Realizzato dai ragazzi di Cing ed uscito molto in sordina su Wii nell’aprile del 2009, l’originale Little King’s Story seppe immediatamente distinguersi nel catalogo della console Nintendo imponendosi come uno dei migliori giochi di ruolo disponibili sulla piattaforma. Sfortunatamente, nonostante la stampa specializzata abbia speso molte parole di lode per il titolo in questione, le vendite furono piuttosto modeste, colpa anche di un marketing poco incisivo. A oltre tre anni di distanza Marvelous Entertainment cerca di riportare il brand sotto i riflettori, con la speranza di regalargli il successo che merita.
Eclettismo bilanciato
New Little King Story è una rivisitazione del gioco originale, volta a limare una serie di elementi che possono aver scoraggiato l’acquisto della prima versione. La console di riferimento è, in questo caso, PS Vita, macchina scelta sia per la presenza del touch screen che per le performance dell’hardware. A detta degli sviluppatori, il portatile Sony sarebbe stato perfetto per la trasposizione del gioco, soprattutto alla luce di una riconfigurazione da operare nel sistema di controllo.
Per quanto il titolo venga identificato come un gioco di ruolo, tale definizione può essere molto fuorviante. Più verosimile è riconoscere l’eclettismo di questo prodotto, capace di mescolare più tipologie di gioco, tra cui il genere strategico, quello gestionale e sicuramente il GDR.
Trovandoci ad agire nei panni del re Corobo, nostro compito sarà inizialmente quello di guadagnare popolarità tra i nostri sudditi, ottenendone il rispetto e la benevolenza. Così come in qualunque gestionale avremo modo di amministrare i nostri edifici, costruendone di nuovi e permettendo alla popolazione di crescere.
Col tempo e acquisendo popolarità, potremo crearci dei fedeli sudditi pronti ad eseguire i nostri ordini e seguirci in giro per il mondo. Mandare i nostri sottoposti nei vari centri d’addestramento ci permetterà di potenziare le unità e indirizzarle verso specializzazioni precise. Scegliendo la vocazione per i nostri minions, decideremo quindi se traformarli in artigiani, agricoltori, cacciatori o magari agguerriti (si fa per dire) soldati. Questa suddivisione in classi comporterà tutta una serie di vantaggi e svantaggi, e starà alle nostre doti strategiche riuscire a bilanciare il gruppo.
Parte integrante del sistema di gioco saranno anche le quest che, nella maggior parte dei casi, coincideranno con le lamentele dei sudditi. Soddisfare le richieste sarà un ottimo modo per racimolare denaro extra, tenere alto il consenso da parte dei cittadini e, non ultimo, diversificare il gameplay. I nostri incarichi saranno tra l’altro sufficientemente variegati, passando dalla caccia al combattimento alla ricerca di tesori nascosti.
Perno dell’intera esperienza sarà comunque la fase esplorativa in cui, seguiti dai nostri più fedeli servitori, ce ne andremo in giro per il mondo alla conquista di altri regni. Ciò significherà spingersi fino ai limiti dei nostri territori, sferrando l’attacco ai reami confinanti e abbattendone gli eserciti, fino a raggiungere l’inevitabile scontro con il boss di turno. A tal proposito è confermato che la versione PS Vita garantirà un gran numero di boss addizionali, la maggior parte dei quali non farà parte degli incontri obbligati per il prosieguo della trama. Godere o meno di questi nuovi contenuti dipenderà quindi dal modo di approcciarsi all’esplorazione, in maniera tale da ricompensare i giocatori più hardcore e perfezionisti.
Controllare il regnoProfonde modifiche riguarderanno il sistema di controllo, che impiegherà i due stick analogici per movimenti e gestione della telecamera, mentre l’hud riceverà i nostri comandi direttamente tramite touch screen. Si tratta, in sintesi, di una riorganizzazione piuttosto che di una rivoluzione e, a questo punto, sembra tristemente confermato il mancato supporto ad accelerometro e touch screen posteriore. PS Vita è una console potente, ma al momento davvero in pochi hanno avuto l’ardire di sfruttarne a pieno le possibilità hardware e i sistemi di input. La cosa lascia parecchio amaro in bocca, soprattutto avendo a che fare con un gioco complesso e poliedrico come quello di cui stiamo trattando.
Nuova graficaArchiviato il discorso controlli non possiamo non menzionare il profondo cambiamento che ha investito il comparto grafico e lo stile artistico della produzione. Il publisher ha infatti preteso che la veste del gioco venisse totalmente rifatta, additando quella precedente come una delle maggiori cause per l’insuccesso commerciale del predecessore. Non ci sentiamo di condannare la vecchia grafica fino a questo punto, a nostro parere era discretamente stilosa, seppur non eccelsa e forse per alcuni eccessivamente infantile. Quella nuova richiama, invece, molto più da vicino lo stile anime, e in molti noteranno delle similitudini con gli spin off Crystal Chronicles della serie Final Fantasy. A dirigere i lavori troviamo quell’Hideo Minaba già art director di perle del calibro di Final Fantasy V, VI e IX, Parasite Eve e tanti altri. La nuova veste estetica appare al momento decisamente buona, ma anche molto diversa rispetto alla precedente. Vedremo se questa scelta premierà o meno le vendite del gioco.
– Seconda chance per un prodotto che merita
– Grafica in alta definizione
– Sistema di gioco profondo e nuovi contenuti
New Little King’s Story è un esperimento volto a porre sotto i riflettori una perla mai pienamente compresa dal pubblico, cercando di inserire una grafica più sofisticata e meno fanciullesca, presentando il prodotto come software per un’utenza più adulta. Le promesse di un migliore sistema di controllo sembrano essere state mantenute solo in parte, e lascia un po’ perplessi la decisione di non sfruttare appieno le caratteristiche tecniche di PS Vita. La release è ormai prossima, ed è quindi piuttosto improbabile che assisteremo a modifiche degne di nota prima del lancio.