Siamo tutti un po’ pirati dentro. L’animo di bambino è affascinato da questa figura eterea e romantica, che persegue un ideale di libertà e individualismo. Una persona che insegue il proprio sogno, e che in funzione di esso si è fatta da sola, emergendo dal nulla. Per quanto molte opere videoludiche recenti abbiano provato a far capire come la pirateria fosse una realtà ben diversa, il sogno romantico mantiene il suo fascino. Probabilmente animati da questa immagine, i Rare stanno da tempo lavorando a Sea of Thieves, un videogioco a tema piratesco incentrato sul multigiocatore. Ne hanno parlato in uno streaming trasmesso oggi pomeriggio, per rendere pubblici ulteriori dettagli sulla loro opera in uscita il 20 marzo 2018 su PC e Xbox One. Siamo qui per riassumerli assieme a voi.
In mare non si è mai soli
Non è comunque la prima volta che Rare rende pubblico
Sea of Thieves. All’inizio di questo mese ci sono state le registrazioni per la
open alpha, e la
data di uscita è stata resa pubblica appena qualche giorno fa. Passare per il pubblico è ormai divenuto indispensabile specialmente nei titoli multigiocatore e con l’ambizione di essere innovativi. A prendere la parola è stato
Mike Chapman, design director del gioco. Un video conciso, dove ha esposto tutte le caratteristiche più salienti della sua creatura. In sé, comunque, il gioco è sempre quello che era stato presentato durante le varie anteprime e test: un action-RPG con visuale in prima persona, ambientato nel mondo dei pirati, completamente multigiocatore. Il contesto storico di riferimento è ovviamente l’
epoca d’oro della pirateria della prima metà del Settecento. In ogni caso tale definizione è più che altro una “traccia”, in quanto il gioco non ha pretese di realismo ma solo di una sincera avventura piratesca.
Argomento principale dello streaming è stato comunque spiegare la progressione e l’accumulo di progressi nel gioco, senza dubbio uno dei quesiti più rivolti a Rare durante le alpha. L’obiettivo di fondo del gioco è (abbastanza prevedibilmente) quello di divenire una leggenda della pirateria. I concetti attorno cui hanno costruito il gioco sono basilarmente due: libertà e condivisione. Nelle intenzioni di Rare, il gioco deve offrire molteplici modi di divertirsi e far crescere il proprio personaggio. Quest’ultimo è ovviamente personalizzabile in ogni sua parte, con corporatura, capi di abbigliamento e accessori variabili. L’azione di gioco avviene comunque in prima persona, mettendo su un’estetica dai colori netti, che sembra dipinta ad acrilico. Il gameplay costruito da Rare mira a essere quanto più “comune” possibile, dove i giocatori sono continuamente incoraggiati a condividere progressi e scoperte con gli altri avventori e avventurieri. Le informazioni a riguardo fanno pensare che si tratti di esplorazioni e rotte da seguire con il proprio veliero. Il gioco poi dovrebbe generare proceduralmente ostacoli, nemici e tesori, in modo da rendere ogni avventura diversa. Le ricompense per le missioni collettive saranno ugualmente più alte, spingendo ancora di più alla cooperazione.
La forza dell’oro… e dei vecchi teschi
Due sono i cardini del sistema economico virtuale: la reputazione e l’immancabile oro. Se il secondo non ha bisogno di presentazioni, la reputazione pare essere molto più interessante. Chapman infatti racconta che nel mondo di gioco saranno presenti diverse compagnie di commercio che mirano ad espandersi. Il giocatore potrà quindi aiutarle in diverse missioni in cui “sporcarsi le mani”. Questo lavoro da “libero professionista” frutterà oro e per l’appunto reputazione, cosa che permetterà col tempo di ottenere quest uniche per ciascuna compagnia e ulteriori oggetti per personalizzare il proprio pirata. La cura estetica si ripercuote anche nelle diverse tipologie di missioni. Graficamente saranno infatti mappe arrotolate posizionate sul tavolo della cabina del capitano, con un sigillo differente a seconda del tipo di missione e avventura.
In ogni caso questi progressi non fungeranno da filtro con gli altri giocatori, decisione forse intrapresa sia per evitare il farming eccessivo che permettere a tutti di trovare sempre qualcuno con cui condividere la scampagnata nei sette mari. Rare stessa in tal senso ha collaborato con i giocatori per creare una sorta di Codice (Pirate Code) dedicato all’anima più “social” del gioco. Questo Codice permette ai giocatori di organizzarsi in ciurme (con tanto di capitano) oppure di affidarsi al matchmaking per trovarne una e partire all’avventura. Se invece si vuole semplicemente esplorare il mare in solitudine, basterà prendere la propria bagnarola e vedere cosa riserva la mappa.
Chapman ha inoltre mostrato come al gioco siano stati aggiunti elementi anche più fantasy, come la stregoneria e gli spettri del mare. Un altro tipo di quest intraprendibile sarà infatti quella di cercare le anime di pirati trapassati. Questi saranno racchiusi nei loro teschi, che andranno poi consegnati alle streghe e alle sciamane del mare per un’ovvia ricompensa in oro. Il recupero di queste reliquie non sarà però facile, in quanto questi spiriti tormentati saranno ovviamente ostili. In questo caso il gameplay mira ad essere decisamente più action, e Rare sta lavorando affinché la resa dell’armamentario piratesco sia il più possibile verosimile. Vi è anche accenno al fatto che gli stessi elementi di gioco possono essere usati in maniera creativa, ad esempio impiegare il carico o gli esplosivi per rallentare le navi nemiche o ancora lanciarci in veri e propri abbordaggi anche in solitaria. A riguardo, vi è stata anche l’introduzione di tipi di gioco differenti, come le immancabili immersioni subacquee alla ricerca di relitti e tesori in essi celati.
– Un po’ action, un po’ MMORPG
– Mondo ampio ed estetica rotonda
– Molta importanza alla condivisione e cooperazione
Sea of Thieves ha il giusto grado di ambizione per un progetto multigiocatore. Un mare di opportunità dove si mira a far diventare la componente social il più rilevante possibile. In tal senso continua a essere importante il feedback degli utenti, già più volte raccolto, e il supporto al gioco anche dopo la pubblicazione, che Rare ha garantito vi sarà. Lo stile volutamente “cartoon” e dai colori accesi imposta un contesto “avventuroso”, dove letteralmente farsi una reputazione tra una missione e una cooperazione. Le premesse in sé sono abbastanza buone: restate con noi per tutti gli aggiornamenti e la recensione completa nei prossimi mesi!