Anteprima

Samurai Shodown Sen

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a cura di andymonza

Per chi non ne conoscesse il nome, Samurai Shodown Sen si porta dietro una tradizione di tutto rispetto: undicesimo capitolo della serie, il quarto in 3D, ed alla sua prima esperienza con le console HD.Lo storico brand di SNK passa agli sviluppatori K2 LLC, già responsabili di diversi seguiti e spin-off di Tenchu, con lo scopo di proporre una trasposizione 3D finalmente al passo con i fasti iniziali delle due dimensioni. Annunciato nel 2006 con il titolo Edge of Destiny, Shodown Sen sta giungendo alle fasi finali dello sviluppo, ed un codice preview ci ha permesso di testare qualche scontro di questa esclusiva Xbox 360. Vediamo com’è andata.

It’s Shodown time!Il gioco si svolge naturalmente in Giappone alla fine del periodo Edo (1600-1800), storicamente segnato da sanguinose battaglie. La trama ruota intorno alla giovane fanciulla Suzu che, salvata da una nave in affondamento sulle coste del Giappone, viene adottata dal Clan Amori e nominata principessa. Dieci anni dopo Suzu salva la vita al maestro di arti marziali Takechiyo, anche lui vittima dell’affondamento della sua nave. Dopo il salvataggio la principessa misteriosamente sparisce e Takechiyo inizia un’estenuante ricerca della sua salvatrice. Il roster conta ben ventiquattro guerrieri, tra nuovi arrivi e “mostri sacri” della serie: non mancano all’appello Haohmaru, Galford, Hattori Hanzo, Nakoruru e Ukyo Tachibana. Al loro fianco avremo diversi nuovi arrivi tra cui lo spadaccino d’assalto coreano Kim, il samurai afro J e Gallow, il guerriero d’ascia vichingo. Ogni personaggio ha una sua storia, caratteristiche peculiari e uno stile personalizzato di battaglia; quest’ultimo è esplicitato nei menu da una particolare caratteristica. Speed indicherà una grande rapidità nei movimenti, Skill una grande efficacia e precisione nei singoli affondi, Power una potenza degna di nota e Tricky l’abilità di evitare agilmente i colpi avversari. In questo senso, la scelta del personaggio diventa fondamentale per l’andamento del combattimento, e deve essere fatta in corrispondenza del proprio stile di gioco preferito: il concetto di base è che i personaggi più forti sono anche molto lenti, mentre l’agilità corrisponde perlopiù ad una minore resistenza fisica.Ogni personaggio è dotato di una caratteristica arma bianca: una coppie di pugnali, asce da guerra, sciabole, alabarde, la varietà di certo non manca. Questa particolare dotazione fa si che il gameplay differisca in maniera sostanziale rispetto alle meccaniche dei picchiaduro tradizionali. Invece di basarsi sull’accumulo di potenza tramite mosse standard per poi sviluppare super-mosse (alla Street Fighter), Samuray Shodown Sen propone un combat system che si basa interamente su un set di mosse standard, laddove la chiave per il successo è l’acquisizione del giusto tempismo nell’affrontare l’avversario. Questo dà vita a scontri dove a contare è la tattica, ed il saper sfruttare al massimo i punti di forza del personaggio scelto.A prescindere dal tipo di arma bianca impugnata dal combattente il layout dei comandi si presenta sempre uguale: A e B sono destinati ai fendenti orizzontale e verticale, mentre il dorsale ed il grilletto destro permettono di sviluppare le medesime tecniche in versione più potente e lenta. X per il calcio, Y per la mossa caratteristica del personaggio ed il dorsale sinistro per un attacco speciale. Abituarsi a questa disposizione dei comandi non richiederà molto tempo, ma acquisire il tempismo per gestire gli avversari sarà una questione di pratica. A questo sistema di base si aggiunge una barra di caricamento detta Rage, che una volta completata dà accesso alla cosiddetta Rage Explosion; quest’ultima si concretizza in un aumento dei danni inferti dal personaggio e della velocità con gli attacchi vengono portati. Il fatto che la barra Rage si carichi in base alla quantità di danni subiti ne fa uno strumento fondamentale per ribaltare l’esito di scontri apparentemente decisi, e la sua corretta gestione si profila come uno degli elementi chiave del gameplay.

Comparto tecnicoBastano pochi minuti per accorgersi che l’aspetto tecnico di Samurai Shodown Sen non ne farà un blockbuster dei picchiaduro. Appartenente ad una serie da sempre apprezzata da una certa nicchia di giocatori, il titolo non si fregia oggi di una grafica sufficiente a paragonarlo con i maggiori esponenti del genere, e rasenta appena la sufficienza. Dagli sfondi ai modelli dei personaggi, agli occhi del giocatore smaliziato tutto apparirà decisamente datato, ed i lunghi caricamenti pre-battaglia ed i menu spoglissimi non migliorano certo la situazione. Soprattutto agli occhi degli appassionati della serie, a salvare la situazione ci pensa un design discreto, che tratteggia con efficacia (seppur minimalista) fondali in pieno stile jappo ed un roster di personaggi molto eterogeneo e multietnico.

– Combat system originale

– Layout dei controlli ben disposto

Un titolo dedicato agli appassionati della serie, creato su misura per coloro che la seguono dagli albori. Difficilmente appassionati di picchiaduro appartenenti a brand più conosciuti e blasonati si staccheranno dai loro fighting stick per avvicinarsi a Samurai Shodown Sen. Ciononostante, il titolo presenta un combat system interessante, che mescola elementi tradizionali (la barra Rage) ad una strategia basata esclusivamente sui colpi base, ben diversa dall’offerta media dei picchiaduro.

In questo senso dispiace che il comparto tecnico sia decisamente sotto la media odierna, fattore che renderà ancora più difficile l’avvicinamento al titolo da parte di chiunque non sia già appassionato della saga.

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