Anteprima

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Che sia per una conferenza durante una fiera, che sia per un nuovo trailer o per celebrare gli anniversari della saga, se c’è una cosa che Hideo Kojima sa fare alla perfezione, quella è attirare l’attenzione su di sé. Dopo aver intrattenuto e canzonato il pubblico con la questione Ground Zeroes e The Phantom Pain, poi rivelatisi entrambi parti di Metal Gear Solid V, il leader di Kojima Productions ha deciso di regalare alla stampa qualche ulteriore novità, consentendo loro di partecipare alla presentazione del video gameplay della sua più recente creatura. Lo scenario dell’evento? Niente meno che l’apertura della sede di Kojima Productions Los Angeles, nuovo distaccamento del team diretto dal papà di Solid Snake.

La demo mostrata nel corso della cerimonia di inaugurazione ha messo in evidenza diversi aspetti inediti per il franchise Metal Gear, che strizzano l’occhio al videogame moderno e miscelano elementi classici alla nuova filosofia open world voluta da Kojima.
Ground Zeroes vs The Phantom Pain
In apertura all’evento, Kojima-san ha spiegato che il gameplay mostrato è parte di Ground Zeroes, ribadendo che esso costituirà il prologo a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, che sarà invece il gioco effettivo – un po’ come succedeva in Metal Gear Solid 2 con la divisione tra Tanker Discovery e Big Shell. Tuttavia, non è stato chiarito nemmeno stavolta se Ground Zeroes e The Phantom Pain saranno rilasciati all’interno di un unico disco e con lo stesso day-one – come avvenne appunto ai tempi di Sons of Liberty – o se invece il primo anticiperà l’uscita del gioco vero e proprio.
Il motivo dell’esistenza di Ground Zeroes, ha spiegato Kojima, è legato al cambio di filosofia del franchise, che si affaccia per la prima volta nell’open world: l’idea è quindi quella di introdurre i giocatori alle nuove meccaniche in un ambiente ancora limitato, andando così ad evitare lo shock che l’utente che segue Solid Snake e compagni fin dagli albori si ritroverebbe a vivere venendo proiettato direttamente dentro all’enorme open world di The Phantom Pain.
La demo mostrata si svolgeva pertanto nel medesimo contesto che venne presentato all’evento Metal Gear 25th Anniversary, quando il gioco venne annunciato per la prima volta, e vedeva quindi Big Boss impegnato in una missione all’interno del Camp Omega, a Cuba, dove sono tenuti anche Chico e Paz (vecchie conoscenze, per chi ha giocato a Metal Gear Solid: Peace Walker). Tuttavia, per non rovinare a nessuno le sorprese del prologo del gioco, Kojima e compagni hanno deciso di generare una missione ad hoc per questo video gameplay, indicando come obiettivo dell’operazione non gli ostaggi da recuperare, ma i badge di FOX/XOF che venivano lasciati cadere da un elicottero.
Per ritrovarli, il leggendario Big Boss ha potuto contare su tutte le sue nuove abilità, che lo vedono essere più letale ed efficace che mai.
Like a (Big) Boss
Una volta visto il video di arrivo al Camp Omega con tanto di arrampicata sulla rupe che ci aveva introdotti a Ground Zeroes ai tempi del trailer della scorsa estate, Big Boss ha cominciato a muoversi liberamente attorno all’area di prigionia. Questa volta, il protagonista del nuovo gioco di Kojima potrà anche saltare ed arrampicarsi, e sarà quindi possibile gestire meglio i propri spostamenti all’interno dello scenario.
Nell’equipaggiamento del Boss avranno un ruolo chiave i binocoli: tramite essi, infatti – e vista l’assenza del radar Soliton e apparecchiature affini note ai fan della saga – il protagonista potrà individuare i nemici ed i veicoli, e taggare la loro posizione all’interno della mappa presente su un dispositivo elettronico da lui indossato, che dovrebbe chiamarsi iDroid. Differentemente che in passato, quindi, non conosceremo la posizione dei nemici grazie alle tecnologie inventate da Mei Ling e compagni, ma dovremo operare un’attenta ricognizione per individuarli ed elaborare la nostra tattica d’infiltrazione di conseguenza.
Una volta compiuta la ricognizione con i binocoli, Big Boss ha preso ad avanzare lungo il campo, sfruttando anche le ambientazioni a sua vantaggio: il leggendario eroe si è arrampicato su una torretta d’osservazione, ed ha controllato un faro puntandolo addosso a due sentinelle, che si sono lamentate credendo si trattasse di un loro compagno che gli faceva uno scherzo.
Dopo aver distratto i nemici ed essersi mimetizzato nell’erba alta, Big Boss ha afferrato un soldato ostile alle spalle, cominciando ad interrogarlo: differentemente dai precedenti episodi, in Metal Gear Solid V sarà importante riuscire a farsi confessare delle informazioni dai nemici, che potremo interrogare scegliendo tra diverse domande da porre. I pulsanti del controller modificheranno quindi la loro funzione in base al contesto, consentendoci di scegliere tra le diverse opzioni disponibili. Una volta concluso l’interrogatorio, starà a noi decidere se far fuori l’ostile in maniera letale o meno. Nel caso del gameplay mostrato, il soldato è stato accoltellato al petto.
Diverso, invece, il caso in cui Big Boss ha deciso di approcciare frontalmente una sentinella, dandole il tempo di vederlo: a questo punto, il gioco entra in una sorta di bullet-time, con i tempi rallentati che ci consentono di agire in frazioni di secondo per impedire il diffondersi dell’allerta. In questi istanti al rallenty, Big Boss potrà infatti agire – a patto di farlo velocemente – per eliminare il nemico e fare in modo che non abbia il tempo di afferrare la radio e comunicare l’allarme al resto della truppa. Kojima ha spiegato che questa feature può sembrare eccessivamente semplicistica in Ground Zeroes, ma ha assicurato che essa avrà un ruolo di fondamentale importanza nelle ambientazioni sconfinate di The Phantom Pain
Qualora non si avesse il tempo di eliminare gli avversari prima che comunichino con i compagni per dare l’allarme, il gioco entrerà nella fase di allerta – similmente a quanto visto nei precedenti episodi: le guardie attornieranno Big Boss nel tentativo di ucciderlo, ed ingaggeranno il violento scontro a fuoco. A questo punto, potremo decidere – con la pressione di un tasto – di nasconderci dietro al riparo più vicino per rispondere alle ondate di piombo avversarie. Se Big Boss dovesse venire ferito, schizzi di sangue andranno a macchiare la schermata, e – stando a quanto visto nella demo – sarà necessario mettersi al riparo ed evitare di esporsi ad altre ferite per fare in modo che l’energia si rigeneri automaticamente. Al momento non è chiaro se questa feature – che abbandona quindi il vecchio sistema degli oggetti di recupero e la storica barra Life – sarà riproposta anche alle difficoltà maggiori, dal momento che il gameplay della demo è stato giocato a livello Very Easy. In caso la risposta fosse affermativa, i fan di vecchia data della serie potrebbero storcere il naso innanzi a questo avvicinamento di Metal Gear agli action di questa epoca, dove raramente è necessario preoccuparsi di recuperare le energie secondo i canoni classici.
Una volta completata la missione e ritrovati i distintivi che costuivano l’obiettivo, è giunto il momento di panificare la strategia di evacuazione del campo: il giocatore potrà scegliere il metodo per lui più adeguato per allontanarsi indisturbato dall’area ostile, sfruttando a suo vantaggio anche i chiacchieratissimi veicoli che si potranno guidare all’interno del gioco. Nel caso della demo – diversamente da quanto previsto da Kojima – Shinkawa (che a sorpresa ha giocato al posto di Korekado) ha scelto di impadronirsi di una jeep per lasciare il Camp Omega, finendo però con il farsi individuare dalle truppe nemiche: le sentinelle hanno tentato (invano) di fermare il Boss, e sono riuscite anche a colpire uno pneumatico del mezzo, facendolo esplodere. Nonostante la menomazione alla jeep, Big Boss è comunque riuscito a raggiungere il punto di estrazione, ed è stato prelevato e portato via su un elicottero.
Be Quiet
Oltre a mostrare le nuove meccaniche che si misceleranno alle vecchie per costituire l’ossatura di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, Hideo Kojima e compagni hanno anche svelato la creazione del personaggio della bellissima Quiet, che sarà interpretata da Stefanie Joosten. In tal proposito, il maestro ha spiegato di aver chiesto a Yoji Shinkawa di disegnare una donna dalla forte carica sexy, ed ha furbescamente invitato le cosplayer a fare del loro meglio per vestire i panni del nuovo sensuale cecchino della saga. Potete trovare nella nostra galleria i rendering di Quiet che sono stati mostrati.
Nel corso della presentazione, Kojima ha anche ribadito che il gioco avrà meno cutscene che in passato, dal momento che avrebbe trovato inappropriato interrompere un tipo di gameplay così incentrato sulla tattica e sulla libertà d’azione per proporre ore di narrativa passiva. In merito, sarà invece il sistema codec ad avere un ruolo chiave, con molti dialoghi che si svolgeranno proprio via radio durante le fasi di gameplay, e che approfondiranno spesso anche alcuni elementi con i quali vi ritroverete ad avere a che fare mentre giocate.

– A Hideo Kojima Game

– Le meccaniche stealth e le novità open world sembrano miscelarsi davvero bene

– Grafica estremamente curata, anche sulla current-gen

È reinventato e riammodernato, ma è sempre Metal Gear: potremo riassumere con questa frase le impressioni destate dalla demo di Metal Gear Solid: Ground Zeroes. La nuova fatica di Kojima Productions sembra aver trovato la giusta amalgama tra elementi classici e novità dettate dall’approccio open world, con un Big Boss più agile e più abile che mai, che potrà aggredire le sentinelle in procinto di dare l’allarme grazie allo slow-motion e che recupererà automaticamente l’energia quando non esposto al fuoco nemico (non è però chiaro se la cosa rimarrà invariata alle difficoltà più alte).

Nel complesso, quest’introduzione a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain si è mostrata solida e promettente, anche se potrebbe far storcere il naso ai puristi della saga, che sono scettici innanzi al bullet-time e al recupero automatico delle energie visto nella demo.

Hideo Kojima ha già anticipato che durante il prossimo Tokyo Game Show vedremo Phantom Pain per la prima volta all’opera su next-gen a 60fps, mentre la demo mostrata all’inaugurazione di Kojima Productions LA riguardava l’edizione current gen, ferma a 30fps. Una current gen della quale Metal Gear Solid V: The Phantom Pain sarebbe un canto del cigno sicuramente niente male.

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