Sulla cresta dell’onda, da ventisei anni. Potremo riassumere così la storia della celebre saga Metal Gear, partorita nel 1987 dalla mente dell’eccentrico e geniale Hideo Kojima. Le avventure della stirpe degli Snake sono oramai divenute un classico del mondo videoludico e, di E3 in E3, hanno sempre monopolizzato l’attenzione dei giocatori e della stampa per quella miscela ludico-narrativa di qualità che il leader di Kojima Productions ha reso il suo marchio di fabbrica.
L’E3 2013 non poteva essere da meno, ed è stato così che – dopo un blando evento pre-fiera da parte di Konami – l’attesissimo Metal Gear Solid V: The Phantom Pain non si è fatto attendere, esordendo subito, a sorpresa, nel corso della conferenza Microsoft.
Big Boss è tornato, armato di Fox Engine, per fare da capostipite ad una nuova generazione di Metal Gear, per seguire la saga che lo ha reso leggendario nel salto che la condurrà dai canoni classici all’open world. Dalla vecchia gen alla nuova. Dal passato al futuro.
Metal Gear goes open world
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain punterà fortissimo sull’open world. Lo sapevamo già, ma il trailer visto durante la conferenza Microsoft ha posto particolarmente l’accento su questo fondamentale elemento del gameplay. Mentre nei vecchi episodi si spaziava dalla lunga operazione in solitaria alla struttura a missioni brevi in diverse aree introdotta da Peace Walker, The Phantom Pain sarà open world: questo significa che agiremo in diverse locazioni, e – sopratutto – che non saremo proiettati all’interno della missione come se fossimo piovuti dal cielo. Il trailer ha mostrato, ad esempio, un Big Boss (o Punished Snake, fate voi) impegnato in un’operazione di recupero e salvataggio di Kaz, preso prigioniero: mentre nei vecchi episodi ci saremmo ritrovati al limite dell’area di detenzione e avremmo dovuto cercare di eludere la sorveglianza per raggiungere la cella, ora avremo anche il grattacapo di trovare il modo di accostarci alla zona dove è sito il campo di prigionia, e solo dopo dovremo preoccuparci di localizzare l’ostaggio. Nel video, nello specifico, Big Boss si accostava all’area di detenzione a cavallo, sporgendosi ai lati dell’animale per celarsi alla vista delle sentinelle di ronda; subito dopo, saliva a bordo di una jeep e sfruttava una tempesta di sabbia per nascondersi agli occhi ostili. Metal Gear Solid V ci consentirà di guidare mezzi tra i più svariati per affrontare l’avvicinamento e l’allontanamento dall’obiettivo, e di sfruttare a nostro vantaggio i cambiamenti climatici, che non saranno prestabiliti: proprio come visto nel video, qualora si scatenasse una tempesta di sabbia, sarebbe ideale sfruttarla per avanzare indisturbati e praticamente invisibili.
In caso non si potesse a tutti gli effetti raggiungere l’obiettivo a cavallo o su una jeep, Big Boss potrà anche infiltrarsi nei mezzi nemici, facendosi trasportare all’interno delle aree di massima sicurezza direttamente dai soldati ostili.
Le aree giocabili saranno quindi squisitamente enormi, e consentiranno agli utenti di elaborare il loro piano d’azione: meglio avvicinarsi silenziosamente a piedi e puntare dritto all’obiettivo, oppure meglio accostarsi al campo di prigionia con una jeep, mantenendosi a debita distanza, per poi trovare la via migliore per introdursi nell’area a bordo di un mezzo nemico? La scelta sarà lasciata al vostro joypad.
A day on the battlefield
Tra le altre cose, dopo aver presentato un eterogeneo cast di personaggi – tra i quali sono spiccati indubbiamente un Ocelot sulla quarantina e una schiera di bambini-soldato – il trailer ha confermato che Metal Gear Solid V vanterà un ciclo di 24 ore estremamente realistico, che ci consentirà quindi di decidere anche se agire alla luce del giorno o nella sicurezza delle ombre notturne. La cosa, sposata ai cambiamenti climatici di cui accennavamo in precedenza, renderà ulteriormente vario l’approccio alle missioni, consentendovi di pianificare la vostra strategia tenendo conto dell’ora migliore in cui agire, dei mezzi migliori da utilizzare e delle piogge/bufere da sfruttare a vostro vantaggio.
È stato confermato anche il ritorno del close-quarter-combat, più noto alle orecchie dei fan come CQC, il combattimento tattico ravvicinato introdotto nella serie con Metal Gear Solid 3, e divenuto oramai un marchio di fabbrica di Big Boss, Solid Snake e compagni. Ancora una volta, quindi, potremo optare per un approccio furtivo che non rinunci all’attacco diretto contro il nemico, facendo affidamento sul CQC dinamico di cui parlava il trailer: in sostanza, pare che Big Boss sferrerà un attacco CQC diverso in base al comportamento del nemico, ad esempio strappandogli di mano il fucile in caso questi stia cercando di attaccarci.
Tanta roba, FOX Engine
Oltre alla voce di Kiefer Sutherland che esordiva nei panni di Big Boss, oltre all’introduzione di alcuni membri del cast di personaggi e oltre alla profondità ludica del gioco, il trailer di Metal Gear Solid V si è distinto anche per la grafica: se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, Kojima e compagni sembrano saperlo benissimo, ed hanno sfoderato un FOX Engine più in forma che mai, con enormi scenari e modelli dei personaggi estremamente curati ed espressivi. Durante l’evento pre-E3, in effetti, Kojima aveva assicurato un massiccio utilizzo del facial capture proprio per la realizzazione del lip-sync e delle espressioni dei personaggi, che potremo inferire molto più facilmente che in passato.
Se aggiungiamo a tutto questo che lo stesso game designer aveva assicurato a più riprese, già dallo scorso anno nel corso del Metal Gear 25th Anniversary con l’annuncio di Ground Zeroes, che una grafica il più simile possibile a quanto visto fino ad ora sarà destinata anche alla corrente generazione di console, è quasi d’obbligo leccarsi i baffi.
Vogliamo comunque sottolineare che non è da escludere la possibilità che Kojima Productions torni sui suoi passi, destinando il gioco solo alla next-gen, e che al momento della stesura di questa anteprima siamo ancora in attesa della conferma delle console su cui girerà Metal Gear Solid V. Sebbene sia stato presentato nel corso della conferenza Microsoft, ci sentiamo di escludere che possa però trattarsi di una esclusiva XBOX One: in caso lo fosse stato, la compagnia di Redmond non avrebbe sicuramente mancato di sbandierare questo “dettaglio”, visto il seguito di milioni di fan che Metal Gear Solid ha in tutto il mondo. È verosimile che il gioco sia destinato sia a PlayStation 4 che a XBOX One, e che – come accennavano i loghi mostrati al termine del trailer Ground Zeroes e di quello mostrato alla GDC – arriverà in qualche modo anche su Xbox360 e PlayStation 3. Attendiamo ovviamente che Kojima sveli l’arcano per approfondire questo punto con maggior cognizione di causa.
– È Metal Gear
– L’approccio open world promette un gameplay stealth estremamente approfondito
– FOX Engine da chapeau
Fin dall’E3 1997, è consuetudine che quando un episodio della serie Metal Gear compare alla fiera, difficilmente passi inosservato. Non poteva essere altrimenti per Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, che grazie alla sua ventata di novità a livello di gameplay e alla robustezza di FOX Engine si è imposto indubbiamente come uno dei titoli più interessanti dell’expo losangelina. Non sappiamo ancora su quali console arriverà esattamente il gioco, ma siamo certi che XBOX One possa già contare su un must have, considerate le premesse del titolo Kojima Productions e i canoni qualitativi che la saga ha mantenuto di generazione in generazione.
Al 7 luglio gli anni di Metal Gear saranno anche 26, ma – grazie alla capacità di reinventarsi e alla visionaria creatività di Hideo Kojima – Snake e compagni sembrano decisamente non sentirli, e puntano dritti alla next-gen.