Lego Indiana Jones
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a cura di Songoku
Quando uscì Lego Star Wars, nel 2005, molti storsero il naso, preoccupati che una saga epica come quella di Guerre Stellari potesse essere rovinata dalla contaminazione coi famosi pupazzetti Lego, pur sempre giocattoli per bambini.Il risultato, fortunatamente, riuscì a far ricredere molti: anche con qualche difetto importante, eravamo di fronte a un gioco divertente, simpaticissimo, creativo e rispettoso del cinema da cui proveniva. Per questo c’è grande aspettativa nei confronti di Lego Indiana Jones.
Un eroe che sa il fatto suo, anche senza ditaIl codice che abbiamo provato, non ancora definitivo, sembra spazzare via ogni dubbio: la collaborazione tra Lego e LucasArts ha dato ancora ottimi frutti. Lego Indiana Jones conferma il gameplay divertente e immediato (ma non semplicistico), le molte idee creative per richiamare gli avvenimenti della saga cinematografica, una modalità cooperativa assolutamente da provare. Qualcosa è comunque cambiato, perché i film di Spielberg hanno suggerito un’impronta più avventurosa, laddove Lego Star Wars era maggiormente votato all’azione pura e al combattimento.
Il primo livello che incontriamo, di fatto un tutorial, ripercorre la famosissima scena iniziale de I predatori dell’arca perduta: Indy cerca di recuperare un prezioso manufatto indigeno nelle foreste del Centro America, superando trappole mortali, ragni ed enormi sfere di roccia rotolanti. Da subito notiamo l’impronta parodica dell’operazione: la sceneggiatura del film viene seguita passo passo, ma il buffissimo design dei personaggi, il fatto che non parlano se non a grugniti e il largo numero di gag spassose, rendono il tutto molto più comico e divertente.Una volta conclusa questa parte, si viene proiettati in Europa, dove Indy è professore al Barnett College. L’università è un po’ il nostro punto di partenza. Da qui possiamo decidere, consultando pratiche cartine appese al muro, quale avventura vogliamo affrontare: il gioco ripercorre gli avvenimenti di tutti e tre i capitoli della saga, e il giocatore può decidere in quale “film” buttarsi, saltando liberamente dall’uno all’altro (anche se, ovviamente, i singoli episodi vanno giocati ognuno in ordine cronologico, missione dopo missione).Dal punto di vista della pura giocabilità, Lego Indiana Jones riesce a essere molto vario e ispirato: Indiana e i suoi compagni (i personaggi controllabili e sbloccabili sono ben 60) devono esplorare una lunga serie di ambientazioni molto diverse tra loro, ricalcate sugli scenari visti nei film. Ogni livello comprende enigmi più o meno difficili da risolvere, sempre creativi e mai frustranti, che mettono alla prova l’ingegno del giocatore. Occorre trovare passaggi nascosti, spostare oggetti, tirare leve, ingannare i soldati nemici, decifrare codici geroglifici e quant’altro. L’aspetto migliore riguarda l’aderenza a quanto visto al cinema: capita spesso che le azioni necessarie alla risoluzione di un enigma siano molti simili a quanto visto nei film della saga. Un’idea ottima per far gongolare i fan del mitico archeologo.Oltre alla storia principale, Lego Indiana Jones offre molto materiale extra: ad esempio, ogni livello comprende ben dieci tesori nascosti da recuperare, che richiedono la risoluzione di altrettanti puzzle. Lo stesso Barnett College è l’esempio più lampante di questa ricchezza di contenuto: l’edificio non è solo una specie di aeroporto per cominciare le missioni, ma ha una vita tutta sua. Ci sono molte stanze da visitare, personaggi da comprare, una lavagna per inserire i codici per i trucchi e via dicendo.Il problema maggiore del gameplay risiede in un certo schiacciamento della prospettiva, che in alcuni frangenti fa perdere il senso della posizione reciproca di oggetti e personaggi. Per fare un esempio immediato: vi capiterà di saltare a colpo sicuro verso una liana, mancandola clamorosamente perché non vi eravate accorti di non essere in linea con essa.
Come già nel gioco su Guerre Stellari, anche in Lego Indiana Jones il protagonista non è mai solo: insieme a lui (a costo di forzare la trama originale) ci sono sempre uno o più personaggi, appartenenti a diversi classi e con abilità differenti. Se Indy ha dalla sua l’uso della frusta, che gli consente di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, i suoi compagni di viaggio hanno altre caratteristiche altrettanto utili: le donne sono leggere, e perciò saltano più in alto degli uomini; i bambini (come il mitico Shorty di Indiana Jones e il tempio maledetto) sono piccoli e riescono a infilarsi nei cunicoli, e via dicendo. Alcuni personaggi hanno poi abilità specifiche, come ad esempio Elsa in Indiana Jones e l’ultima crociata: dizionario geroglifico alla mano, la biondona tedesca è l’unica a saper decifrare i codici che spesso appaiono sui muri, a protezione di passaggi segreti e tesori nascosti. Questa è una novità: molti personaggi portano con sé determinati oggetti (chiavi inglesi per riparazioni, badili per scavare ecc) che risultano decisivi per il proseguimento del gioco. Strumenti che, comunque, possono quasi sempre essere trovati anche da Indiana e gli altri (quindi anche l’eroe può dissotterrare tesori o rimettere in senso un’automobile scassata). In aggiunta, sono state inserite paure e fobie, come il terrore di Indy per i serpenti o quello di Elsa per i topi: un ottimo modo per creare ostacoli ulteriori (Elsa non attraverserà un fiume pieno di ratti, a meno che Jones non trovi un modo per scacciarli) e anche per dare un tocco di personalità supplementare ai vari personaggi.In ogni momento, è il giocatore a decidere chi controllare, premendo l’apposito tasto. Questa struttura, già appagante in singolo (i personaggi devono aiutarsi a vicenda per risolvere gli enigmi, che di solito richiedono l’utilizzo di tutte le abilità disponibili), è ovviamente pensata per la modalità cooperativa. Se avete la possibilità di coinvolgere un amico, Lego Indiana Jones diventa un gioco da non perdere.
La forza del mattoncinoGià in questa versione non definitiva il titolo può vantare una realizzazione tecnica di tutto rispetto. Le ambientazioni, ispirate ai paesaggi dei film, sono molto diverse l’una dall’altra, realizzate con cura e ricchezza di dettagli e impreziosite da colori pieni e vivaci. Anche la qualità delle texture, pur altalenante, è complessivamente pregevole, malgrado il realismo a tutti i costi non sia l’obiettivo del gioco. L’interazione con l’ambiente è elevata, visto il gran numero di oggetti che possono essere distrutti per ricavare monete (pardon… bulloni). Gran parte dei pregi visivi del titolo risiede nella creatività mostrata dagli sviluppatori nel trasformare Harrison Ford e compagnia nelle loro controparti fatte di lego. Il gioco è un continuo esplodere di mattoncini colorati, specie durante i numerosi combattimenti corpo a corpo, in un’atmosfera fracassona e coinvolgente.Al di là dei gusti personali (amare i pupazzetti Lego non è obbligatorio), gli unici difetti rilevanti riguardano la già citata prospettiva e la telecamera, che qualcuno potrebbe trovare un po’ troppo statica e limitata.L’audio offre buoni elementi: apprezzabili gli effetti sonori, sia quelli naturalistici che quelli legati alla natura “cubettosa” dei personaggi, e ovviamente non c’è nulla da dire sulle musiche, prese direttamente dai film della saga.
ConclusioniSiamo rimasti molto soddisfatti da questa nuova incursione di Lego nel mondo del cinema. Presa un’altra saga famosissima, gli sviluppatori hanno dato vita a un gioco immediato, divertente, vario e originale, che si indirizza a un pubblico giovane ma che saprà sicuramente appassionare anche i più smaliziati fan di Indiana Jones. Aspettiamo la versione definitiva per dare un ultimo giudizio, specie per valutare appieno il livello di difficoltà complessivo e la longevità dei tre macro-capitoli (divisi ognuno in 6 missioni). Possiamo comunque sperare in una buona rigiocabilità, visto il numero degli extra e la bontà della modalità cooperativa.
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