Mass Effect 2 è stato sicuramente uno dei titoli più apprezzati di questa generazione, grazie all’eccezionale lavoro svolto da Bioware in sede di creazione dell’universo di gioco. L’epopea del Capitano Shepard, primo essere umano ad essere investito del ruolo di Spettro, si inserisce infatti in un contesto fantascientifico di assoluto spessore, vasto, credibile ed affascinante, nel quale le diverse razze si amalgamano tra loro sempre coscienti delle diverse origini, dei rapporti di forza e delle gerarchie. In tutto questo il giocatore aveva il compito di scongiurare il pericolo più grande che ogni forma di vita della galassia ha mai affrontato. I Reaper, misteriosa razza itinerante artefice della scomparsa dei Prothean, l’avanzatissima civiltà che ha consentito all’umanità di scoprire i viaggi intergalattici, sembrano in procinto di tornare, ma grazie al nostro intervento l’invasione sembra essere stata rinviata. Per raggiungere questo impensabile obiettivo Shepard ha dovuto allearsi con l’Uomo Misterioso, inafferrabile personaggio a capo di Cerberus, spietata ma avanzatissima organizzazione criminale che ha come scopo quello del predominio della razza umana. Costi quel che costi.
DegradoMass Effect 3 si apre in maniera inaspettata. Shepard non sta infatti preparando le difese della Cittadella, la capitale della galassia, ma è tornato sulla Terra, degradato per la sua diserzione e calunniato per la sua Alleanza con Cerberus. Solo pochi fedeli alleati credono alla sua versione dei fatti, ma né Anderson né l’equipaggio della Normandy possono fare nulla per aiutarlo o per persuadere l’Alleanza a prepararsi all’invasione. Gli eventi però precipitano velocemente: alcune colonie esterne hanno smesso di interfacciarsi con la Terra ed i sensori segnalano la presenza di qualcosa di enorme e troppo simile alla Sovereign, la nave che tentò di distruggere la Cittadella nel Primo Mass Effect, per non destare paure, sospetti, rimpianti. Chiamati di fronte al governo terrestre per provare ad organizzare una difesa di emergenza, Shepard e Anderson si accorgono che è troppo tardi, i Reaper sono arrivati e stanno già mettendo a ferro e fuoco il pianeta. A questo punto non ci sono molte alternative: o si combatte o si muore.
Evoluzione?Il processo evolutivo delle meccaniche di gioco prosegue imperterrito e, nonostante sia solo al terzo capitolo, il bilanciamento tra fasi di azione ed elementi propriamente ruolistici ha subito un’ulteriore cambiamento. Non che sia un male, ci mancherebbe, solo che il tentativo di Bioware di adattare l’esperienza alla più grande quantità di giocatori possibile, in Mass Effect 3 si manifesta in un’interessante opzione iniziale. Oltre alla possibilità di importare il proprio salvataggio dal gioco precedente, in modo da registrare i nostri precedenti amori, ma soprattutto le perdite subite dal nostro equipaggio, ci verranno proposti tre approcci diversi al gioco: Storia, Azione o Gioco di Ruolo. Dietro questi nomi si nascondono dei preset che vanno ad agire su due parametri, la difficoltà dei combattimenti e la possibilità di incidere con le proprie decisioni sul gioco, come per esempio la crescita del personaggio. Nel mezzo vi è la modalità Gioco di Ruolo che propone l’esperienza classica e completa di Mass Effect 3. Coloro che ricostruiranno il personaggio da zero potranno scegliere tra le sei classi ormai consolidate di questo universo che differenzieranno l’approccio al gioco. Shepard potrà essere o un soldato, un potente guerriero biotico, un ingegnere esperto in hacking e computer o una classe che combini alcune delle caratteristiche migliori delle precedenti specializzazioni. Pad alla mano le differenze saranno tra un approccio frontale, distante o di supporto, con il soldato capace di massimizzare il potere distruttivo delle armi, il biotico in grado di creare devastanti campi di forza, mentre l’ingegnere agirà sugli scudi e sulle armi avversarie per avere un vantaggio tattico. Dal punto di vista del puro shooting si notano i passi in avanti fatti dal team. Pur non essendo ancora arrivati ai livelli di fluidità e precisione dei vari Gears of War, si può affermare tranquillamente che con Mass Effect 3 i ragazzi di Bioware hanno compiuto un ulteriore passo verso i giochi d’azione. Su di un gameplay praticamente invariato, i ragazzi canadesi hanno cercato di semplificare determinate azioni per rendere gli scontri maggiormente fruibili: da dietro un riparo sarà infatti possibile spostarsi verso il successivo semplicemente eseguendo il comando mostrato a schermo, premendo il tasto A in movimento eseguiremo una capriola, e premendo ripetutamente il tasto B inizieremo una sequenza di colpi ravvicinati. Mantenendo la pressione invece eseguiremo un possente colpo finale.Queste novità vanno a completare il vecchio sistema di gioco, basato sulla scelta delle armi e dei poteri da utilizzare, richiamando le due ruote di comando corrispondenti, e sui semplici comandi da impartire ai propri compagni, come per esempio dove posizionarsi o che approccio adottare.Sfortunatamente non erano presenti postazioni fornite di Kinect, in quanto la periferica Microsoft dovrebbe essere in grado di bypassare i passaggi testuali e dare al giocatore la possibilità di impartire i comandi semplicemente tramite la propria voce.
ActionNonostante la promessa di avere un Mass Effect 3 persino più grande del precedente capitolo, non abbiamo potuto non notare la mancanza di alcuni semplici minigiochi, come per esempio l’hacking, o la semplificazione di alcuni processi, come il potenziamento delle armi e delle armature, ora possibile scovando per i livelli nuovi moduli che andranno inseriti nella bocca da fuoco tramite apposite postazioni di lavoro. Questo potrebbe essere un segnale dell’ulteriore semplificazione della struttura ruolistica del gioco, sempre più votata al fornire un’esperienza cinematografica e spettacolare, piuttosto che concentrata nel rispettare i canoni dei giochi di ruolo occidentali. Nonostante non abbiano voluto spiegare nei dettagli in cosa consiste l’esplorazione galattica, pensiamo che questa non sarà più legata al reperimento di fondi e materiali, ma al controllo e alla riconquista del territorio, elemento legato in qualche modo alla componente multigiocatore. Nonostante non fosse presente in loco, ci hanno anticipato come questa modalità cercherà di espandere ulteriormente l’universo di Mass Effect, mettendoci nei panni di un soldato dell’alleanza, da scegliere liberamente tra la razza e la classe preferita. Le sue azioni saranno volte al controllo della galassia e si ripercuoteranno in qualche modo anche sulle vicende di Shepard, nonostante non sia strettamente necessario intraprendere una di queste missioni per poter godere pienamente del gioco.
SacrificioUna volta riassaporate le atmosfere della serie e notati i primi cambiamenti al gameplay, abbiamo potuto concentrarci maggiormente sulle vicende di gioco. Dopo l’attacco dei Reaper, Shepard e Anderson si trovano costretti a fuggire per i tetti della città, alla ricerca di una via di salvezza per sé stessi, ma anche per tutta la razza umana, mai come in questa occasione sull’orlo dell’estinzione. Le difese dell’Alleanza si sono infatti sciolte di fronte ad un attacco così feroce ed improvviso e al momento l’unica possibilità lasciata ai terrestri è quella di sopravvivere. Una delle poche armi a disposizione di Shepard è la Normandy, l’avanzatissima nave spaziale attrezzata dall’uomo misterioso nel precedente capitolo ed ora tornata tra le fila della federazione terrestre. Ovviamente gli invasori non saranno molto accondiscendenti e proveranno in tutti i modi di fermarci. Il loro aspetto non sarà più quello di rinnegati o di robot Geth, ma di esseri viventi corrotti dai Reaper, molto simili a degli zombie.Nulla però in grado di impensierirci, tanto che dopo un breve assedio il nostro vecchio equipaggio, capitanato da Ashley (nel caso ci sia ancora) arriverà per portarvi in salvo. Nel frattempo Anderson prenderà un’importante decisione: mentre noi cercheremo di convincere il Consiglio ad intervenire lui rimarrà sul pianeta ad organizzare la resistenza.
MartePrima di dirigersi verso la Cittadella, un messaggio di flebile speranza viene raccolto dalla Normandy: Liara T’Soni, nostra vecchia conoscenza, è su Marte alla ricerca di ogni tipo di informazione utile per sconfiggere i Reaper. All’interno delle Rovine Prothean, ovvero il luogo all’interno del quale l’umanità ha scoperto le informazioni in grado di consentirgli i viaggi interstellari, potrebbe essere celato anche uno speciale artefatto in grado di sconfiggere i Reaper, che i Prothean non fecero in tempo a sviluppare prima dell’invasione e della loro distruzione. Sfortunatamente anche la base sul Pianeta Rosso è vittima di un attacco, questa volta però non da parte dei feroci alieni, ma da parte di Cerberus. L’Uomo Misterioso è infatti enormemente interessato a questa potente tecnologia, tanto da attaccare direttamente gli essere umani che, in teoria, vorrebbe proteggere. Come se non bastasse, i suoi folli propositi lo hanno portato ad usare suoi sottoposti come cavie per massimizzare i poteri a loro disposizione, rendendoli soldati pericolosi e privi di scrupoli. In compagnia di Liara, miracolosamente sfuggita ai cacciatori Cerberus, cercheremo di fermare questa ennesima minaccia, solo per scoprire che nel frattempo tutti i dati sono stati rubati già rubati. L’Uomo Misterioso è sempre un passo avanti e questa volta non sarà un nostro alleato. Alla fine della precipitosa corsa per fermare il corriere con tutte le informazioni si è interrotta la nostra prova, lasciandoci solo immaginare come potrebbe evolversi la situazione.
ConsiderazioniA differenza di Mass Effect 2, nel quale un inizio esplosivo dava il via ad una fase di maggiore calma, i ragazzi di Bioware hanno deciso di cominciare in maniera forse meno memorabile, nonostante l’attacco alla Terra sia un momento di impatto non riesce forse a colpire come la fine di Shepard del secondo capitolo, gettando però i giocatori nel pieno dell’azione, in modo tale che dopo circa un’ora saremo pienamente consapevoli della nostra missione, dei rischi e di tutte le difficoltà che ci troveremo ad affrontare. Una storia che promette di essere più ampia e complessa delle precedenti, nella quale torneranno, magari semplicemente sotto forma di cameo, tutti i personaggi conosciuti in precedenza, con alcuni di questi (non più di dieci ci è stato detto) che entreranno a far parte del nostro equipaggio. Le premesse per una storia appassionante ci sono ancora tutte e gli amanti delle storie di amore made in Bioware già pregusteranno la tensione immediatamente palpabile che nascerà tra Liara e Ashley, due potenziali amanti dei precedenti episodi. Ovviamente quella proposta dai ragazzi canadesi sarà una storia ricca di colpi di scena, con molte decisioni che incideranno sul tipo di finale che andremo a sbloccare. Non si tratterà infatti di fare la scelta giusta o quella sbagliata, solo di dare il via a determinati eventi, piuttosto che altri.
TecnicaDal punto di vista tecnico è stato piacevole notare come si siano fatti ulteriori passi in avanti con il motore di gioco. Nonostante a volte siano visibili alcuni piccoli rallentamenti o alcuni glitch nella connessione tra le diverse inquadrature, il livello di dettaglio raggiunto è davvero notevole e non sembra aver risentito minimamente della programmazione su tre piattaforme contemporaneamente. In alcuni elementi, come per esempio in alcune animazioni ancora troppo legnose o qualche elemento architettonico non particolarmente complesso, si nota l’utilizzo di un motore con ormai qualche anno sulle spalle, ma il prodotto EA sembra andrà a collocarsi tranquillamente tra gli esponenti più validi di questa generazione, anche grazie al design sempre eccezionale delle varie razze o alla caratterizzazione degli ambienti. Dal punto di vista del level design gli sviluppatori promettono miglioramenti sostanziali, ma è ancora troppo presto per giudicare sia questo elemento sia l’intelligenza artificiale nemica.Dal punto di vista sonoro si sottolinea la presenza di molti dei brani più celebri della serie, accompagnati da un doppiaggio in lingua inglese di ottima fattura. Si spera che anche quello italiano mantenga inalterati i valori produttivi dei precedenti episodi.
– Tecnicamente notevole
– Si torna a vestire i panni di Shepard
– Controlli migliorati
Mass Effect 3 è uno di quei prodotti capaci di rapire immediatamente i fan con le sue atmosfere, i suoi dialoghi serrati e l’immaginifico universo creato dai ragazzi di Bioware. Nonostante i tanti cambiamenti atti a fluidificare ulteriormente la componente ruolistica, l’inserimento dell’incognita mutigiocatore e l’approdo su tutte le piattaforme, l’ultima avventura di Shepard sembra aver mantenuto la capacità di narrare una delle più intense storie fantascientifiche apparse su console. I controlli ulteriormente affinati e gli elevatissimi valori produttivi dovrebbero garantire un’esperienza ludica di primo piano. L’appuntamento è fissato per il 9 marzo, giorno di rilascio del gioco.