MotoGP 10/11
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a cura di andymonza
Dopo un’annata non troppo felice, che ha visto i ragazzi di Monumental Games raccogliere il testimone lasciato da Milestone con risultati poco incoraggianti, la serie Moto GP torna in sella con un capitolo che oltre a raccogliere tutti i contenuti dell’annata 2010, proporrà sotto forma di DLC gratuiti gli aggiornamenti della nuova stagione via via che essa si svolgerà. Al di là di questa notizia senza dubbio molto gradita per tutti i fan, le prove dirette su una versione provvisoria del nuovo titolo ci hanno permesso di scoprire una formula sostanzialmente invariata quanto ad offerta ludica, accompagnata però da un modello di guida più accessibile e rifinito.
Anno nuovo, nuova sfidaNavigare i menu della nuova edizione annuale (completamente ridisegnati per l’occasione, con un effetto decisamente positivo sull’accessibilità e l’appeal) non riserva certo grandi sorprese: le buone idee dell’anno passato si ripropongono invariate, con una netta divisione tra le modalità Campionato e Gara singola, le quali permettono di affrontare una stagione nei panni di un pilota reale, e la Carriera, che offre invece la possibilità di impersonare un novellino destinato a vivere la classica “scalata” dalla 125 alla MotoGP, caratterizzata da un discreto livello di personalizzazione e da un limitato aspetto strategico, concretizzato nella gestione del team. Fanno il loro ritorno anche gli Obbiettivi da completare durante le gare di Campionato e Carriera: in maniera casuale durante le corse, verrete avvisati della possibilità di guadagnare più punti esperienza attenendovi ad una certa indicazione, come seguire alla perfezione la traiettoria ideale o mantenere una determinata velocità media. Per quanto questa soluzione riesca con successo a dinamizzare l’esperienza di gara, va altresì detto che, come nell’edizione precedente, alcuni obbiettivi verranno assegnati a sproposito, distraendo dalla gara e risultando quasi impossibili da completare (ad esempio, il mantenimento di una velocità media molto alta in tratti ricchi di curve). A quest’offerta classica si affianca la modalità Sfida, che nonostante il nome inedito consiste sostanzialmente nella riproposizione dell’Arcade dello scorso anno, la quale aggiunge un conto alla rovescia alle tradizionali gare, assegnando tempi bonus per manovre corrette in pista ed attraversamento dei classici checkpoint. Chiudono il cerchio l’immancabile Time Trial e l’online, che vede nei venti possibili partecipanti il medesimo ottima numero dell’edizione passata. Se, come per i fan sarà ormai evidente, i menu non presentano dunque particolari novità, è una volta in sella che i passi avanti fatti dai ragazzi di Monumental si fanno sentire, almeno in parte.
In sellaPer quanto, è bene sottolinearlo subito, l’intelligenza artificiale ed il modello di guida messi in pista dagli sviluppatori inglesi siano ancora ben lontani dalla perfezione, rispetto all’edizione dello scorso anno si nota un certo lavoro dietro le quinte. La simulazione della fisica appare innanzitutto più “solida”, con le due ruote meno leggere dell’anno passato: la piega risulta finalmente più controllabile, e la gestione indipendente del freno (diviso tra anteriore e posteriore) rende l’affrontare le staccate una questione di pura strategia, utilizzando il disco davanti per rallentare e quello dietro per correggere la traiettoria. Fondamentale anche la gestione della posizione del corpo del centauro, con particolare enfasi sulla necessità di accucciarsi per raggiungere le massime velocità. Passi avanti anche per l’IA dei molti piloti avversari, i quali risultano molto più dinamici ed imprevedibili in pista, azzardando sorpassi, allungando le staccate, ed a volte andando anche lunghi. Per quanto tutti questi fattori migliorino nettamente l’esperienza rispetto alla scorsa annata, nel complesso l’offerta ludica di Moto GP si conferma anche a questa iterazione come un ibrido simulazione/arcade tendente alla divulgazione: senza dubbio, disattivare gli aiuti di guida e selezionare il livello di difficoltà massimo tra i quattro disponibili rende il feeling al manubrio molto più realistico, eppure siamo ancora lontani dai fasti della serie SBK. Pur trattandosi di una precisa scelta a monte dello sviluppo, rimane forte la sensazione che il brand, forse anche a causa dei continui cambi di mano, non abbia ancora deciso da che parte stare, presentando elementi di entrambe le scuole senza riuscire a proporre un amalgama originale e del tutto convincente. E’ inoltre da sottolineare come, nonostante l’evidente lavoro di perfezionamento su molti fronti, uno dei difetti principali della passata edizione si riproponga sostanzialmente intatto, almeno in questa versione di prova: parliamo delle collisioni, ancora una volta simulate in maniera approssimativa ed accompagnate da animazioni dei corpi dei piloti appena abbozzate. Dal punto di vista tecnico si nota un miglioramento nella fluidità generale, e l’aggiunta di effetti di movimento della telecamera che simulano le vibrazioni alle alte velocità, con un risultato molto immersivo, soprattutto utilizzando la visuale in soggettiva. Una palette di colori più accesa e credibile chiude il cerchio delle novità evidenti in questa versione preliminare, la quale mostra sostanzialmente la medesima qualità dello scorso anno per quanto riguarda texture, effettistica e modellazione poligonale, tutte su un livello non eccelso. Peccato soprattutto per quest’ultima, da sempre orgoglio delle vecchie produzioni Milestone: moto poco dettagliate e piloti irriconoscibili difficilmente faranno la gioia dei fan. Il comparto audio presenta una nuova e più piacevole voce-guida (che, come l’anno scorso, accompagna il giocatore nella navigazione dei menu), mentre il campionamento dei motori risulta ancora una volta piuttosto approssimativo.
– Molte modalità
– Online a 20 giocatori
La prova diretta di MotoGP 10/11 ci ha permesso di notare l’intenzione degli sviluppatori di risolvere alcuni dei difetti più compromettenti del predecessore: è senza dubbio un buon segno, e dimostra che il brand potrà nei prossimi anni crescere ancora. D’altra parte, questa versione preliminare rivela ancora una volta una certa incuria e fretta nel rifinire i dettagli, accompagnata ad un modello di guida che non sembra aver trovato una strada ben definita. I lati positivi rimangono, come sempre, la completezza dei menu, completi di tutte le scuderie e piloti, l’ottima offerta di differenti modalità e l’online funzionale, aspetti che potranno rendere il titolo appetibile per tutti i fanatici della specialità. Rimanete con noi per il verdetto finale, a presto su queste pagine.
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