Secret Files 2
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a cura di Threepwood
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Fusionsphere Systems
- Produttore: Deep Silver
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: PC , SWITCH , NDS , WII
- Generi: Avventura grafica
- Data di uscita: 5 Maggio 2009 - 26 giugno 2019 (Nintendo Switch)
Alcuni di voi ricorderanno come i rumor di questo sequel affollassero le pagine dei forum esteri già alla prima comparsa del titolo sugli scaffali tedeschi. I tedeschi avevano sicuramente ragione ad elogiare il primo capitolo che anche qui nel nostro bel paese è stato apprezzato. Ora possiamo finalmente vedere concretizzarsi quei rumour, quindi inseriamo il cd e iniziamo a giocare.
Tunguska … no moreCome sapete questo titolo è una classica avventura grafica e ogni volta che stringiamo fra le mani un titolo del genere la nostra mente non può che tornare indietro a ricordi lontani. In questo caso il nostro “viaggio” nei ricordi è più che giustificato, ancora una volta, siamo portati ad affermare che il gioco in questione è chiaramente ispirato a cult-game come Broken Sword o Gabriel Knight. Ritroviamo ancora una volta la rossa Nina, che si troverà nuovamente alle prese con misteri e segreti che solo dei e saggi dovrebbero conoscere. Ciò implica che non avremo più a che fare con la Siberia, Tunguska e Ufo, ma con qualcosa di più “terreno”.I nostri guai hanno inizio nel Regno Unito dove padre Wakefield ritrova una pagina perduta di un manoscritto. Il seguente scritto è un vero enigma e di difficile decifrazione, ma nonostante tutto l’anziano prete riesce a trovare il fulcro del testo … la fine del mondo. Compresa la straordinaria importanza del manufatto, decide di spedirla a padre Bishop Parrey. Tutto ciò avviene appena in tempo visto che uno strano team di uomini in nero, con astuzia assassina padre Wakefield per poi scomparire nell’ombra. Al Christ’s College di Cambridge arriva presso padre Bishop la lettera che viene esaminata a fondo, ma non del tutto compresa. Anch’egli non riesce a venirne a capo, scoprendo soltanto che lo scritto è una profezia di un certo Zandona. Venuto a conoscenza della morte dell’amico nasconde la lettera, nella speranza che un suo caro amico studioso, riesca a ritrovarla per custodirla e ricavarne finalmente il vero significato. La notte stessa faranno la loro comparsa gli uomini in nero e come padre Wakefield anche Bishop dovrà rassegnarsi al sonno eterno. La nostra cara Nina sarà al porto in procinto di imbarcarsi su una piccola e alquanto squallida nave da crociera per dimenticare il suo ormai ex-ragazzo Max, nonché collega del padre e protagonista insieme a Nina nel prequel. Arrivati al porto, un certo William Patterson ci avvertirà di non imbarcarci, ma subito dopo verrà investito da un muletto proprio lì al porto. Una volta imbarcati scopriremo che il nostro bagaglio è stato scambiato con quello di Patterson e notte tempo un misterioso qualcuno si divertirà a farci girare per la nave seminando indizi e indovinelli per farci ritrovare il nostro bagaglio. Infine anche il padre di Nina sarà implicato, poiché in quanto scienziato, è stato convocato per un incontro internazionale, per decidere come affrontare delle recenti catastrofi naturali. Ora proprio non possiamo dirvi più nulla sulla trama, starà a voi scoprirla e vi assicuriamo che la nostra descrizione non è nulla, perché solo giocandolo potrete esserne rapiti realmente. Già dopo questa introduzione possiamo affermare non solo che la trama è abbastanza avvincente e intrigante, ma che vi è stato uno sforzo nel cercare di sviluppare i personaggi.
Tutto quadra … fin troppoUno dei punti deboli del primo capitolo era riscontrabile in un gameplay fin troppo smussato, molto adatto anche ad un pubblico inesperto. Gli enigmi erano alquanto intuibili ed era tutto incentrato su un modulo di gioco che si può battezzare “cerca, raccogli e combina”. Bastava cercare oggetti utili per lo scenario, raccoglierli e vedere quali si potevano combinare fra di loro per riuscire ad andare a scovare la soluzione di un puzzle. In questo secondo capitolo non si può di certo dire che la situazione sia migliorata. In primis è stato mantenuto lo Snoop Key, che permette di evidenziare con le icone corrispondenti all’azione possibile, gli oggetti con i quali possiamo interagire. L’idea non era per niente male allora e facilitava il compito ai novelli, ma a nostro parere, in certi frangenti, rimane una scappatoia semplice che molte volte può aiutarci nello svolgimento del modus operandi “cerca,raccogli e combina”. Inoltre, guardando fra l’inventario, la nostra icona del mouse illuminerà i tasti a seconda dell’azione possibile. Ciò implica che se non sapremo che elementi combinare basterà semplicemente selezionarne uno e farlo scorrere sugli altri, aspettando di vedere l’icona del mouse illuminarsi sul tasto sinistro per capire che è possibile unire i due oggetti. Ciò è utile sotto un certo punto di vista, considerando che ci evita continue prove, ma vista la bassa complessità degli enigmi diventa un aiuto troppo grande per qualsiasi giocatore. In linea di massima e considerando il fatto che non si arriva mai a scendere troppo sul banale e sullo scontato, il gameplay non è nulla d’innovativo, ma neanche una brutta realizzazione. Diciamo che gli sviluppatori sono rimasti coerenti alla difficoltà riscontrata nel capitolo precedente, un livello medio-basso. Infine questa scelta è forse dettata dalla paura di rendere un titolo, appartenente ad un genere con basso mercato, troppo complesso, condannandolo a un pubblico ancora minore.
Sembra che il tempo si sia fermato per te Nina, qual è il tuo segreto?Secret Files 2 si mostra ai nostri occhi con una veste grafica accettabile, ma niente di più e niente di meno rispetto al primo capitolo. Gli scenari sono ben realizzati, completi di dettagli e sempre ricchi di effetti grafici, luci e riflessi. Per quanto riguarda la realizzazione dei personaggi invece ci aspettavamo forse un piccolo sforzo in più, ma visto e considerato il breve lasso di tempo trascorso fra i due capitoli possiamo dire che è anche questo accettabile. In un’avventura grafica l’aspetto non è poi molto importante, probabilmente se si tornasse a realizzare opere con la grafica disegnata, simile ai cartoon, come in Monkey Island 3 o i primi due Broken Sword, nessuno storcerebbe più di tanto il naso. Se proprio a qualcuno non dovesse piacere, ricordiamo che il cell-shading è una tecnica stupenda che in questo campo dovrebbe essere più utilizzata e che farebbe sicuramente un’ottima figura. Considerazioni a parte, l’aspetto grafico è comunque gradevole, soprattutto nella realizzazione delle schermate 2D. Infine, possiamo solo concludere le nostre poche ore di gioco, e aspettare di avere la versione definitiva per poter dare un giudizio finale che renda giustizia e soprattutto … per vedere come va a finire!Restate con noi su queste pagine per saperne di più!
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