S.T.A.L.K.E.R. Clear Sky
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a cura di Jackazz
S.T.A.L.K.E.R. è stata una vera sorpresa. Quando ormai nessuno sperava più nella sua pubblicazione ha saputo tornare alla ribalta e catalizzare su di sé le luci dei riflettori. La programmazione del suddetto titolo ha richiesto agli sviluppatori anni di sacrificio, anni in cui la forma, così come le modalità di gioco hanno subito notevoli stravolgimenti.Da semplice sparatutto come era stato concepito, per sfruttare la scia di quella piccola perla che risponde al nome di Codename Outbreak (noto anche come VENOM), S.T.A.L.K.E.R. si è trasformato successivamente in un gioco di ruolo in prima persona di stampo occidentale. Una sorta di Oblivion ambientato nel futuro, come molti avranno sicuramente pensato. Ma c’è di più, sotto la pelle radioattiva del gioco GSC c’è prima di tutto la trama, in cui si sentono gli echi di Tarkovsky ed altre leggende metropolitane e che, pur essendo curata in ogni particolare, lasciava aperti non pochi interrogativi alla conclusione del sopracitato titolo.
Si torna nella zonaS.T.A.L.K.E.R. ha ottenuto un discreto successo alla sua uscita. Ha fatto parlare di sé, ha convinto i più scettici e si è conquistato un posto nel cuore di molti. Merito soprattutto di una capacità narrativa non indifferente, capace di rapire ed al contempo catapultare il giocatore nel bel mezzo degli eventi. Il gioco infatti iniziava in medias res, ponendo le nostre scelte sullo sfondo di una catastrofe già avvenuta ed un mondo ormai organizzatosi secondo le proprie leggi. Vostro compito era impersonare uno S.T.A.L.K.E.R., un mercenario a caccia di reliquie ed anomalie da trasformare in un mucchio di soldi. La vostra missione, dopo esservi risvegliati da un incidente, era di uccidere un tale di nome Strelok. La trama si dipanava attraverso una lunga serie di missioni, alcune obbligatorie, altre facoltative; certe brevi e facili, altre lunghe e complicate. La struttura di base di S.T.A.L.K.E.R. si basava quindi sull’ormai collaudato sistema Sandbox, quello di GTA e soci, per intenderci, quindi un sistema di gioco aperto, in un mondo vasto e largamente esplorabile.
Gli avvenimenti del passatoClear Sky sarà innanzitutto un titolo stand-alone, ciò significa che non avrà bisogno del primo capitolo per essere installato e giocato. Clear Sky non è il solito expansion pack: i programmatori hanno espresso il desiderio di soffermarsi più a lungo sulla trama che altro. Quindi vedrete con i vostri stessi occhi gli avvenimenti che hanno portato la zona ad essere il luogo che è diventato. Nove saranno le fazioni di guerriglieri a cui potrete affiliarvi, l’intelligenza artificiale di nemici ed alleati, per quanto già sofisticata, sarà ulteriormente migliorata: i vostri avversari si dimostreranno capaci di coalizzarsi per tendervi trappole o accerchiarvi: ne guadagna in tal modo la già affascinante esperienza di gioco.Rispetto al titolo originale, la permanenza in questa o quella fazione avrà primaria importanza: molta enfasi sarà infatti posta sul controllo dei territori, per cui le varie squadre saranno in lotta continua per il dominio più ampio. Un controllo del territorio più ampio si tradurrà in guadagno di punti di tecnologia, indispensabili per upgradare armi ed armature.
Esperienza di gioco radioattivaI programmatori promettono di porre maggiore attenzione sullo svolgimento delle missioni: stavolta il gioco vi verrà incontro nel caso dobbiate camminare per miglia e miglia (cosa che accadeva spesso in Shadows of Chernobyl) rendendo le vostre scampagnate meno tediose e sempre più imprevedibili. Saranno aggiunte tante più sequenze scriptate, per dare una natura più cinematografica al videogioco. Nella demo mostrata in occasione dell’E3 era possibile visionare una sequenza d’azione piuttosto adrenalinica: vostro compito era quello di liberarsi dal tiro di un cecchino, mentre da un lato eravate fiancheggiati dall’inarrestabile fuoco di una mitragliatrice fissa, e orde di nemici comparivano senza sosta sullo schermo. La grafica di questo nuovo capitolo appare decisamente al passo coi tempi (potete ammirarla negli screenshots): i programmatori sono al lavoro sia su un codice basato su Directx9, sia su una versione altamente ottimizzata per Directx10 e quindi Windows Vista. Da sottolineare i grandi passi avanti fatti nella gestione della fisica, che appare ora molto più realistica e di “dukenukemiana” memoria, poichè molti, molitissimi, saranno gli oggetti presenti nello scenario completamente distruttibili.
In definitiva S.T.A.L.K.E.R. si preannuncia uno dei prossimi grandi titoli che avremo modo di giocare sui nostri monitor. Gli appassionati di ambientazioni apocalittiche, tra Fallout 3 (sviluppato questa volta da Bethesda, quelli di Oblivion) e Clear Sky, avranno ci che gioire. Stay Tuned.
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