Quella che vi stiamo per raccontare è una storia di cui sapete già il finale. Perché, da quando le parodie Lego dei più grandi film, i TT Games non hanno sbagliato un colpo. Ci sono stati episodi riusciti meglio di altri, certamente, ma in generale i prodotti Lego sono di ottima qualità e il gameplay, per quanto sempre uguale a se stesso, riesce ancora a divertire e ad offrire una longevità di tutto rispetto.
Con la sua leggerezza e una straordinaria inventiva di chi, ogni anno, riesce a convertire un opera cinematografica in un videogioco a mattoncini, la serie Lego ci lascia sempre il sorriso sulle labbra e siamo sinceramente curiosi di scoprire quali scene sono state oggetto di parodia in ogni gioco.
Così, quando alla GDC 2015 abbiamo scoperto che il “misterioso gioco” di Warner Bros. altro non era che Lego Jurassic World, eravamo piuttosto contenti. Perché, in fin dei conti, siamo cresciuti con l’opera di Spielberg e l’arrivo del quarto capitolo della saga porterà un rinnovato interesse nei confronti di questo universo creato dal rimpianto Michael Crichton.
I soliti mattoncini
Come abbiamo scritto in apertura, sapete già come andrà a finire. Non parliamo della trama, ma piuttosto di come pubblico e critica accoglieranno questo gioco: non dobbiamo aspettarci grandi novità da questo prodotto, e in generale in Lego Jurassic World troveremo tutte le caratteristiche dei precedenti giochi di questa serie, e in particolare dei più recenti.
Il gameplay si traduce nel solito action adventure in cui i vari personaggi presenti nel gioco hanno abilità uniche. Il giocatore è chiamato a passare in rassegna i propri personaggi per risolvere alcuni semplici enigmi, e il gioco ci chiede spesso di prendere a cazzotti lo scenario per rivelare alcuni pulsanti o leve nascoste, o per ricostruire con i mattoncini degli oggetti utili al prosieguo dell’avventura. Durante la prima prova abbiamo avuto la sensazione che, questa volta, il gioco propenderà più per l’esplorazione e la fuga che per il combattimento, ma siamo abbastanza certi che vi sarà occasione di menare le mani.
Ancora una volta, il mondo di gioco mischia parti realizzate con una grafica “da diorama” con altre completamente modellate con i Lego, che mettono in risalto la grande creatività dei modellisti 3D nel creare degli oggetti o degli edifici complessi attingendo soltanto dagli asset forniti dalla celebre azienda danese. In generale, nonostante la relativa ripetitività degli ambienti selvaggi, i luoghi visti nei film sono perfettamente riconoscibili, ed è un vero piacere ritrovare certi luoghi apprezzati al cinema: anche da questo punto di vista, nessuna novità.
Per quanto concerne le aggiunte al gameplay, tutto ruota attorno alla presenza dei dinosauri. I rettili giganti non saranno solo dei temibili nemici in alcune sequenze, ma diventeranno dei personaggi da controllare in determinati frangenti del gioco. La celebre sequenza in cui la dottoressa Sattler mette le mani nella cacca di un triceratopo per curarlo (che le film termina con la separazione degli ospiti in due gruppi), nel videogioco si conclude con il lucertolone che guarisce e può essere controllato dal giocatore per sfondare un muro e proseguire. È evidente che l’uso dei dinosauri è limitato rispetto a quello dei personaggi umani – pardon, “omini” – e nel gioco saranno presenti 20 rettili da controllare a cui saranno dedicate delle sezioni particolari del gioco, oltre a qualche personaggio inaspettato (ve la ricordate l’elica del DNA parlante presente nel cartone animato contenuto nel primo film?), per un totale di 100 personaggi.
Allo stesso modo, vi saranno delle sequenze semi-scriptate in cui avremo incontri ravvicinati con i più grossi esemplari di dinosauro o fughe rocambolesche a bordo di veicoli. Nella demo presentata a San Francisco abbiamo apprezzato la celebre sequenza di Jurassic Park in cui il tirannosauro fugge dalla gabbia e attacca le auto con all’interno i nipoti di Hohn Hammond. Come nel film, dobbiamo salvare i pargoli dalla macchina e lasciare che il t-rex si pappi l’avvocato seduto sulla tazza. E, in pieno stile Lego, nella parte più drammatica in cui Gennaro finisce nelle fauci del tirannosauro lo si può notare intento a pulirgli i canini con lo scovolino del water.
Quattro film in uno
Lego Jurassic World includerà tutti e quattro i film prodotti da Spielberg, a partire dal capolavoro del 1993, passando per Il mondo perduto – Jurassic Park del 1997 e per il dimenticabile Jurassic Park III diretto da Joe Johnston. Il quarto film, opera che dà il titolo al videogioco, arriverà nelle sale a giugno e, al momento, non ci è dato sapere quali saranno i contenuti né quali scene epiche saranno riportate nel videogioco. Possiamo supporre che, vista la centralità del dinosauro geneticamente modificato Indomitus Rex in questo film, il famelico gigante sarà incluso nella lista dei personaggi giocabili. O, perlomeno, dobbiamo attenderci un incontro ravvicinato con il bestione.
Poiché il gioco ha la licenza ufficiale, nel titolo ritroviamo tutte le splendide musiche di questa saga, incluso lo straordinario tema presente nel primo film scritto da John Williams.
– Solita alta qualità dei giochi LEGO
– Dinosauri giocabili!
– Splendida colonna sonora
Come i mattoncini ad incastro, i videogiochi Lego sono fatti con lo stampino. Lego Jurassic World non fa differenza, riportando praticamente tutti gli elementi visti nei precedenti giochi della serie e aggiungendo alla miscela la pesante presenza dei dinosauri giocabili. Così come non ci aspettiamo rivoluzioni, abbiamo la solita buona sensazione: i giochi Lego sono sempre molto divertenti. In questa saga, però, sui tre film usciti se ne salvano uno e mezzo, e non tutti potrebbero trovare interesse nel giocare le parti tratte dai film peggiori del franchise: la speranza è che Jurassic World possa risollevare l’attenzione e offrire un valore aggiunto al pacchetto.