Anteprima

Project X Zone 2

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Dopo la bella sorpresa rappresentata dal primo episodio, rivelatosi non solo un ideale calderone ricolmo di fan service ma anche uno strategico a turni di buona fattura, Sega, Namco Bandai e Capcom ci riprovano, portando anche in occidente Project X Zone 2, che arriverà a breve sugli scaffali fisici e virtuali, in esclusiva per Nintendo 3DS.Da qualche giorno è disponibile su eShop una demo del titolo, che ci ha dato un’idea abbastanza precisa di quanto aspettarci dal prodotto finale.In attesa della recensione, eccovi le nostre prime impressioni.

Avvocati, boss della malavita e combattenti sparsiCon il capostipite che ha infranto la barriera fisiologica del milione di copie vendute, riscuotendo un successo che ha probabilmente superato le più rosee aspettative del team di sviluppo (che, è bene ricordarlo, è Monolith Software, gli stessi del recente Xenoblade Chronicles X), da questo seguito era difficile attendersi qualcosa di diverso dal more of the same più spinto, e le prime tre missioni contenute in questa demo (il prologo più ulteriori due) costituiscono la prova lampante del processo conservativo cui Project X Zone 2 è andato incontro.Immutata la struttura di gioco, che, per chi non lo sapesse, ibrida arene di gioco a scacchiera con combattimenti in tempo reale, assai più vicini a quelli di un qualsiasi picchiaduro bidimensionale, immutata l’attenzione all’accessibilità, che ne fa uno strategico per tutte le stagioni, e immutata anche la generosa dose di fan service, che coinvolge stavolta ancora più personaggi.Oltre ad alcune mascotte Nintendo (Chrom e Lucina da Fire Emblem in primis), ecco allora Phoenix Wright, che ha messo le sue doti di principe del foro al servizio di Goro Majima, storica figura della serie Yakuza, dalla quale Monolith ha preso in prestito alcune delle location più iconiche, come il quartiere di Kamurocho.Sebbene alcuni dei volti inseriti risulteranno familiari solo ai fan più sfegatati delle rispettive case di produzione, è innegabile che anche il solo vedere interagire personaggi come Dante (Devil May Cry) e Chun-Li (Street Fighter) possa essere sufficiente a mandare in sollucchero chi è cresciuto con le saghe di riferimento.Non guasta, poi, il fatto che la presentazione grafica sia stata ulteriormente raffinata, regalando una migliore definizione alle fasi di combattimento e impreziosendo alcuni dei dialoghi con talking head che, pur mantenendo il character design originale, condividono tutte uno stile unico, atto ad integrarle a dispetto delle grandi differenze che intercorrono tra loro.

Qualche timida novitàQuesto antipasto, cui seguirà, giova ricordarlo, il titolo finale il prossimo 11 febbraio, ha permesso poi di apprezzare anche le poche aggiunte fatte alle meccaniche di gioco, che perfezionano un sistema tanto inusuale per uno strategico a turni quanto divertente per una vasta fascia di pubblico, che comprende anche coloro i quali solitamente evitano a priori questo tipo di produzioni.Quella più significativa è probabilmente rappresentata dalla possibilità di potenziare determinate mosse non utilizzandole: ogni colpo non utilizzato guadagna un bonus al danno inflitto, aprendo così a scenari inediti a livello tattico, come, ad esempio, quello di tenere l’attacco migliore per i nemici più coriacei.Nel contempo, però, sarà da verificare l’impatto di questa feature sul lungo periodo, perché il rischio concreto è che essa renda ancora più semplice uscire vincitori anche dai combattimenti più duri: come ricorderanno coloro che al tempo lessero la mia recensione del primo episodio (rimediate subito se non l’aveste fatto!), il basso livello di difficoltà era uno dei difetti evidenziati all’epoca.In Project X Zone 2 è anche possibile distruggere elementi dell’ambiente, così da aprirsi strade nuove, o sfruttare le location per infliggere danni al nemico, tra pozze di veleno e cavi ad alta tensione, anche se i danni inflitti in questo modo sono comunque marginali nelle mappe fin qui provate.In ultimo, segnalo la possibilità di rallentare il tempo durante l’esecuzione delle combo, al prezzo di una considerevole quantità di punti esperienza: tramite il juggling system già visto all’opera nel precedente capitolo, sarà così possibile palleggiare i malcapitati avversari praticamente all’infinito, ben oltre il k.o., per la gioia degli appassionati di picchiaduro tra i possessori di 3DS.

– Il paradiso del fan service

– Sistema di gioco oliato e congeniale anche ai neofiti

– Interpretazione unica per un SRPG

Come molti seguiti diretti oggigiorno, Project X Zone 2 non si prende la grossa responsabilità di sconvolgere un sistema di gioco che funzionava egregiamente, preferendo affinare e smussare piuttosto che innovare: se questo sia un bene o un male dipende molto dal gusto di voi lettori, visto che tutti coloro che hanno amato il primo capitolo (in Europa oltre 400.000, a quanto pare) si sentiranno immediatamente a casa, mentre gli indecisi e gli scettici potrebbero non trovare quella scintilla che li spinga all’acquisto.

In ogni caso, il giudizio su molti elementi affatto secondari (tra cui la trama, la longevità e la difficoltà generali) non può che essere rimandato alla nostra recensione: aspettatela quanto prima sulle pagine di Spaziogames.

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