Le novità portate da Blizzard a questo Gamescom 2015 sono state numerosissime e soddisfacenti. Finalmente, dopo quasi un lungo anno di attesa, siamo riusciti nuovamente a mettere le mani anche su Overwatch, che è tornato per la nostra gioia con una build rinnovata rispetto a quella da noi provata al Blizzcon lo scorso novembre.Le osservazioni sul gameplay e sulla struttura di gioco le potete trovare in questo nostro precedente articolo quindi, mentre oggi ci soffermeremo a parlare del nuovo eroe presentato: Lucio.
Stereotipi di successoLa demo di gioco mostrata alla fiera tedesca, rigorosamente ancorata al padiglione pubblico e presa d’assalto da centinaia di ragazzini ogni giorno, portava in dote le due nuove mappe e una manciata di personaggi inediti.Abbiamo avuto la fortuna di riuscire a testare entrambe le mappe e la nostra preferita tra le due è risultata sicuramente quella ambientata alle Vokskaya Industries piuttosto che la più banale Numbani. Qui dovevamo semplicemente assaltare, o difendere a seconda dello schieramento, una zona entro il tempo limite, una modalità piuttosto classica ma che ci permette di mettere in luce un aspetto fondamentale di Overwatch: la cooperazione tra i giocatori.A quanto pare Blizzard ha infatti deciso di rimuovere dal gioco le modalità rivolte al semplice massacro degli avversari, spostando così il focus sulla cooperazione e il gioco di squadra piuttosto che sulla skill personale. Certamente un giocatore bravo potrà ancora spostare l’ago della bilancia nei match, ma senza compagni in grado di supportarlo la cosa sarà molto, molto più difficile.Vi ricordiamo infatti che in Overwatch si gioca sei contro sei, con un feedback molto più da MOBA che da classico sparatutto. Lo shooter Blizzard sembra aver importato quanto di buono fatto da Valve con Team Fortress, proponendo al pubblico però un titolo differente e con tutto il savoir faire classico della casa Californiana. La mobilità è decisamente superiore rispetto al diretto concorrente e anche i personaggi, così come le loro specializzazioni risultano estremamente differenziate.Proprio alla Gamescom, come dicevamo, è stato tolto il velo che nascondeva Lucio, un combattente di origini brasiliane, piuttosto stereotipato nell’aspetto ma dalle meccaniche discretamente innovative. Certo, il character design in questo caso non fa gridare al miracolo, con i suoi capelli rasta, le cuffione da dj e un paio di rollerblade futuristici ai piedi, ma una volta preso in mano e testato il feedback cambia completamente.Lucio ha a disposizione una speciale pistola sonora dalla duplice funzionalità. Con la semplice pressione di un tasto può aumentare la sua velocità e quella di tutti i compagni di squadra entro un raggio ristretto o, in alternativa, pompare la rigenerazione della salute. Lucio prende quindi il ruolo di mero support con un ultimate in grado di elargire il bonus a tutti i compagni di squadra anche se questi dovessero allontanarsi dall’area dell’effetto. Non pensiate però che questo support sia capace solo di tenere a galla la propria squadra, dato che il sonic blaster di cui è dotato può causare danni medi sulla distanza e fare uno sfacelo di danno in corpo a corpo, proprio grazie a un’onda d’urto respingente che unita all’alta mobilità rende Lucio una temibile arma offensiva.Averlo scelto proprio nella mappa delle Volskaya Industries ci è quindi servito per girare velocemente dietro le linee nemiche ed eliminare rapidamente i giocatori appostati che attendevano i nostri compagni al varco. È un personaggio che serviva al bilanciamento del gioco, anche se lo strapotere di Bastion e di Widomaker secondo noi ancora la fanno da padrone in queste fasi preliminari.Sempre nella mappa ambientata in Russia, fanno la loro comparsa tutta una serie di piattaforme mobili, piattaforme che è possibile utilizzare per mettere torrette difensive fisse trasformandole in vedette semoventi automatizzate: una vera spina nel fianco per i giocatori.
Tanta carne al fuocoÈ un peccato che Lucio deluda parzialmente nel suo aspetto, dato che Blizzard ha regalato all’universo del gaming alcuni tra i personaggi più carismatici e belli che la nostra memoria possa ricordare. Ci aspettiamo anche da questo FPS, dove lore e storia non saranno sicuramente i punti forti del gioco, altrettanta cura e dettaglio per tutti i protagonisti, come già avviene in alcuni casi.Tolti i classici ed essenziali eroi standard, il pistolero McCree su tutti ad esempio, notiamo però la volontà di proporre qualcosa di nuovo e finalmente troviamo un personaggio femminile particolarmente curato nel design. Stiamo parlando di Zarya, un tank che finalmente evita di mettere in mostra forme sinuose e seni abbondanti in favore di una corazza massiccia e un’estetica molto mascolina, un cambio di direzione sicuramente apprezzato. Nel caso voleste lustrarvi gli occhi, in fin dei conti, potrete sempre puntare su Tracer o su Widomaker, molto più standardizzate.Varietà, velocità e un buon gunplay sono gli elementi forti di questo titolo che arriverà in forma giocabile tra qualche settimana, si spera, anche se manca ancora una data ufficiale per la prima closed beta.Il fatto tuttavia che sia già comparsa l’icona sul launcher di Battle.net ci fa davvero sperare per il meglio. Vi confermiamo infine che Overwatch non avrà alcuna modalità singleplayer o campagna utile a narrare la storia. Saranno i giocatori a dover cercare indizi nelle mappe e risalire al background degli eroi ascoltando stringhe di dialogo e conversazioni, Blizzard da questo punto di vista è stata molto chiara: il futuro di Overwatch è solo votato al mondo competitivo.
– Una marea di personaggi
– Mappe e modalità pensate per il competitivo
Overwatch è davvero bello da giocare. La possibilità di cambiare personaggio in ogni momento, un gunplay più che soddisfacente e la verticalità delle mappe sono tutti elementi forti per uno shooter che vuole tentare di portare qualcosa di nuovo nel panorama. Restano ancora tantissimi punti di domanda sulla modalità di vendita (noi ci aspettiamo un gioco free to play a dire il vero, ma la cosa non è stata ancora né confermata né smentita) e come sempre sarà poi la community a decretarne il successo. A prescindere dai valori assoluti messi in campo.