Persona 5

Studenti o ladri?Appena due minuti di filmato, peraltro non tutti di parti giocate, sono bastati per scatenare i fan in ogni parte del mondo, dai giapponesi, tradizionalmente malati di giochi di ruolo, fino a noi occidentali, ammaliati dalla saga di Persona, e in particolare dagli ultimi due capitoli.Cosa aspettarci, allora, per questo quinto episodio? Siamo in possesso di un buon numero di informazioni, e tuttavia gli aspetti più importanti del gameplay rimangono ignoti, il che potrebbe portare ad uno stillicidio di anticipazioni e indiscrezioni di qui all’uscita.Partiamo dalle certezze:dopo le avventure su scala ridotta vissute nel tranquillo borgo di provincia del quarto episodio, Persona 5 sarà ambientato a Tokyo, più precisamente nel quartiere di Shibuya, dove ha luogo la Shujin Academy, scuola superiore privata frequentata dal protagonista e dai suoi compagni più fidati, un lui ed una lei.Tutte le attività sociali già viste nella saga torneranno, dalla necessità di seguire le lezioni a quella di intessere rapporti interpersonali con personaggi non giocanti e con i membri del party, anche se pare che il nome di queste attività sia cambiato in “Cooperation”, in luogo del precedente “Social Link”; di notte, invece, il nostro party si trasformerà in una piccola banda di ladri, capitanata dal nostro alter ego e dal suo Persona, non a caso chiamato Arsene, in omaggio ad uno dei più grandi ladri di tutti i tempi, Lupin.Nel trailer vediamo chiaramente la cricca (che comprende anche un gatto mutaforme) pianificare un colpo piantina alla mano, e, successivamente, muoversi all’interno di un casinò drappeggiato di rosso in maniera furtiva, come se volesse evitare i nemici piuttosto che affrontarli a viso aperto: a quanto pare anche all’interno dei dungeon sarà possibile evitare gli scontri sfruttando dinamiche stealth che, però, al momento rimangono oscure.Ci sono poi altri punti fermi non strettamente legati a quanto mostrato finora: sappiamo che ci sarà ancora Katsura Hashino nel ruolo di director del titolo, e che le musiche, mai così acid jazz, saranno nuovamente affidate a Shoji Meguro, altro “mammasantissima” per i fan della serie; più ancora di quello che abbiamo visto finora, crediamo che siano proprio queste le conferme maggiormente importanti, che assicurano continuità al progetto rispetto al passato e un livello qualitativo altissimo.Lo stile che permea tutto il trailer, dai vestiti alle movenze dei protagonisti è invece riconducibile ad un altro nome che sarà ben noto alla schiera di fan della saga Atlus, quello di Shigenori Soejima, osannato dopo il sublime lavoro svolto con Persona 4, probabilmente il capitolo che più di ogni altro ha sdoganato la serie anche in occidente.

E il gameplay?Delle meccaniche di gioco vere e proprie, ahinoi, sappiamo ancora pochissimo: se non ci sono dubbi di sorta su presenze storiche, da Igor, padrone di casa (o prigioniero?) della Velvet Room, alla possibilità di evocare i Persona, che saranno ancora al centro del battle system, brancoliamo nel buio riguardo ad eventuali novità legate al gameplay.Il trailer sembra suggerire una maggiore verticalità degli ambienti ed un design dei dungeon maggiormente curato, ma siamo nel campo delle supposizioni più spinte.D’altronde, fossimo nei panni del team di sviluppo, dopo l’accoglienza universalmente positiva destinata agli ultimi due capitoli (con il quarto che è considerato da molti il miglior JRPG degli ultimi dieci anni), non ci arrischieremmo in cambiamenti epocali, il cui effetto sul gioco sarebbe ignoto: è pur vero, però, che le grandi menti dell’industria videoludica ci hanno spesso stupito, proponendoci soluzioni nuove quando meno ce le aspettavamo, raggiungendo nuovi traguardi e settando standard.Anche l’informazione più importante in assoluto, quella relativa alla data d’uscita, ci è al momento celata: sulla carta, Persona 5 è previsto per un giorno imprecisato entro il 2015 sia nella sua edizione giapponese sia in quella americana.Ammesso che queste date vengano rispettate, non c’è comunque certezza che anche noi europei potremo metterci le mani su entro le prossime festività natalizie, anche se, come sempre, la speranza è l’ultima a morire.