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Path of Exile

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a cura di Specialized

Informazioni sul prodotto

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Path of Exile
  • Sviluppatore: Grinding Gear Games
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 28 marzo 2019 PS4

Il 2012 è stato un anno ricco di soddisfazioni per tutti gli amanti degli action-GdR. Non che siano uscite decine di titoli, ma l’accoppiata Diablo III e Torchlight II è andata a gonfie vele, con il bestseller di Blizzard che ha venduto addirittura 12 milioni di copie risultando così il gioco per PC di maggior successo dell’anno. Certo, se poi si vogliono considerare fattori come originalità, evoluzione, grafica e “coraggio”, nessuno dei due titoli può considerarsi un capolavoro del genere, ma l’impatto sul pubblico di entrambi è stato molto forte e il genere potrebbe riservare parecchie sorprese anche quest’anno. 
Sei eroi in esilio
Pensiamo ad esempio a Path of Exile, un MMORPG free to play (ma veramente free to play) in lavorazione da quasi tre anni negli studi neozelandesi di Grinding Gear Games che si avvicina sempre di più alla release finale. Se però volete già giocarlo ora in una versione quasi definitiva, potete scaricare il client dell’open beta (poco più di 5 GB), iscrivervi ed entrare nel mondo di Wraeclast, uno dei setting ruolistici più dark, cupi e desolati dai tempi di Diablo II. Proprio la serie di Blizzard è il primo punto di riferimento di Path of Exile e visto il genere non poteva essere altrimenti. La visuale (leggermente zoomabile), i controlli affidati completamente al mouse, l’immediatezza, le schermate dell’inventario e del personaggio, i PNG a cui chiedere le quest segnalati con il punto esclamativo giallo. A prima vista sembra proprio di essere di fronte a un emulo di Diablo come ce ne sono stati tanti negli ultimi tempi, ma basta familiarizzare un po’ con il mondo di gioco e con il sistema di crescita del nostro alter ego per accorgersi delle molte differenze. Path of Exile mette a disposizione sei classi di personaggi tra cui scegliere; Marauder (forza) Ranger (destrezza), Witch (intelligenza), Duelist (forza – destrezza), Templar (forza – intelligenza) e Shadow (intelligenza – destrezza) rappresentano un roster decisamente valido e variegato per iniziare, ma il bello deve ancora venire.
Il paradiso delle skill
Una delle caratteristiche fondamentali del gioco è infatti il suo sistema skill-based. Anche se scegliamo un Marauder per sfruttarne la forza bruta, nel corso del gioco potremo stravolgerne completamente le caratteristiche e lo stesso vale per tutte le altre cinque classi. Grazie infatti a un sistema di skill passive (la maggior parte) e attive mai visto primo (più di 1300 in tutto), le possibilità di costruirci un alter ego secondo le nostre preferenze sono vastissime, ma naturalmente nulla vieta di attenerci allo spirito originario del personaggio e di sviluppare solo l'”albero” di skill più naturale per un guerriero, per un mago o per un ranger. Se a prima vista la schermata delle skill sembra quasi labirintica nelle sue ramificazioni, in realtà si impara molto presto a capirne la struttura e ad apprezzarne l’enorme varietà di soluzioni. In più ogni arma e ogni pezzo di armatura può essere potenziato con un certo numero di gemme colorate, che a loro volta ne possono trasformare completamente le caratteristiche e influire anche su alcuni tipi di skill. Le stesse abilità attive possono essere modificate inserendo fino a sei potenziamenti per ognuna, cambiando ad esempio le caratteristiche di una fireball o di un attacco di ghiaccio. Verrebbe proprio da dire che l’unico limite di Path of Exile è la fantasia (e la voglia di sperimentare) del giocatore, ma le premesse per un ottimo Action-GdR non di fermano qui. Anche la quantità di oggetti da acquistare, trovare e raccogliere dai nemici morti è enorme, i dungeon sono generati casualmente, l’account del giocatore può ospitare fino a 24 diversi personaggi e il comparto grafico visto nella beta è davvero all’altezza di un titolo a tripla A anche a livello di ottimizzazione, sebbene ci sia ancora qualche bug minore da sistemare. 
Meglio di Diablo III?
Inoltre il mondo di gioco è estremamente vario e caratterizzato da diverse ispirazioni artistiche, con un look generale che prende il meglio da una certa tradizione medievale molto cupa, violenta e desolata. In ogni insediamento possiamo inoltre controllare una bacheca per vedere se in quel momento possiamo unirci a un party con altri giocatori, cercando possibilmente di trovare compagni vicini al nostro livello di esperienza; c’è anche spazio per aree PvP, ma nella nostra prova non le abbiamo testate e aspettiamo la versione finale del gioco per farlo. Se poi consideriamo che Path of Exile è un titolo completamente gratuito, l’hype non può che farsi sempre più alto. Gli unici elementi opzionali che richiederanno un pagamento in denaro saranno alcune personalizzazioni estetiche del nostro alter ego ed eventuali pet di accompagnamento, ma nulla che possa influire sul gameplay o intervenire con potenziamenti o “favoritismi” in-game. Sembra quasi troppo bello per essere vero e in effetti bisognerà vedere come e quanto questo modello di business potrà essere sostenibile nel tempo. Per ora i server reggono alla perfezione, non ci sono bachi gravi e i ragazzi di Grinding Gear Games hanno promesso un quarto Atto di gioco per la versione finale; nella beta ce ne sono già tre e la longevità, anche a seconda del livello di difficoltà scelto all’inizio, promette molto bene anche grazie a un level cap fissato a quota 100. Non vorremmo esagerare con paragoni altisonanti ancora prima di aver messo le mani sul gioco finale, ma con simili caratteristiche Path of Exile potrebbe davvero diventare il Diablo III che abbiamo sempre sognato e che invece Blizzard, nonostante i dieci anni di sviluppo, ci ha consegnato solo in parte.   

– Tantissime possibilità di personalizzazione

– Gioco completamente gratuito

– Sarà il Diablo III che abbiamo sempre sognato?

Anche se mancano alcuni mesi al rilascio della versione finale, l’open beta di Path of Exile ci ha fatto conoscere un gioco giunto a uno stato di sviluppo pressoché definitivo. E che gioco. Chi ama gli Action-GdR nella vena di Diablo, Torchlight e Titan Quest si segni sul calendario questa creatura di Grinding Gear Games, che per perizia grafica, personalizzazioni del proprio alter ego, mondo e possibilità di gioco (c’è anche il PvP) non ha davvero nulla da invidiare ai pesi massimi del genere.

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