Anteprima

SBK 2011

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a cura di andymonza

Dopo la buona prova dello scorso anno, i ragazzi di Milestone e Black Bean stanno per tornare sui circuiti della Superbike con l’edizione 2011, destinata, almeno nelle loro intenzioni, ad imporsi come la simulazione motociclistica definitiva. Come ogni anno, le novità sono molte, confermando che le attenzioni degli sviluppatori sono sempre rivolte al contatto con la vasta community ed alla collaborazione con piloti ed ingegneri provenienti dalle competizioni ufficiali, al fine di migliorare sempre più la qualità della simulazione.

World TourA fianco delle classiche modalità Carriera e Gara Libera trova posto quest’anno un’assoluta novità, nota come World Tour: si potrebbe pensare a compensazione di quell’Arcade che l’anno scorso non si dimostrò incisivo a sufficienza per meritare troppe attenzioni, ma non si tratta di questo. Il giro del mondo targato Milestone si configura invece come una sequenza di solitarie sfide da completare sui circuiti più famosi del campionato: di paese in paese, navigando una pratica mappa vi troverete a completare giri di pista attenendovi al tempo scandito da un conto alla rovescia ed a specifiche indicazioni, come il mantenimento di una certa velocità media o di una traiettoria mostrata in sovrimpressione. Ottima da alternare alle gare standard, la modalità World Tour riesce a rivelarsi al contempo impegnativa e divertente, proponendo sfide sempre nuove e spezzando il ritmo del normale incedere. Non mancano naturalmente le ricompense, sotto forma di piloti e circuiti sbloccabili, di cui vi lasciamo il piacere di scoprire l’identità.

Anno nuovo…Considerato che l’offerta ludica è rimasta sostanzialmente invariata rispetto alle precedenti edizioni, con la corposissima Carriera a farla da padrone, le nostre prove sul codice preview gentilmente offertoci dal distributore italiano Leader si sono concentrate soprattutto sul feeling di guida dei bolidi firmati SBK, e sulle lievi modifiche alla presentazione generale. A proposito di quest’ultima, i menu si fanno notare per uno stile molto più asciutto rispetto a quello dell’anno passato, una scelta che conferma l’intenzione di concentrarsi al massimo sulla natura simulativa del brand. I livelli di difficoltà previsti per la simulazione sono tre: come sempre molto ben bilanciati, saranno in grado di adattarsi ad ogni tipo di giocatore, dandogli per di più modo di migliorarsi con il tempo ed un po’ di pazienza. Quattro sono invece i livelli previsti per l’Intelligenza Artificiale avversaria, uno in più dell’anno scorso: una scelta interessante, atta a rendere ancora più scalabile e personalizzabile l’impatto simulativo. Opzioni indipendenti, impostabili a prescindere dalle scelte di cui sopra, rimangono come sempre i danni alla moto (ancora una volta non estetici, ma determinanti quanto alle prestazioni in seguito a cadute), al pilota (il quale potrà essere passibile di ritiro per infortunio) e la possibilità di gestire manualmente le marce e la posizione del corpo del centauro: ancora una conferma all’assoluta scalabilità della curva d’apprendimento. Una volta in pista, questa ricca pletora di scelte converge in un modello di guida come sempre rigoroso e ben bilanciato, in grado di restituire tutto il peso specifico dei bolidi su cui appoggerete le terga: ingressi ed uscite in curva saranno in grado di restituire sensazioni sempre convincenti, rendendo necessario dosare a dovere accelerazione e frenata per non finire a terra ad ogni situazione concitata. Note positive anche per l’Intelligenza Artificiale avversaria, che dal livello medio in poi si dimostra sempre combattiva ed in grado di commettere errori decisamente “umani”, tutto a beneficio del realismo offerto dalle gare. Torna l’ottima feature nota come Evolving Tack, la quale fa sì che l’asfalto subisca l’attrito delle gomme delle moto in gara, sporcandosi progressivamente con uno strato in grado di fornire maggiore aderenza, o asciugandosi più velocemente in caso di pioggia. A non convincerci del tutto è invece il sistema di collisioni, il quale presenta ancora una volta il fastidioso “effetto rimbalzo” già riscontrato nella precedente edizione: non si tratta a conti fatti di un dettaglio compromettente (e va precisato che la versione finale potrebbe mostrare miglioramenti in tal senso), soprattutto considerato che lo scopo dello stare in pista è proprio evitare il più possibile le collisioni: ciononostante, soprattutto al livello massimo di realismo i contatti con le altre moto avrebbero potuto essere restituiti con un po’ più di rigore.

Colpo d’occhioBastano pochi giri in pista per rendersi conto di come il look complessivo offerto da SBK 2011 sia migliorato in diverse sue componenti: per quanto la modellazione poligonale (come sempre ottima per le moto e scarsa oltre i confini del circuito) e le texture di base non abbiano fatto passi da gigante, è nell’effettistica e nell’aumento di dettaglio a bordo pista che si notano le migliorie: l’asfalto appare molto più imperfetto ed in grado di sporcarsi in maniera convincente, così come di bagnarsi con un effetto “a chiazze” notevole. L’impiego degli shader, più massiccio che in passato, restituisce carrozzerie scintillanti e superfici credibili, in grado di generare buoni riflessi. In sostanza, per quanto la base rimanga lontana dai fasti dei simulatori di guida più blasonati, siamo di fronte ad un lavoro di pulizia e rifinitura evidentemente accurato, in grado di migliorare l’impatto generale a schermo.Note positive come sempre per l’audio, caratterizzato da musiche accattivanti ed un’effettistica davvero ben campionata e mixata. Da non sottovalutare anche i passi avanti fatti dal comparto replay: le telecamere cinematografiche sono in grado di offrire uno spettacolo non indifferente, soprattutto in corrispondenza di evoluzioni di particolare impatto.

– Scalabilità migliorata

– Passi avanti nel comparto visivo

– SBK Tour divertente

Come promesso dagli sviluppatori, SBK 2011 si presenta a qualche mese dal rilascio come un buon lavoro di cesello e polishing sulle salde basi gettate con i predecessori. L’assoluta scalabilità della curva d’apprendimento ed il modello di guida solido e convincente si uniscono ad un comparto grafico ancora non eccezionale, eppure in grado di mostrare decisi passi avanti grazie ad un’effettistica molto ben implementata. Tutto questo senza contare il valore aggiunto offerto dalla modalità World Tour, in grado di variare piacevolmente l’offerta ludica di base. Tutte le carte in regola per un ottimo titolo: rimanete con noi per il verdetto finale, a presto su queste pagine.

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