Paladins: Battlegrounds, scopriamo la nuova modalità battle royale!
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a cura di Beard
La squadra prima del singolo
Il titolo prevedrà, come tutti i Battle Royale, un multiplayer competitivo a 100 giocatori in una mappa vastissima (in questo caso 300 volte superiore a una mappa normale di Paladins). Una delle peculiarità del titolo risiede nella scelta degli sviluppatori di far competere solo squadre da 4 giocatori, raggruppando automaticamente anche i giocatori solitari.
A caccia di carte
La struttura ludica del titolo segue dunque ciò che abbiamo visto in altri esponenti del genere Battle Royale: dopo un preciso quantitativo di tempo un suono segnerà l’arrivo di una nebbia killer che restringerà la mappa di gioco; per sopravvivere dovrete essere all’interno della porzione di mappa (safe zone) che non verrà colpita dalla nebbia. Vincerà l’ultima squadra che rimarrà in vita all’interno della zona sicura.
Una caratteristica dei giochi come PUBG o Fortnite è sempre stata quella della necessità di acquisire l’equipaggiamento all’interno del gioco, con la speranza di essere fortunati nel trovare quello più potente. In Paladins: Battlegrounds, tutto ciò non è possibile data la sua natura hero-shooter; Hi-Rez ha quindi inserito in tutta la mappa dei forzieri (con spawn casuale per ogni partita) i quali forniranno delle carte. Queste carte saranno di quattro tipologie diverse: torace, gambali, bracciali e armi; ognuna di esse fornirà un bonus a determinate statistiche (attacco, difesa, vita, scudo, precisione, potenza delle abilità, ecc) e la quantità di tale bonus dipenderà dalla qualità della carta: comune, rara, epica o leggendaria. Ad oggi le carte leggendarie sono previste solo nei drop forniti durante la partita da alcuni tesori rilasciati da dei dirigibili Zeppelin.
– Concept intrigante
– Mappa vastissima
– Sistema di carte molto interessante
In conclusione, Paladins: Battlegrounds ci è sembrato un buon ibrido all’interno del panorama Battle Royale. Un’idea interessante che necessiterà di un supporto costante post lancio. Al netto di qualche accorgimento (non limitare i doppioni degli eroi potrebbe essere un’arma a doppio taglio) il gioco sembra aver trovato una sua dimensione equilibrata. La scelta delle carte in sostituzione all’equipaggiamento va testata a fondo per potersi esprimere a riguardo, ma l’idea di mantenere gli eroi così come li abbiamo conosciuti è sicuramente rivolta a preservare alcuni equilibri visti nel gioco base.
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