Pro Evolution Soccer 2008
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a cura di Raiden
E’ da troppo tempo ormai che Pro Evolution Soccer raccoglie la stragrande maggioranza di preferenze degli utenti di tutto il mondo. E’ da qualche tempo che la simulazione calcistica targata Konami riesce ad entrare nelle case degli amanti del calcio e dei videogiochi con una facilità disarmante rispetto all’avversario FIFA, fino ad oggi fin troppo “arcade” per certi versi e mai all’altezza del capolavoro nipponico. Konami ha saputo cavalcare l’onda del successo proponendo il suo gioco anche per più piattaforme oltre alla “patria” PlayStation. E’ da molto meno tempo, invece, (dallo scorso anno per essere esatti), che il gioco di calcio della casa di Snake tentenna non poco nel passaggio dalla generazione precedente a quella attuale. Pro Evolution Soccer 6 è stato un successo, siamo tutti d’accordo. Ma solo nelle versioni a 128 bit. Quando si è trattato di valutare l’edizione next-gen, noi redattori ci siamo trovati piuttosto interdetti su come procedere alla votazione, sicuramente controversa. Il gioco, nella sua veste a 256 bit, non era solo caratterizzato da una pochezza tecnica sconfortante, ma anche da una povertà dei menù imbarazzante, dalla terribile e sacrilega mancanza dell’editor e del replay durante le partite e da una giocabilità che, per quanto potesse essere comunque godibilissima, non si discostava molto dalle precedenti edizioni.In concomitanza con il periodo del Tokyo Game Show 2007 è stata rilasciata sul Marketplace di Xbox Live, una demo giocabile di Pro Evolution Soccer 2008 (da ora in poi PES 2008). Konami abbandona l’ordine numerico e affianca l’anno di riferimento al gioco, un po’ come FIFA. E proprio un po’ come quest’ultimo, Konami ha deciso di rivedere le caratteristiche tecniche del gioco.
Qualcosa è cambiato … ma giusto qualcosina eh!Inizialmente sembra non essere cambiato molto nei menù: come al solito Konami non riesce a stupire in quanto ad interfaccia del menù di selezione delle opzioni, ma risulta comunque tutto molto pratico e funzionale, se non altro. La demo permette di giocare una partita completa con tutti i livelli di difficoltà tra le squadre messe a disposizione per l’occasione: Brasile, Argentina, Spagna, Portogallo, Turchia e Francia. Abbiamo modo dunque sin da subito di testare il livello grafico del gioco, anche con i poligoni dei giocatori più celebri (il mio primo pensiero è stato quello di prendere prima l’Argentina per osservare Leo Messi in azione, poi il Brasile di Ronaldinho). Inutile dire che graficamente sembrava, almeno all’inizio, non essere cambiato quasi nulla. Bella l’inquadratura iniziale, i volti dei giocatori sono piuttosto fedeli alle loro controparti reali (salvo trovare un Tevez decisamente migliorato rispetto alla realtà), ma nulla di eclatante. Si inizia a giocare con la telecamera predefinita lunga, piuttosto comoda, (anche se personalmente preferisco quella predefinita intermedia, forse perché mi piace osservare più da vicino i giocatori). Dopo una prima titubanza si viene immediatamente rapiti dalla formula vincente che il gioco riesce a proporre ancora una volta. E’ tutto piuttosto entusiasmante, “tutto molto bello“(cit.), fasi concitate e sequenze di gioco che non lasciano spazio ad ulteriori commenti. Si gioca e basta, un po’ come avveniva su PlayStation 2 per gli episodi precedenti. Le movenze dei giocatori sembrano aver acquistato maggiore plasticità e un migliore realismo. I giocatori sono tutti piuttosto ben realizzati, anche se la corsa risulta ancora essere un tantino troppo “artificiale”, quasi come se i calciatori fossero dei robot telecomandati, come se il team di sviluppo non fosse riuscito ad approfittare della potenza delle attuali console per risolvere una volta per tutte un problema antico e mai superato. Le migliorie grafiche riguardano soprattutto il campo di gioco e gli spalti. Belle le tribune e le curve, colme di un pubblico poligonale poco vario però, e discreto il terreno di gioco, con textures a volte realistiche, altre volte piuttosto grezze e incomplete. Il replay rivelerà un manto erboso leggermente meglio implementato rispetto a PES 6 per Xbox 360, e così anche scarpe e tacchetti, completini e accessori, tutti piuttosto ben realizzati. Bene anche per quanto riguarda le capigliature, anche se alcune (quella di Puyol su tutte) sembrano ancora texture incollate sulla testa e lasciano un po’ l’amaro in bocca. Sono aumentate le finte a disposizione, effettuabili con il tasto R2. Riusciremo a riconoscere ogni singolo giocatore dalle mosse e dalle caratteristiche peculiari di ognuno. La marcatura automatica dei compagni si effettua adesso tenendo premuto il tasto adibito al tiro. I falli adesso sono sanzionati in maniera più intelligente e, in generale, ogni scelta dell’arbitro sarà più oculata e ponderata che in passato. A proposito dell’arbitro: in campo sarà presente il direttore di gare, con movenze realistiche e anche i guardialinee sono stati curati e perfezionati. I tempi di caricamento sono praticamente inesistenti e sono scomparsi anche quei rallentamenti dopo aver deciso il cambio dei giocatori, che di tanto in tanto facevano urlare, in maniera eccessivamente apprensiva, al freezing della console. Belle le esultanze dei calciatori, tutte fedeli alle reali manifestazioni di gioia delle controparti reali. I portieri sono sembrati un tantino troppo indeboliti rispetto alle precedenti edizioni. E’ come se certe volte si comportassero da ebeti, quasi a volerlo fare apposta, facendosi scappare in maniera clamorosa la palla dalle mani, specie se il tiro è forte (ma anche quando non lo è troppo) o uscendo come se fossero totalmente spaesati. E stiamo parlando di portieri del calibro di Casillas, Julio Cesar, Abbondanzieri ecc… altro che muri impenetrabili! Un’altra novità che forse Konami avrebbe potuto risparmiarsi è la nuova visuale per parare i calci di rigore. Se il rigore viene fischiato in nostro favore, sarà facile, in maniera del tutto simile alle precedenti stagioni, battere la punizione, con la porta in posizione frontale rispetto alla telecamera e il nostro giocatore pronto sul dischetto, non ci resta altro che decidere la direzione del tiro e piazzare il gol, con un po’ di fortuna. E fin qui tutto bene, tutto come al solito. Se il rigore però dovesse essere fischiato in nostro sfavore, e dovessimo dunque vestire i panni del portiere, la visuale cambierà, e vedremo non più la porta di fronte a noi ma il battitore del rigore, con la telecamera alle spalle del portiere. Tutto ciò garantirà anche una maggiore spettacolarità dell’azione, ma senza dubbio riduce la praticità e la comodità, anche se forse si tratta solo di farci l’abitudine.Nulla da dire sul reparto sonoro, o meglio, niente di rilevante, considerando che le tracce audio presenti nella demo sono poche e totalmente sconosciute (e neanche troppo azzeccate per la verità). Impossibile valutare la telecronaca poiché la demo non ce ne offre l’opportunità. Possiamo esprimere, in questa sede, solo un giudizio sommario sui cori del pubblico, piuttosto ben realizzati ma anche li, nulla di nuovo o sconvolgente – vi rimandiamo ad una valutazione del reparto audio più approfondita in occasione della recensione della versione completa.
Ancora un mese…In conclusione Pro Evolution Soccer 2008 propone la stessa “musica” anche quest’anno, con qualche miglioria grafica che non fa urlare al miracolo tecnologico ma che anzi ci saremmo aspettati già l’anno scorso. Una giocabilità ottima e le rose aggiornate di tutte le squadre del mondo (o quasi) garantiranno ore e ore di puro divertimento, giorni e giorni, ma diciamo anche mesi e mesi…insomma un anno, in attesa del prossimo aggiornamento. Gli amanti della serie apprezzeranno questo nuovo episodio, pur tenendo presente che, dalla parte opposta del mondo una certa EA Sports, quest’anno, si è riaffacciata prepotentemente sul mondo dei simulatori calcistici con FIFA 08, meno arcade degli anni precedenti.In ogni caso dal punto di vista del puro gameplay PES occupa ancora il gradino più alto del podio ma certamente le distanze rispetto al rivale si sono accorciate senza contare che FIFA offre sicuramente un comparto grafico e sonoro di maggior spessore. Si direbbe che finalmente, quest’anno, c’è più sfida, e gli appassionati di calcio potrebbero magari optare per un doppio acquisto.
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