Metroid Prime: Federation Force
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a cura di Matteo Bussani
Nonostante sia praticamente agosto e le condizioni metereologiche siano drammatiche per tutti coloro che soffrono il caldo anche solo minimamente, l’industria videoludica non si ferma, e pur rallentando, continua nella sua inarrestabile maratona di prove e anteprime. Stavolta il titolo in ballo è Metroid Prime: Federation Force spin-off della celebre saga, che s’impegna a portare il brand nella dimensione dello sparatutto cooperativo in prima persona su 3DS. Nonostante l’annuncio inziale portò con sè un po’ di amarezza nel vedere il ritorno di Metroid con un titolo non appartenente al filone principale della serie, pian piano il gioco, avendo l’opportunità di scoprirsi durante i vari eventi, è andato a definire una propria identità che ci ha comunque convinto e di cui vi parleremo in questa anteprima.
United we stand divided we fallNel gioco impersoneremo un marine della Federazione Galattica e dovremo affrontare principalmente gruppi di pirati spaziali, alieni e gli immancabili Metroid. La nostra avventura si svolgerà su tre pianeti diversi, il primo Bion, che ospita numerosi impianti biologici. per l’appunto, il secondo Excelcion, sede di una base spaziale totalmente circondata da lande innevate, e infine Talvania, il pianeta più evoluto nonché ricco di strutture futuristiche. All’inizio potremo decidere se affrontare le varie missioni, dieci per pianeta, da soli o accompagnati dai nostri amici. Fin da subito si capisce la volontà cooperativa del gioco, che punta alla creazione di una squadra formata da quattro membri per affrontare la campagna. Una volta creato il party, tutto quello che dovremo fare sarà decidere quali moduli aggiungere al nostro personaggio per adattarlo meglio a un ruolo piuttosto che un altro. I moduli per potenziare i nostri mech si distinguono in tre categorie, quelli dedicati ad aumentarne la potenza di fuoco, quelli utili a supportare il team con diversivi o esche e infine quelli destinati a rendere più efficaci le riparazioni o gli scudi. Sebbene si possa puntare a un approccio equilibrato per ciascun personaggio, il consiglio è quello di dedicare due marine totalmente alla fase offensiva, uno a quella di supporto e uno alla cura, in questo modo la squadra dovrebbe essere in grado di affrontare ogni tipo di situazione.
Tutto cambia, tranne il livello di sfida Ovviamente, nel momento in cui saremo costretti a giocare da soli, serviranno ulteriori accorgimenti per mantenere bilanciata la situazione. Per fortuna in nostro aiuto potranno accorrere dei droni, che aggiungeranno la potenza di fuoco necessaria per non tarare troppo verso l’alto il livello di sfida. E’ infatti da sottolineare che il gioco non andrà ad adattarsi al numero di giocatori, ma rimarrà sempre lo stesso, anche per quanto riguarda struttura dei puzzle, vita dei personaggi e danno inflitto. Saranno invece i giocatori a dover adattare i propri mech con le dovute mod, per riuscire a superare le varie sezioni. Definita quindi la formazione sul campo di battaglia, potremo customizzare ulteriormente il nostro robottone con elementi estetici unici, come livree sbloccate in-game o tramite gli amiibo in nostro possesso, oppure modificare la voce e la lingua dei messaggi vocali. Potremo rendere le frequenze emesse dal nostro mech simili a quelle di ragazze giapponesi dal tono estremamente acuto e fastidioso, o di uomini tedeschi dal registro vocale paragonabile a quello di Mario Biondi. Certamente solo un piccolo extra, che può però riservare parecchie risate soprattutto nei momenti più concitati della partita.
Quattro è il numero perfettoCi troveremo innanzi, nella progressione del livello, sezioni sparatutto e sezioni puzzle, tutte completabili sia da soli che in gruppo. Ovviamente se saremo in compagnia potremo affrontare parallelamente alcune di esse, velocizzando notevolmente il tempo per portare a termine la missione. Per esempio una sezione è stata facilmente superata in quattro senza dover stuzzicare più di tanto l’ingegno, ma da soli avrebbe richiesto l’utilizzo delle strutture sparse per la mappa per poter gestire in tempo più interruttori e meccanismi.Una volta completato il livello e ottenuti i punti relativi ai successi in-game, riceveremo come reward della partita un numero variabile di mod utilizzabili dalla partita successiva. Dopo un po’ di match queste mod andranno a consumarsi fino a diventare inutilizzabili, ci toccherà dunque sostituirle con altre nuove fra quelle ottenute precedentemente.Quello che risulta immediato è che il livello di sfida è inversamente proporzionale al numero di giocatori, in quattro la vita sembra davvero facile, mentre meno si è più le cose si fanno complicate. Durante la run della diciassettesima missione, dopo la disconnessione di massa, abbiamo dovuto tutti e quattro proseguire da soli, e arrivati all’arena finale nessuno di noi è riuscito a salvarsi, obbligandoci a dover ricominciare da capo la partita, i cui scontri all’inizio sembravano solo una semplice formalità. Questa scelta di game-design sembra infatti essere un’arma a doppio taglio, ma aspettiamo di vedere tutta la progressione della campagna prima di lanciarci in giudizi in merito.
– Forte componente cooperativa
– Piacevole mix di sparatutto e puzzle
– Condivide la stessa atmosfera dei titoli originali
Metroid Prime: Federation Force, è un titolo che fa della componente cooperativa il suo punto di forza. La decisione di creare livelli giocabili in singolo o in multi, senza variare assolutamente nulla, ci è parsa una scelta furba e a tratti efficace, ma anche limitante per quanto riguarda la gestione del livello di difficoltà, e siamo curiosi di capire in che modo si svilupperà nel corso della campagna. La doppia mappatura dei controlli, una più innovativa e l’altra più legata al passato, si adatta a qualunque tipo di giocatore, ma ciascuna con qualche riserva. Ricordiamo che il titolo è destinato ad approdare sugli scaffali dei negozi europei il 2 settembre di quest’anno.
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