene e in termini di combattimento sarà molto più predisposto all’utilizzo di armi e saprà difendersi fin da subito. L’arsenale bellico a disposizione è molto variegato e ci sembra di capire che Travis possa interagire con numerosi oggetti(forse una cinquantina) quali assi, spranghe, coltelli, spade, bottiglie, ma anche attaccapanni o addirittura televisori da scagliare addosso ai nemici! Ogni arma possiede poi un indice di usura, raggiunto il limite l’oggetto si romperà e non sarà più utilizzabile.Questa caratteristica incide non poco sul gameplay, non basterà infatti trovare l’arma più devastante per farsi largo tra i mostri di Silent Hill, ma bisognerà anche usare sapientemente gli oggetti in qualità di strumenti offensivi. Usando troppo spesso lo stesso attacco non si andrà molto lontano. Ovviamente saranno presenti anche le armi da fuoco.
Tecnicamente promettenteSicuramente vi starete chiedendo quale sia il livello raggiunto dalla Climax, tecnicamente parlando, in questo Silent Hill Origins. Molto soddisfacente.E’ praticamente indistinguibile l’aspetto grafico rispetto a una PS2 e ciò che più ci ha colpito sono stati gli effetti riguardanti le ombre generate dal lume della torcia.Questa infatti proietta nell’ambiente delle ombre tremendamente realistiche degli oggetti e dei mostri che illumina. Sinceramente credo proprio che siano questi giochi di luce e ombra a esaltare in modo straordinario le potenzialità grafiche della PSP e fare di Silent Hill Origins un ottimo titolo annunciato, una promessa in qualche modo quasi già mantenuta. I controlli sono del tutto simili a quelli dei precedenti episodi, chi ha già giocato almeno una volta a un capitolo di Silent Hill non faticherà a trovare la giusta dimistichezza. Con l’analogico muoveremo il nostro personaggio, tenendo premuto il quadrato attiveremo la corsa. La X sarà poi il nostro pulsante-azione che combinato con il tasto destro R ci permetterà di combattere, la X servirà anche a dare il colpo di grazia ai nemici esamini caduti a terra che, se non lo riceveranno, torneranno lentamente in vita riguadagnando salute. Un altro aspetto del gioco che è doveroso sottolineare è quello della presenza di scene interattive in quicktime(in linea con i giochi di Azione/Avventura degli ultimi anni), ad esempio abbiamo incontrato un’infermiera venire verso di noi minacciosa impugnando una siringa ed è partita la scena in quicktime dove per sopravvivere era necessario premere il più velocemente possibile la X.Il comparto sonoro infine è, come nei precedenti capitoli, di altissimo livello.La stesura dell’intera soundtrack è stata affidata all’ormai storico compositore della serie Akira Yamaoka che anche in questo episodio della saga riuscirà pienamente nel compito di “disturbare” il videogiocatore, appiccicandogli addosso quelle sensazioni di ansia misto panico misto curiosità che “fanno molto Silent Hill”.
The Dark side of the PSPCi si chiederà a questo punto se davvero un titolo come Silent Hill Origins sia adatto a una console portatile, una console insomma che vede il pieno soddisfacimento del proprio ruolo all’aperto, in giro con chi non può farne a meno e che riempe i tempi morti alla fermata della metro con una partita. Ebbene lo scetticismo è effettivamente lecito, anche perché come ben sappiamo Silent Hill è una serie molto dark(nel vero senso del termine) anche sotto il punto di vista grafico, ovvero le locazioni sono molto scure e presentano il nero in modo massiccio. Questa caratteristica renderebbe Origins un gioco molto difficile da giocare anche solo in una stanza illuminata mediamente e la PSP risulterebbe un piccolo specchio portatile nel quale riflettere il nostro bel faccione. Konami ha quindi pensato bene di inserire all’interno delle opzioni di gioco un selettore di luminosità dello schermo(si potrà settare il livello del nero) in modo da attenuare il più possibile i fastidi dovuti sia alla natura del gioco sia a quella della PSP.Nonostante questo mi sento di dare piena fiducia a questo progetto che anche se per un attimo non implementerà a pieno le caratteristiche portatili della console, saprà certo far parlare di sé. Dal mio punto di vista non è assolutamente un reato giocare alla PSP in casa e la prospettiva di un Silent Hill Origins sotto le coperte in una fredda e poco accogliente notte invernale mi attira moltissimo.
In fin dei conti…Silent Hill Origins porterà sui nostri sistemi PSP un genere che al momento ne è totalmente estraneo, Konami ha dato piena fiducia alla Climax Entertainment e sembra che a Portsmouth abbiano lavorato davvero egregiamente. Se a un ottimo livello tecnico verrà confermato un altrettanto ottimo sviluppo narrativo e una buona longevità credo proprio che Origins andrà a inserirsi tra le killer application della console portatile Sony. L’inverno non è poi così lontano, tra non molto sapremo quando verremo chiamati per un’altra gita nella “collina silenziosa”.
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