Anteprima

Lost Horizon

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a cura di Folken

Se siete degli amanti delle avventure grafiche, quasi certamente avrete giocato e apprezzato i due Secret File, serie con cui Animation Arts ha esordito nel settore. Questo Lost Horizon, in arrivo il prossimo 24 settembre, sarà la terza produzione ad opera dell’ormai nota software house, balzata agli onori della cronaca in pochissimo tempo. L’approdo in redazione di una versione giocabile, sebbene ancora non completa, ci ha permesso di dare un’occhiata da vicino a questa promettente nuova avventura che ha tutto il potenziale per diventare un nuovo must-have per tutti gli amanti del punta e clicca più classico.

Nina lascia spazio ad un novello Indiana JonesLe atmosfere ricreate dai ragazzi di Animation Arts richiamano molto da vicino quelle classiche dei vari Indiana Jones, con un protagonista che si rifà al mitico personaggio interpretato da Harrison Ford, senza dimenticare una spruzzata di occulto e, ovviamente, i cattivissimi nazisti. L’anno è il 1936 e il Terzo Reich, bramoso di potere, è alla ricerca di armi occulte. Nel frattempo il personaggio che vi ritroverete ad interpretare, Fenton Paddock, parte per in missione per soccorrere il suo migliore amico Richard, militare scomparso durante una spedizione in Tibet. Le vicende lo porteranno a visitare tre continenti e ad incontrare numerosi personaggi, tra cui la bella Kim, amica d’infanzia che lo accompagnerà nei suoi viaggi. Preferiamo non svelare nulla più della trama, poco originale nelle premesse ma comunque coinvolgente e soprattutto ricca di dialoghi ben scritti, caratteristica comune tra l’altro ai precedenti lavori del team. Ci ha colpito molto positivamente la varietà di situazioni e di ambientazioni, che già nelle prime ore di gioco hanno spaziato dalla Cina alle montagne del Tibet, passando per fasi di dialogo abbastanza classiche, raccolta ed utilizzo di oggetti ed adrenaliniche sezioni action. Non temano gli appassionati del genere, il gameplay è di stampo assolutamente classico, completamente incentrato sull’esplorazione e risoluzione di enigmi. Questi ultimi riprendono quanto visto in Secret Files, così come l’interfaccia, totalmente incentrata sul mouse con il tasto destro da utilizzare per osservare ogni punto sensibile ed il sinistro per interagire con esso; sarà il gioco a stabilire automaticamente quale azione compiere tra parlare, raccogliere, azionare o altro. Alcune fasi più concitate vi richiederanno tuttavia di trovare un modo per sopravvivere ad un pericoloso inseguimento, ed altre amenità simili. Sebbene riescano a creare una buona tensione, queste particolari sezioni potranno essere tranquillamente risolte senza limiti di tempo, ma ci sono sembrate una buona idea, ben implementata e capace di garantire una certa dose di varietà. Presente anche il classico inventario a scomparsa in basso allo schermo, che sulla destra presenta inoltre due opzioni da sfruttare in caso di difficoltà: la prima mette in evidenza tutto ciò con cui è possibile interagire nella schermata, mentre la seconda avvia un breve riassunto degli ultimi avvenimenti senza però fornire particolari indizi su come proseguire o risolvere il prossimo enigma. Da quanto provato, i puzzle ci sono sembrati sempre molto logici e gratificanti, ma non in grado di mettere in difficoltà gli avventurieri più esperti. È facile, comunque, immaginare che col proseguire dell’avventura le cose andranno complicandosi. In origine Animation Arts aveva annunciato una maggiore profondità nei puzzle legati alle conversazioni, ma le fasi iniziali del gioco si sono dimostrate canoniche: è stato infatti sufficiente sperimentare diverse risposte prima di azzeccare la sequenza giusta ed ottenere il risultato voluto. Molto intrigante invece la possibilità sfruttare l’aiuto di un comprimario per risolvere alcune particolari situazioni: semplicemente potrete passare da un personaggio all’altro, raccogliere diversi oggetti da scambiarsi vicendevolmente ed utilizzarli per interagire indipendemente con lo scenario.

Avventura disegnata a manoSe dal punto di vista del gameplay Lost Horizon si è presentato simile agli altri lavori della software house tedesca, graficamente il titolo compie un evidente passo in avanti. Ciò che balza subito all’occhio sono i bellissimi fondali disegnati a mano, realizzati con grande maestria. Grazie all’elevatissima definizione alla quale sono stati renderizzati, questi permettono alla telecamera apprezzabili zoom sui personaggi, senza mai perdere in dettaglio. Il nuovo motore grafico ha inoltre permesso una maggiore integrazione tra fasi giocate e scene di intermezzo, favorita dalla buona modellazione dei personaggi. Questi ultimi, realizzati con un discreto quantitativo di poligoni, sono perfettamente amalgamati con gli sfondi grazie allo stile da cartone animato che li caratterizza. Poco convincenti le animazioni facciali e la sincronia col doppiaggio in inglese, dettagli che peraltro potrebbero essere risolti nelle settimane ancora a disposizione dei programmatori. Mentre la parte testuale verrà localizzata in italiano, il parlato resterà nella sua versione in inglese, interpretato dagli attori anglosassoni con una buona professionalità.Per quanto riguarda la longevità, gli sviluppatori assicurano una lunghezza simile o di poco superiore all’ultimo Secret Files, quindi più che sufficiente.

– Gameplay solido e vario

– Trama ben sceneggiata

– Graficamente ottimo

Il nuovo lavoro di Animation Arts, sin dai primi annunci, aveva suscitato le attenzioni degli appassionati, affascinati dai bellissimi screenshot rilasciati e dalle anticipazioni su quella che si preannuncia come una trama classica quanto godibile. Il gameplay ci è parso solido e il livello qualitativo dei due precedenti lavori dovrebbe rappresentare una sicurezza, ed anche il comparto estetico ci ha convinto appieno. A questo punto non resta che attendere l’arrivo della versione completa per poter finalmente testare a fondo Lost Horizon, un titolo che consigliamo a tutti gli avventurieri di tenere sott’occhio, sempre sulle pagine di Spaziogames.

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