L’universo creato da Eiichiro Oda è sicuramente uno dei più avvincenti, ricchi e dinamici degli ultimi decenni, tanto che il successo di One Piece rimane attualmente ineguagliato dagli altri shonen del panorama. Dal punto di vista videoludico, invece, manca sicuramente all’appello una trasposizione che possa ambire a dare quel lustro alla serie che anche in quest’ambito meriterebbe, e che altre saghe invece hanno trovato. Nel caso speicific, ci sono stati tanti Musou, c’è stato tanto fanservice, ma dal punto di vista ludico i risultati sono stati spesso e volentieri mediocri. Per questo motivo, ogni volta che viene annunciato un titolo a riguardo si spera che possa essere quello buono e con World Seeker ci siamo trovati esattamente nella stessa speranzosa situazione. Dopo il primo trailer e una fase di gameplay hands-off, vista in anteprima durante i LevelUp targati Bandai Namco, ancora non sappiamo dare delle risposte ai nostri dubbi, ma sicuramente possiamo confermarvi che la strada potrebbe essere quella giusta e, perlomeno, non abbiamo a che fare con un nuovo Musou.
L’avventura al primo posto
One Piece World Seeker, di cui trovate il trailer poco sopra, vuole per prima cosa recuperare quello spirito di avventura che permea One Piece e che mai aveva trovato un vero riscontro ludico. Quante volte infatti avremmo voluto vestire i panni di Rufy, per affrontare il mondo in un’avventura ambientata in una mappa aperta, libera di essere esplorata e in cui possiamo agire come speriamo?
La demo mostrata ci ha portato su un’isola al cui centro vi è una base della marina, sede di un paese in tutto e per tutto completo, definito da un’area portuale, una agricola e una più residenziale. Le abilità atletiche di Rufy, tra estensione delle braccia ed elasticità nel salto, rendono agevole passare da casa a casa, da albero ad albero e muoversi molto rapidamente tra i tetti della città, non dissimilmente da quanto potrebbe fare il noto super ragno.
L’importante è star attenti a non farsi notare dalla marina, anche se per evitare scontri si può sempre mettere k.o. la guardia nemica con una serie di pugni prima che ci veda. Nella demo, Rufy vaga inarrestabile a gran velocità per la mappa sandbox del gioco, in grado di farci comprendere la scala che si vuole dare al titolo e la sua portata, ma non ci ha certo introdotto nel concreto al sistema di quest e sottoquest che è davvero ancora tutto da scoprire. A parole, l’idea che ci è stata raccontata dagli sviluppatori durante l’evento è quella di un avventura meno legata alle fasi action, ma più vicina all’esplorazione e all’immedesimazione nel protagonista, tanto che per farcela assaporare maggiormente ci hanno comunicato di aver deciso di partire proprio da una storyline originale tangente a quella principale del manga. In questo modo la libertà espressiva del team poteva sviluppare una storia inedita senza alterare il senso di scoperta del giocatore. Dal canto nostro speriamo che essa possa portarci per mare oltre che su una sola isola, così da poter comprendere magari più “mini” saghe al suo interno, parimenti a quanto avviene nell’avventura canonica del manga.
Cosa dobbiamo aspettarci dal combat system?
Altro elemento ancora tutto da scoprire, se non per i brevi scontri a cui abbiamo assistito è il combat-system. Compreso che i combattimenti non saranno centrali nella produzione, in OnePiece World Seeker non potranno non esserci le varie mosse speciali della ciurma di Cappello di Paglia, come tutto l’arsenale gum-gum e i vari gear, e dei suoi acerrimi nemici. Per questo motivo, speriamo che quanto visto dal trailer, limitato a pochi combattenti peraltro molto deboli, non sia tutto quello che possiamo aspettarci dal gioco, pensando alla scala dei grandi combattimenti che hanno scritto le pagine degli albi di One Piece.
– Avventura centrale
– Narrativa originale
– Rivisitazione del “One Piece videoludico”
One Piece World Seeker è un capitolo che prende strade completamente diverse da quelle percorse finora da One Piece: l’avventura diventa il fulcro del gioco, comprendendo con essa l’esplorazione di una mappa che sembra molto più grande del previsto. Il One Piece videoludico cerca quindi di essere riscoperto partendo da fondamenta molto diverse da quelle solite e speriamo che l’idea, anche se magari non centrata al primo colpo, possa definire la direzione giusta per il futuro. La narrativa, infine, sarà esterna alla saga in modo tale da evitare che la storia canonica possa diminuire l’interesse nei confronti dell’evoluzione dell’intreccio.