Silent Hill: Book of Memories
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a cura di AleZampa
Che la serie ideata da Konami ormai ere videoludiche fa non se la passi bene non è un segreto per nessuno. Negli ultimi anni sono si contano quasi più i tentativi della casa giapponese di ridare lustro ad un brand ormai più attaccato ai fasti del passato che alle buone idee del presente. Ed è proprio in quest’ottica che va visto Book of Memories, nuova iterazione per PS Vita che con il gameplay classico della saga ha davvero poco a che fare, essendo a conti fatti un hack’n’slash che in comune con la storia di Silent Hill ha solo le cupe ambientazioni e il nome.
Silent’n’SlashGrazie al rilascio della demo su PlayStation Network, abbiamo toccato con mano quanto profondamente è cambiato il titolo in questa versione per la console portatile Sony, un mese prima del suo rilascio definitivo nello store in versione completa. Innanzitutto la trama. Il giorno del suo compleanno, il nostro alter ego riceve un pacco inaspettato da un postino bizzarro, la cui unica indicazione è quella di provenire da Silent Hill. Ora, sebbene pure i sassi sappiano che qualsiasi cosa provenga da Silent Hill non può portare a nulla di buono, il protagonista decide invece di accettare la consegna, trovando all’interno del pacco un libro inquietante, che ha la particolarità di essere totalmente incentrato su di noi e sulla nostra vita. Da qui, il passo a vivere alcuni accadimenti del libro, al fine di modificarli a proprio piacimento in una sorta di viaggio onirico e inquietante è ovviamente breve, ma per altrettante ovvie ragioni non possiamo sbilanciarci di più sulla trama vista la brevissima durata della demo, che però ci ha dato qualche indicazione in più sul nuovo tipo di gameplay che ci accompagnerà in questo viaggio a Silent Hill.Essendo fondamentalmente un hack’n’slash in stile Diablo o Torchlight, Book of Memories si presenta con una visuale isometrica, da che mondo è mondo la più adatta a questa particolare tipologia di titoli. Dopo aver creato il nostro personaggio da una lista di possibili presunte classi (tutte a tema molto giovanile, dal classico bravo ragazzo, al tipo gotico, passando per quello invece più rockettaro) e averne modificato l’aspetto quanto più ci aggrada, saremo subito gettati nel mezzo dell’azione, con l’inevitabile quanto utile mini-tutorial che ci illustrerà le basi del combattimento. Ai tasti quadrato e triangolo sarà assegnata un’arma, in modo da poter effettuare combo variando solo l’alternanza degli attacchi (quando invece utilizzeremo armi a due mani i tasti avranno lo stesso effetto), il tasto cerchio servirà per parare e schivare gli attacchi se accoppiato ad un cambio di direzione impartito con l’analogico, mentre il tasto X sarà adibito all’interazione con gli elementi ambientali. Il nostro incedere all’interno dei due livelli disponibili è stato caratterizzato dal susseguirsi di stanze piene di mostri collegati da corridoi deserti. Per ognuna delle due parti del sogno dovevamo ritrovare degli oggetti (vasi prima, mani poi) utili alla risoluzione di un banalissimo puzzle indispensabile al superamento del livello. All’interno delle stanze non potevano ovviamente mancare i nemici, presi direttamente dall’immaginario macabro e distorto dell’universo di Silent Hill.
Preparatevi dunque all’attacco di diaboliche infermiere, cani, pericolosi ammassi di grasso e pipistrelli giganti, in un susseguirsi di attacchi da affrontare cercando di essere sempre equipaggiati il meglio possibile. Utilizzando le armi infatti queste si usureranno fino a diventare inutilizzabili, costringendoci a cambiarle abbastanza spesso. Nella breve demo erano presenti coltelli, mannaie, spranghe di legno e tubi di ferro, oltre che ad una pistola e ad una spada molto fragile ma capace di infliggere parecchio danno. Nonostante il tipo di gameplay, probabilmente almeno nelle fasi iniziali, invogli a sperimentare varie combo e combinazioni di armi, sarà possibile anche riparare al massimo quelle in nostro possesso tramite l’utilizzo di un bonus a forma di esplicativa chiave inglese, presente nel nostro inventario insieme all’immancabile kit medico e alle munizioni per la pistola. Il sistema di combattimento basato sulle combo e sull’alternanza delle diverse armi funziona bene ed è sufficientemente vario, anche se ovviamente è impossibile poterlo valutare con soli due livelli a disposizione. Quello che invece sembra essere promettente è il sistema di moralità: in base ad alcune nostre decisioni e al risultato dei combattimenti l’indicatore posto nella parte alta dello schermo oscillerà tra l’oscurità e la luce, variando il nostro allineamento e di conseguenza il comportamento di alcuni dei nemici che incontreremo nelle diverse stanze.In una stanza trovato all’interno del labirinto ad esempio abbiamo fatto la conoscenza dello spirito di una bambina che chiedeva solo di essere lasciata da sola: in base al comportamento che si deciderà di tenere l’indicatore propenderà verso la luce o verso l’oscurità. Deludente invece lo scontro con il boss di fine livello: certo, essendo i primissimi livelli sicuramente non sarà stato dei più ostici, ma il livello di difficoltà è stato fin troppo permissivo, risultando a conti fatti uno scontro più semplice di quelli da ordinaria amministrazione affrontati all’interno del livello. Non possiamo sbilanciarci infine su altre due importanti componenti, come la modalità cooperativa, sulla quale si basano molte delle aspettative di Konami, e sulla componente RPG, in quanto un paio di upgrade al nostro livello e qualche acquisto nel market non possono ovviamente essere un metro attendibile dello sviluppo di questa componente, seppur le ottime premesse ci siano tutte.
Modelli Pyramid-aliSul fronte tecnico il titolo ci ha lasciato con sensazioni contrastanti. Da un lato infatti troviamo un buon parco di modelli poligonali e un ottimo sistema di illuminazione dinamico, che riesce con tanta oscurità e poca luce a dare un reale senso di oppressione e paura dell’ignoto, dall’altro invece ci sono delle animazioni non esattamente varie che in alcuni momenti risultano quasi decontestualizzate, come ad esempio la parata nel caso non abbiate effettuato il lock-on su un nemico. Nulla da dire invece sul sonoro, con musiche ed effetti sonori assolutamente perfetti nel ricreare quel rumore da fornace demoniaca e costante terrore proprio di quella cittadina che è Silent Hill.
– Buon comparto tecnico
– Sistema di combattimento potenzialmente divertente
– Per ora. l’atmosfera c’è
Silent Hill è pronta a tornare e a infestare le nostre PS Vita in una forma totalmente nuova, in un capitolo che andrà sicuramente considerato come una via alternativa per esplorare il mondo creato da Konami, non il futuro scritto nella pietra del franchise. La nuova vocazione hack’n’slash è tutto sommato divertente, con un comparto tecnico all’altezza a supportare il tutto e un sistema di combattimento potenzialmente molto valido, che deve però offrire sfide più impegnative nei livelli di difficoltà più avanzati. Se la modalità cooperativa dovesse risultare ben implementata allora ci troveremmo davanti ad un buon titolo, sicuramente meritevole di acquisto, seppur il nome che porta sulle spalle possa rivelarsi un’arma a doppio taglio.
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