Anteprima

Paragon

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a cura di JinChamp

Quando si dice MOBA si pensa principalmente a League of Legends o a Dota. Ultimamente anche Heroes of the Storm sta ritagliando il suo spazio ma, tolti questi tre, abbiamo visto tantissimi progetti tentare – senza riuscirci – di creare una propria solida community. È forse a questo punto che molti avranno capito due punti fondamentali: non si può competere con un concept simile, e la visuale isometrica rimane appannaggio del solo mercato PC, tagliando inesorabilmente fuori le console. Tanti hanno quindi pensato di riadattare il concept di questo genere facendo uso delle meccaniche dei TPS, dando così la possibilità ai giocatori console di giocarvi con un pad. Epic Games non è certo stata a guardare, e così al PlayStation Experience ha annunciato il proprio personalissimo MOBA in uscita su PC e PS4: Paragon.

Versione 2.0Arrivati a questo punto sembra chiara a tutti la strada intrapresa da molti sviluppatori: i multiplayer online battle arena si sono rivelati tanto delle miniere d’oro nel caso di LoL, Dota2 e HotS, quanto un triste e desolato cimitero per chiunque altro ci abbia provato. Eppure, morto un papa se ne fa un altro: lo stesso trend che abbiamo visto negli ultimi anni sembra infatti rivivere in questa nuova incarnazione dei MOBA, che potremmo definire quasi 2.0.Lo schema tipico di questo genere, con due team che si affrontano su di una mappa speculare per distruggersi le basi a vicenda, è stato applicato al genere TPS, creando una sorta di ibrido di cui ci è ancora difficile comprendere appieno il potenziale. Quello che preoccupa, però, è vedere quanto in fretta e quanti sviluppatori si stiano già lanciando in questo (quasi) nuovo orizzonte videoludico. La concorrenza, nella maggioranza dei casi, rappresenta un incentivo a migliorarsi, almeno finché il mercato non diventa talmente saturo da crollare non tanto per l’assenza di qualità quanto per una mancanza di riscontro dell’utenza. È la grande maledizione dei giochi puramente multiplayer: dipendere dalla propria community. Epic Games, evidentemente, deve sentirsi abbastanza fiduciosa della propria fanbase se ha deciso di buttarsi in acque tutt’altro che sicure, e ha certamente le qualità per presentare un prodotto all’altezza.Quello che ci viene mostrato nel trailer di annuncio non può neanche definirsi un vero assaggio di quello che sarà il gioco, quanto un cinematic trailer di mera presentazione accompagnato da una brevissima panoramica al gameplay. Utile magari per farci fare un’idea, anche se il genere in sé è già abbastanza popolare. Una mappa composta dalle classiche tre corsie principali, ove marciano orde di piccoli minions, a far da teatro alle epiche battaglie di eroi dalle varie e ormai scontate classi. Personaggi dediti agli attacchi fisici, altri a lungo raggio armati di arco o pistole, maghi che praticano arti oscure e veri e propri guerrieri corazzati da spedire in prima linea per tankare il mondo. Tutti pronti a massacrarsi pur di guadagnare la base nemica e mettere a ferro e fuoco il nexus, aggiudicandosi così la vittoria. Anche l’altra faccia della medaglia, che strizza l’occhio ai classici third person shooter competitivi, dovrebbe esprimere tutte le caratteristiche che hanno forgiato e consolidato un intero reparto del mondo videoludico. Può quindi un mix di elementi già noti creare interesse e novità? In alcuni casi è stato così, in altri assolutamente no. Evidentemente, secondo i calcoli dei creatori della serie Gears, valeva la pena scommetterci: proprio qui nasce Paragon.

Competizione e divertimentoDi primo acchito si direbbe che Paragon potrebbe avvicinarsi alla filosofia dei battle arena, rispetto ad alcuni rappresentanti della concorrenza che preferiscono far pendere l’ago della bilancia maggiormente in favore del genere shooter. Questione di equilibri, di scelte e di progetti. Quello che è certo, è che non esiste una formula brevettata che garantisca il successo, ed è altrettanto probabile che sarà anche stavolta il pubblico a decretare il successo o il fallimento di questo ed altri progetti simili. I videogiocatori hanno motivo per alzare l’hype e tenere d’occhio lo sviluppo di questo titolo? La risposta è semplicemente una: Epic Games.Questi sviluppatori non sono certo gli ultimi arrivati e hanno dato prova a tutta l’industria di saperci fare, hanno appassionato milioni di videogiocatori e molti di loro li hanno fidelizzati grazie ai propri lavori. Se si ricorda quanto siano riusciti a concretizzare sul multiplayer di Gears of War, sia per le meccaniche di shooting che per la community che ha saputo intrattenere per anni, già ci si può fare un’idea di quello che potrebbe essere uno scenario futuro. Come una serie di ingredienti di prima scelta ha solo bisogno di uno chef all’altezza di una ricetta gustosa ed invitante, ora è solo un pensiero, una promessa, a cui farà seguito eventualmente il buon profumino e, solo alla fine, sarà possibile giudicarne la riuscita. O forse misurarla col numero di giocatori che supporteranno il gioco, in uscita nel 2016 e con un primo test di early access fissato per la primavera e la open beta successivamente in estate. 

Di certo le intenzioni sono buone. Intervistati, gli sviluppatori di Epic hanno affermato di voler rendere Paragon un MOBA dove “fosse possibile fare le cose che di solito si vedono nei filmati cg di presentazione dei giochi di questo genere”. Una promessa non da poco, che la spettacolarità del breve gameplay finora rilasciato sembra poter confermare. Si riaprano le arene ordunque, forse c’è un nuovo contendente.

– Marchio Epic Games

– Meccaniche potenzialmente originali

– La grafica sembra promettente

Paragon potrebbe dare una svolta sia al genere dei battle arena che a quello degli sparatutto in terza persona, grazie soprattutto al genio dei ragazzi di Epic Games. Al momento si sa troppo poco, eppure è già possibile ipotizzare da tutte queste premesse la nascita di un filone originale, che punti sia sul divertimento degli shooter che al tatticismo dei competitivi a squadre. Molti fan hanno già drizzato le orecchie, tanti videogiocatori aspettano impazienti ulteriori dettagli sulle meccaniche di gioco, e noi non siamo da meno. La battaglia non è neppure iniziata che la concorrenza si fa già spietata, ma con software house del calibro di Epic Games e Blizzard sul campo non ci si può che aspettare una guerra di altissimo livello.

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