Anteprima

Nobunaga's Ambition: Sphere of Influence - Ascension

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

A circa due mesi dalla sua data di pubblicazione, prevista per fine ottobre di questo anno, abbiamo potuto mettere le nostre mani su Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension grazie ad un codice fornitoci direttamente da Koei Tecmo, publisher dello strategico ambientato nel Giappone dell’era Sengoku, ossia attorno la fine del XVI secolo. Se il nome non vi dice nulla, non preoccupatevi, la serie Nobunaga’s e quella del suo fratello Romance of the Three Kingdoms sono pressoché sconosciute in occidente, arrivate solo nelle loro ultime incarnazioni dalle nostre parti e spesso nemmeno completamente tradotte, ma nella Terra del Sol Levante i due strategici sono delle vere e proprie istituzioni, contando che Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension è l’ultimo arrivato di una serie iniziata addirittura nel 1983. Prima di iniziare con la nostra anteprima, precisiamo che la prova è stata effettuata su un codice PC, mentre non abbiamo potuto testare la controparte PlayStation 4 e quindi non siamo in grado di verificare le soluzioni adottate dagli sviluppatori per trasportare un sistema di controllo complesso e studiato appositamente per mouse e tastiera sul joypad della console di casa Sony.
Il classico Nobunaga: nel bene…
Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension è l’evoluzione diretta del precedente Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence e riprende molti degli asset presenti nel capitolo scorso, sia in termini di pregi che in termini di difetti, nonché ovviamente il setting storico tanto caro alla serie. Ancora una volta, l’ambientazione del Giappone feudale risulta croce e delizia del titolo, laddove una corposa fetta del pubblico occidentale è con ogni probabilità del tutto avulsa dalle vicende che presero piede sul calare del 1500 in Giappone, periodo in cui il vero Oda Nobunaga, dopo una lunga sequela di sanguinose lotte e faide tra clan, riuscì ad unificare quasi completamente l’isola. 
Se il nome di Nobunaga dice ben poco dalle nostre parti, pur risultando la vera figura chiave di quegli anni, figuriamoci gli altri nomi che andiamo ad incrociare nelle campagna di Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension, Daimyo e signori di cui molti ignoreranno l’esistenza fino all’avvio del gioco. D’altro canto, il rinnovato focus sulla storia giapponese risulta ancora una volta uno dei cardini dell’offerta del titolo di Koei Tecmo e se si riesce a superare la diffidenza iniziale verso figure storiche ignote, si sarà anche in grado di apprezzare il fascino di un periodo storico così ricco di vicende, personaggi e lotte per il potere. 
Il gameplay solido e profondo dei Nobunaga’s Ambition è sempre stato uno dei punti di forza della saga e torna in tutta la sua complessità anche in questa nuova incarnazione. Rimane però il problema di fondo delle nette differenze tra quello che propongono gli strategici nostrani e le loro controparti nipponiche, come per l’appunto Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension. Lo stacco netto è ravvisabile ancora una volta nel tutorial, dove viene riproposta la formula del dialogo tra il giovane servitore di turno e la giovinetta, che di volta in volta sciorina – purtroppo mai in modo esaustivo – le complesse meccaniche di gioco. Dunque, niente schermate statiche dove leggere e apprendere il da farsi, ma lunghi dialoghi, spesso infarciti di battute superflue e non necessarie, con il grave rischio di annoiarsi, di saltare qualche riga e di perdersi proprio una parte necessaria. Inoltre, nella versione da noi testata erano presenti solo la lingua inglese e giapponese e, se tutto andrà come è sempre andato, non ci sarà spazio per una localizzazione in italiano. Se si riescono però a superare gli scogli iniziali e la diffidenza verso una modalità di approccio alla strategia a noi non così consona, Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension si rivela ancora una volta come un complesso e piacevole intreccio fra fasi gestionali e strategia in tempo reale, dove rimane ancora presente e con un ruolo chiave il consiglio del clan, nel quale, turno dopo turno, vengono affidate le quest e sono messi in evidenza i rapporti fra i vari membri del clan. Proprio le relazioni che intercorrono all’interno della fazione sono la principale novità di Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension: avviando infatti una nuova partita, quest’ultima può essere affrontata vestendo i panni sia di un servitore che di un signore, fino ad arrivare a quelli di un Daimyo. Questi ranghi sociali differenziano in modo profondo il gameplay, laddove la visione di un semplice castellano è molto più ridotta e nelle prime fasi si limita alla gestione di un piccolo territorio da fare crescere e prosperare, mentre nella guerra si è costretti a fornire le truppe per le campagne del proprio signore. In questa nuova modalità, l’obiettivo del gioco non sarà quindi semplicemente espandersi ai danni delle fazioni confinanti, ma anche farsi largo attraverso gli altri generali e comandanti del proprio clan, accumulando punti onore e portando a termine gli obietti, con lo scopo finale di diventare voi stessi dei Daimyo. Inutile dire come l’Officer Play aggiunga ulteriore complessità e stratificazione al gameplay e come rappresenti senza ombra di dubbio la più gradevole introduzione fra quelle presentate da Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension, tramite la quale è stato inoltre passibile apportare variazioni anche alle relazioni diplomatiche e alle battaglie in tempo reale. 
Anche se siamo ancora lontani da quanto i vari Total War sono in grado di offrire, il nuovo Ascension cerca di calare il giocatore maggiormente all’interno del campo di battaglia, tramite un utilizzo più massiccio di tattiche e formazioni. La cosa che forse ci ha lasciato più spiazzati in questi frangenti sono gli effetti grafici che appaiono sullo schermo quando si decide di caricare le truppe avversarie, oppure di alzare il morale delle truppe: effetti grafici che danno un tocco eccessivamente arcade all’azione.
… E nel male     
Nonostante il codice non sia ancora nella sua forma finale, ci sentiamo di dire già da ora che i difetti riscontrati nei capitoli precedenti di Nobunaga’s Ambition saranno ancora una volta presenti nella nuova versione, mostrando come una formula che tanto successo ha riscosso in Giappone, qua da noi possa presentare qualche ostacolo “culturale” in più. L’UI e persino i menù che si presentano ad inizio di gioco risultano infatti nuovamente molto scomodi e di difficile interpretazione, per non dire proprio ermetici. Non per fare del semplice campanilismo, ma gli enormi bottoni delle opzioni, le ingombranti voci che si devono scorrere e premere per avviare una partita, sono quanto di più distante possa esistere dal gusto occidentale. Anche le varie icone e gli indicatori con i quali si deve interagire per costruire una nuova fattoria o un quartiere dei mercati sono poco intuitivi e ogni singolo indicatore, a prima vista, non rimanda immediatamente a che cosa esso serva. I complicati menù, i lunghi pop-up fitti di testi da leggere e le schermate che si accumulano uno sull’altra sono così ancora una costante anche in questo nuovo Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension, il quale non pare avere avuto quella evoluzione che lo avrebbe potuto rendere meno arzigogolato rispetto ai suoi predecessori. 
In fase di anteprima segnaliamo come anche la grafica non paia aver compiuto significativi passi avanti, con un comparto tecnico che non si presenta all’altezza delle produzioni più moderne e dove, sia nelle fasi a turni sia durante le battaglie, i modelli poligonali risultano scarni in termini di dettagli e con texture spesso in bassa definizione. Con quasi due mesi dalla data di pubblicazione definitiva, contiamo che qualche ritocco potrebbe anche avvenire, ma quello che abbiamo avuto sotto gli occhi difficilmente si distaccherà dalla qualità grafica del prodotto finale. 
In sede di apertura abbiamo precisato come la nostra prova sia avvenuta sulla versione PC di Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension, un titolo che, al netto dei cronici difetti di chiarezza delle interfacce, appare ancora una volta uno strategico profondo, ma che richiede pazienza e tempo, anche per quel che riguarda la navigazione dei menù e la gestione delle molte interfacce; proprio in merito a questi ultimi due punti sorgono dunque i principali interrogativi che ruotano attorno alla versione per PlayStation 4 e siamo curiosi di scoprire come Koei Tecmo è riuscita a venire incontro ai giocatori console.

– Il solito e profondo gameplay della serie…

– … Con qualche piacevole aggiunta

– Se apprezzato, il setting storico è affascinante

Al netto dei ritocchi che verranno effettuati da qua fino alla data di pubblicazione, Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension pare poggiarsi saldamente sulle spalle dei suoi predecessori e ancora una volta propone soluzioni strategiche profonde che non lasceranno delusi chiunque avrà la pazienza di cimentarsi nella lotta per la riunificazione del Giappone feudale. Di fianco alle meccaniche più classiche, Koei Tecmo ha aggiunto delle novità che, seppur non stravolgendo l’impianto di gioco, renderanno ancora più stratificato e appagante il gameplay, come l’interessante Officer Play. Permangono però ancora vivi i seri dubbi sulle interfacce, sui menù e sulle grafiche, punti deboli cronici della saga che verosimilmente troveremo confermati in Nobunaga’s Ambition: Sphere of Influence – Ascension.

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