Dopo il brutale Outlast e il suo sconvolgente DLC Whistleblower, Red Barrels ci porterà in un nuovo incubo ispirato al Massacro di Jonestown del ’78. Sebbene Outlast 2 non sia un seguito diretto e metta in scena una vicenda del tutto slegata da quella precedente, fa comunque parte dello stesso universo del predecessore e vedrà al suo interno anche l’apparizione della famigerata Murkoff Corporation.
The sign of the cross
Il protagonista di Outlast 2 è Blake Langermann, un cameraman che lavora con la moglie Lynn. I due sono giornalisti investigativi e si ritrovano invischiati loro malgrado in una storia terribile e surreale, che parte dal fanatismo religioso fino a sfociare in atti di incredibile efferatezza. Da questo punto di vista, Outlast 2 non lesina di certo sulla violenza visiva e anzi sembra già da adesso voler mettere le cose in chiaro: i giocatori si ritroveranno “in un luogo dove si è perso ogni controllo, dove l’anima nera del male ha vinto e l’adorazione di un dio malvagio ha dato sfogo alla nequizia umana.”
Seguirete le tracce di alcuni indizi che riconducono al misterioso omicidio di una donna incinta, fino ad arrivare, dopo un un rocambolesco incidente, in un villaggio remoto nei pressi del deserto dell’Arizona.
La struttura di gioco non sembra differire molto dal primo Outlast, né tantomeno il sistema di controllo e le azioni che il protagonista potrà compiere. Nella sezione provata ci inoltravamo all’interno del villaggio, immersi nel buio e nel silenzio della notte, con attorno case apparentemente abbandonate e la nostra fida telecamera a infrarossi a tentare di discernere la sagoma di Lynn.
L’inizio è certamente dei migliori, con un’atmosfera da far gelare il sangue nelle vene: porte sferzate dal vento che ondeggiano e sbattono, cadaveri mal coperti ed esposti in modo osceno, inquietanti simboli religiosi e la sensazione pressante di essere continuamente osservati, sono tutti elementi che concorrono a creare una buona dose d’ansia. Non passa molto prima di essere attaccati da loschi figuri, darsi alla fuga o ritrovarsi in una fossa ricolma di corpi e in una grotta agghindata con teschi, reliquie sacre e un altare sacrificale, a testimonianza del fatto che lì, la comunità, è andata ben oltre il concetto stesso di follia.
Back to school
La seconda ambientazione mostrata era una scuola, in cui si arrivava dopo essere stati tirati giù in un pozzo da una specie di lingua che si abbarbicava attorno a Blake. In questa sezione abbiamo potuto assistere ad alcuni elementi sovrannaturali che non sappiamo se siano effettivamente delle visioni o dei fenomeni di infestazione demoniaca. In ogni caso, anche questo elemento (seppur di diversa natura) lo abbiamo già visto in Outlast, e non rappresenta pertanto una novità all’interno della serie.
Al di là di tutto ciò che è stato fatto vedere in questa breve prova di circa venti minuti, la sensazione è che non ci sia una reale evoluzione per quanto riguarda le meccaniche di base, e persino alcune sezioni ricordano non poco la conduzione di gioco già portata avanti dal capostipite.
Ci sono in effetti alcune scene che spaziano tra l’onirico e il surreale, manifestazioni e apparizioni che sembrano inspiegabili e un paio di sezioni di raccordo difficili da inquadrare, ed è forse questa l’unica vera novità introdotta in Outlast 2.
Gli elementi di maggior interesse vengono poi dall’agghiacciante premessa narrativa ispirata a un fatto storico, “dove 913 membri di una setta religiosa persero la vita in quello che è considerato il più grande suicidio collettivo della storia moderna.” Non mancheranno nemmeno i classici scarejump (uno dei quali del tutto gratuito all’interno della demo), che si uniranno all’atmosfera da brivido già ricreata in questi pochi minuti di gioco con grande efficacia e maestria.
Il problema principale di Outlast era il ritmo, che dopo la prima metà si rivelava un po’ più fiacco e si affievoliva in modo preoccupante, soprattutto per via di situazioni che diventavano prevedibili e per la sostanziale ripetitività delle azioni da compiere. Outlast 2, per non avere un contraccolpo del genere e mantenere sempre alta la tensione dovrà offrire più alternative, una delle quali sarà rappresentata da una sezione su una zattera su cui ancora vige il più stretto riserbo. Il gioco, a meno di grossi imprevisti e posticipi, è previsto per il primo trimestre del 2017.
– Premessa narrativa che aderisce a un fatto realmente accaduto
– Atmosfera da brivido
– Le novità e i risvolti della trama incuriosiscono non poco
La storia di Outlast 2 sarà ispirata al Massacro di Jonestown e metterà in luce un male nato dal fanatismo religioso deviato e da pratiche occulte su cui il protagonista dovrà indagare. Non mancano gli elementi soprannaturali, così come non mancherà la violenza esplicita e tutto ciò che gli amanti della serie si aspettano, a partire dall’assenza di censure, fino ad arrivare a una storia dai contorni semplicemente terrificanti.