Little King's Story
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a cura di andymonza
“C’era una volta…”. Tre semplici parole, in grado tuttavia di evocare mondi di sogno, rivissuti migliaia di volte da bambini, nei racconti. Per chi ancora avesse voglia di sognare, Atari in collaborazione con un team di sviluppatori che raccoglie alcuni nomi davvero eccezionali, tra cui Yasuhiro Wada (Harvest Moon), Youichi Kawaguchi (Dragon Quest VIII) e Hideo Minaba (Final Fantasy XII) sta per portare sugli schermi di casa Little King’s Story, un titolo in esclusiva per Wii le cui caratteristiche del tutto particolari non permettono una classificazione tradizionale. Ci siamo fermati per qualche ora negli studi di Milano per farci un’idea più chiara del progetto, scopriamo insieme di che si tratta.
C’era una volta un ReSin dall’accattivante introduzione l’intento di Little King’s Story è evidentemente quello di immergere il giocatore in un mondo di fiaba, non senza una certa dose d’ironia. Nei panni di un ragazzino che vive in una lontana terra i cui abitanti sono afflitti da una terribile pigrizia, rinverremo una corona d’oro magica che, una volta indossata, ci darà il potere di comandare la popolazione secondo il nostro volere.Attorno a questa premessa si costruisce un innovativo gameplay che dà al giocatore la possibilità di far compiere agli altri qualsivoglia azione, invece di compierla in prima persona.Una volta indossata la corona, il destino dell’intero regno inizierà a dipendere dalle nostre capacità organizzative e la felicità dei nostri sudditi da quanto sapremo essere magnanimi. L’esplorazione è un elemento chiave del gameplay: solo aggirandoci per le vaste terre sel regno potremo trovare cose utili da far fare ai nostri sudditi. Una volta individuato un compito da portare a termine, che si tratti di costruire un ponte o fare legna in un bosco, sarà sufficiente indirizzare i paesani verso il punto interessato. I sensori di movimento del Wii Remote non sono stati tuttavia sfruttati, se non per il classico puntatore. Tutte le azioni che sarà possibile compiere nel gioco si limitano infatti al punta e clicca. Interessante è il fatto che i cittadini saranno in grado d’imparare diversi mestieri, previo addestramento: se dovessimo accorgerci di avere più bisogno di militari che di taglielegna, sarà sufficiente ordinare loro di passare dalla caserma.
Grandi poteri, grandi responsabilitàGuidare un popolo, come scopriremo, non è una passeggiata: ci sono moltissime cose da tenere sotto controllo, a cominciare dalle difesa personale e finendo, ovviamente, con il benessere della gente. A darci una mano nel difficile compito di tenere tutto sotto controllo ci penserà l’ex sindaco della città, per l’occasione promosso a consigliere del Re: questi ci fornirà di volta in volta preziosi consigli sui bisogni del popolo, oltre che sul modo migliore per gestire le risorse umane disponibili.Oltre ad occuparci del regno, potremo prenderci cura anche della nostra vita privata: non c’è infatti Re senza un castello. Quest’ultimo potrà essere arredato a piacimento riempiendo cornici ed angoli vuoti con le diverse centinaia di oggetti collezionabili che rinverremo durante le fasi esplorative. Man mano che ingrandiremo il reame, anche le nostre quattro mura diverranno via via più confrotevoli, vaste e sontuose.
Principesse e mucche pazzeOltre ad occuparci del nostro piccolo reame e del suo benessere, potremo anche ambire alla conquista dei sette regni rivali e delle relative principesse. Queste ultime, una volta “conquistate” appunto, troveranno alloggio nelle sale del nostro castello; con l’andare del tempo (e delle conquiste), ci ritroveremo un vero e proprio harem, dove le nostre ospiti si intratterranno con discussioni da signore.La sfera del combattimento è anch’essa legata a doppio filo alla gestione dei sudditi: basterà infatti direzionarli verso direzione una minaccia per vederli accorrere in nostro aiuto. I nemici che ci troveremo ad affrontare sono tra i più svariati: dalle divertentissime mucche pazze, a pecore dallo sguardo minaccioso, passando per i draghi, immancabili per qualunque fiabia che si rispetti.
Pastelli e fantasiaIl comparto tecnico di Little King’s Story si basa su una struttura molto semplice che sfrutta al meglio le potenzialità della console Nintendo per offrire coloratissimi scorci fiabeschi che vanno a comporre regni dal sapore decisamente bucolico. La varietà è assicurata dal design ispirato e dettagliato che riesce a mettere insieme un buon numero di ambientazioni ricche di particolari, sia d’esterni che al chiuso. Lascia forse un po’ perplessi la decisione degli sviluppatori di non sfruttare i sensori di movimento caratteristici del Wii, ma l’intento è chiaramente quello di preservare l’immediatezza del sistema di controllo senza passare per lo stereotipo che vede ogni gioco dedicato a questa console dotato di tale funzione anche quando non ve n’è un effettivo bisogno.
La presentazione dedicata a Little King’s Story ha rivelato un titolo ispirato e interessante. E’ evidente l’intenzione di ognuno degli abili sviluppatori di apporre la propria firma al progetto, con il risultato di un prodotto che sfugge alle classificazioni canoniche, presentandosi piuttosto come uno spensierato connubio di stili ludici differenti. L’insieme risulta, comunque, ben coeso e divertente, oltretutto condito di uno humor irresistibile. In attesa di potervi dire qualcosa di più, lucidate la corona e oliate lo scettro: a fine marzo avrete la vostra occasioe di dimostrare quanto valete come sovrani.
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