Ad un anno dall’uscita di I Am Setsuna Tokyo RPG Factory presenta Lost Sphear, un nuovo jrpg per PlayStation 4 e Nintendo Switch che condivide con il predecessore moltissimi elementi, similitudine voluta dagli sviluppatori giapponesi il cui obiettivo è proprio quello di riportare in auge lo stile jrpg anni ’90 (definita dal director Atsushi Hashimoto la “golden age”) raccontando delle nuove avventure che i fan di saghe storiche come Final Fantasy, Dragon Quest e Chrono Trigger possano amare. Proprio Chrono Trigger è forse il gioco al quale si ispirano di più entrambi i titoli Tokyo RPG Factory, particolarmente nelle dinamiche del battle system quasi identiche.
Il tema di Lost Sphear questa volta riguarda la memoria e l’esistenza stessa di qualcosa solo se legata al ricordo di essa: così mentre tutte le città svaniscono improvvisamente in un’abbagliante luce bianca, i nostri eroi dovranno iniziare un’avventura guidati dalla fredda luna nel cielo per salvare il loro mondo.
Old School JRPG
Le dinamiche del gioco sono quelle classiche dei jrpg vecchia scuola: c’è un leveling system, un equipaggiamento, un gruppo di personaggi (almeno otto quelli giocabili) con un party system, villaggi, world map, dungeon e mostri di ogni tipo. L’intera demo che ci è stata mostrata si è concentrata sul sistema di combattimento e sul nuovo movimento libero, grazie al quale ci si può spostare a piacimento prima di ogni attacco e sfruttare così al meglio le tecniche ad area d’effetto, colpendo più nemici in fila con dei proiettili magici o portandosi al centro di un gruppetto per lanciare un attacco circolare contro tutti: gli sviluppatori lo chiamano ATB 2.0, che per quanto ripercorra le stesse meccaniche del precedessore spirituale, riesce a offrire, come dicevamo poc’anzi, la libertà di movimento sul terreno di battaglia, così da concederci un ventaglio più ampio di scelte da compiere, soprattutto per gli attacchi ad area. Mentre è stata confermata la “Momentum Kill” del capitolo precedente, qui chiamata appunto Setsuna Kill, legata al tempismo tra l’attacco del personaggio e la pressione di un tasto, il director Hashimoto non ci ha voluto rivelare nulla sul sistema di attacchi combo con i compagni di party, visto ad esempio in I Am Setsuna. L’azione continua a essere comandata dall’ATB e confinata ai soli dungeon, mentre l’esplorazione nella world map è libera da incontri casuali.
I Am Kanata
Grazie a 30-40 ore di gioco, uno stile unico e il sistema di combattimento del jrpg più amato degli anni ’90, Lost Sphear promette di regalare una storia che occupa un ruolo principale anche in questo capitolo. Abbandonate le note cupe e grigie di I Am Setsuna, il protagonista Kanata e i suoi compagni di viaggio si lanceranno in un mondo più colorato e in un’avventura fondata non più sulle emozioni e il rimpianto ma sull’amicizia e il supporto a vicenda, oltre che ovviamente sui ricordi. Tale meccanica, ci è stato confermato, riuscirà ad avere delle ripercussioni anche sul gameplay, ma non ci è stato specificato in che modalità precisamente: il recuperare, quindi, la storia e i ricordi appunto del mondo che ci circonda ci servirà a rendere ancora più profonda l’esperienza. Il gioco è ancora in piena fase di sviluppo e non siamo stati in grado di provarlo direttamente ma, essendo le dinamiche identiche a quelle di I Am Setsuna, Lost Sphear conquisterà con ogni probabilità chiunque abbia apprezzato il primo titolo di Tokyo RPG Factory, mentre i non amanti dei jrpg non troveranno elementi innovativi o motivi particolari per innamorarsene.
– battle system collaudato e avvincente
– jrpg old school fino al midollo
– graficamente apprezzabile
Qualora vi sentiste nostalgici della vecchia scuola di jrpg anni ’90 come i primi Final Fantasy e in particolare Chrono Trigger, Tokyo RPG Factory potrebbe essere la risposta alle vostre richieste. In un gioco con combattimenti a turni e barra ATB, spade, magie e tecniche, una world map liberamente esplorabile e la storia come elemento principale i fan dei giochi di ruolo troveranno tutto ciò che si può chiedere a questo genere. Questo tuffo nel passato però sembra anche non portare alcuna novità al gameplay o a qualunque altra struttura di gioco, rendendo Lost Sphear nient’altro che un I Am Setsuna con una trama diversa, forse troppo poco considerando l’enorme quantità di titoli concorrenti al quale potremmo rivolgerci.
In attesa che dettagli futuri più vicini alla release finale del gioco possano rendere unico un gioco che sulla carta ha tutti gli strumenti per regalarci una piacevolissima esperienza.