Anteprima

Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter

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a cura di Gottlieb

L’ultimo baluardo prima del tanto atteso Kingdom Hearts III potrebbe essere la raccolta di riedizioni dei capitoli non ancora pubblicati su console casalinga. Il Final Chapter, come d’altronde indica il sottotitolo di Kingdom Hearts 2.8, arriverà sul finire di gennaio, dopo un leggero rinvio di un mese, e conterrà al suo interno il tanto chiacchierato Birth by Sleep 0.2, Dream Drop Distance e Kingdom Hearts χ Back Cover. Nel nostro ultimo hands-on, durato poco meno di un’ora, abbiamo potuto provare soltanto i primi due capitoli indicati, con l’ultimo che d’altronde vestirà i panni di coagulo cinematografico, quasi come avvenuto per Kingdom Hearts 358/2 Days, riproposto con soltanto le cutscenes a raccontare la storia. Le novità da raccontarvi non sono tantissime, almeno per questa prima prova, ma siamo sicuri che sul finire di gennaio potremo trovarci dinanzi a qualcosa che placherà la nostra sete di sapere su una delle trame più frastagliate delle ultime generazioni videoludiche.

I sogni mangiatiÈ il momento della verità per Sora e Riku: dalla loro piccola isola, sulla quale un giorno è piombata l’oscurità e una strana porta nella caverna si è aperta, adesso dovranno dimostrare di essere pronti per diventare maestri di Keyblade. Al termine delle vicende narrate in Kingdom Hearts Coded, quindi, Yen Sid convoca Topolino, con l’ordine di portare alla sua attenzione i protagonisti dell’ultimo capitolo della storia prima della resa dei conti in Kingdom Hearts III. Entrambi dovranno essere sottoposti all’Esame del Marchio di Maestria, per poter essere nominati maestri e inviati poi a combattere l’eventuale ritorno del Maestro Xehanort dopo la sconfitta dapprima di Ansem e poi di Xemnas. Da qui parte il Dream Drop Distance, che venne pubblicato nel 2012 su Nintendo 3DS con il peso della responsabilità di poter essere il terzo capitolo che tarda ancora ad arrivare, ma senza essere riuscito, poi, a dare una vera conclusione all’arco narrativo creato da Tetsuya Nomura. Diversamente dai precedenti capitoli in questo troveremo, nella Città di Mezzo, molti dei personaggi di The World Ends with You in sostituzione di quelli di Final Fantasy: proprio uno dei tre capitoli a nostra disposizione durante l’hands-on ci ha permesso di incontrare Neku Sakuraba, il giovane protagonista del titolo Square-Enix distribuito per Nintendo DS e ambientato per le strade di Shibuya, tra i più famosi quartieri di Tokyo. Il secondo capitolo, invece, ci ha permesso di indossare i panni di Riku e di correre in soccorso di Quasimodo tra le campane di Notre Dame, mentre in chiusura ci siamo trovati catapultati nel regno di Tron: Legacy per sfrecciare a bordo di moto di luce e infilare i panni delle creazioni di Sam Flynn.Dicevamo, comunque, che per la prima volta Dream Drop Distance lascia il 3DS e arriva su PlayStation 4: abbiamo avuto l’occasione di provarlo su PlayStation 4 Pro e se già di per sé era strano ritrovarci a provare il 3D senza il doppio schermo, ancora di più lo è stato, in accezione positiva, vederlo girare così rapidamente sulla nuova console Sony. La più grande novità non poteva non risiedere nella collocazione dei comandi, che vengono necessariamente adattati a quelli di un normale Kingdom Hearts, come se fossimo tornati ai primi due capitoli della serie regolare, quelli pubblicati su PlayStation 2: grazie alla croce direzionale, infatti, torneremo nei pieni poteri di gestione dei nostri attacchi, oggetti e anche dei vari Link, le connessioni delle quali poter usufruire con i nostri compagni di battaglia. Nella versione per 3DS, invece, ricorderete che tutto era affidato al touch screen inferiore, che ci permetteva di scegliere i comandi necessari semplicemente con un tap: adesso, invece, scorreremo su e giù nel menù indicato e poi a destra e a sinistra per cambiare le voci richieste. Passiamo poi alla Reality Shift, la modalità che ci permetteva di scivolare su dei fasci luminosi attivati attraverso delle sfere apposite: su Nintendo 3DS bastava far scorrere il pennino sullo schermo per poter usufruire di tale modalità, invece adesso su PlayStation 4 dovremo semplicemente premere i tasti triangolo e cerchio, per poi gestire il nostro percorso con la croce direzionale, indicando esattamente dove vorremmo che il fascio ci portasse. L’appunto per tale situazione è che rimane, così come il titolo originale, una funzione platforming che non produce alcun tipo di effetto particolare: in uno dei tre livelli provati, all’interno dell’ambientazione de Il Gobbo di Notre Dame, nei panni di Riku abbiamo temporeggiato fin troppo nel tentativo di trovare uno sbocco datoci dal Reality Shift, ma in maniera molto fine a se stessa tale modalità ci ha portato ad aprire due forzieri e nient’altro, lasciandoci con l’amaro in bocca. Tolto tale aspetto, in ogni caso, il piacere di ritrovarsi con un Dream Drop Distance con questi livelli di dettaglio è alto: chiaramente le ambientazioni restano abbastanza spoglie, per necessità espresse della console di origine, ma tutto ciò che c’è all’interno dell’inquadratura riesce a muoversi rapidamente, Sora, Riku e tutti gli altri elementi compresi. I 60fps riescono a essere incredibilmente fissi facendo diventare il Dream Drop Distance il primo Kingdom Hearts capace di mantenere tale caratteristica in qualsiasi momento, anche nelle sessioni di combattimento più concitate, così da rendere questo capitolo il più veloce di sempre, tanto negli spostamenti quanto nell’utilizzo del Keyblade. Ultima novità e aggiunte in fase di riedizione in HD è collegata ai Mangiasogni, che nella versione originale vengono chiamati Dream Eater: come noto, in Dream Drop Distance sia Sora che Riku venivano accompagnati da una coppia di Esper, la versione alleata dei Mangiasogni contrapposta agli Incubi, con i quali poter attivare le già citate funzioni di Link. Su PlayStation 4 abbiamo avuto modo, giocando il primo capitolo nei panni di Sora, di trovare un nuovo compagno di battaglia, che assomiglia molto a un procione, ma ha dei pattern d’azione che già dovremmo conoscere dal titolo originale, e che ci permetteranno di salirgli in groppa e saltellare qui e lì sul campo di battaglia schiacciando i nostri avversari. 

Il Castello dei SogniVeniamo dunque a Kingdom Hearts 0.2 Birth by Sleep – A fregmentary passage. Partiamo col dire, per chi non lo sapesse, che si tratta di un capitolo che va a posizionarsi subito dopo quanto accaduto in Birth by Sleep Final Mix, esattamente nell’episodio segreto, e dopo il finale segreto di Dream Drop Distance. Indossando i panni di Aqua, ci ritroveremo nella stessa sequenza temporale che ha visto Topolino aggiornare Riku e Kairi circa il suo incontro con la protagonista delle nostre vicende all’interno del Regno dell’Oscurità. Nella nostra prova abbiamo avuto modo di toccare con mano soltanto la parte iniziale del gioco, quella ambientata nel Castello dei Sogni. Pensato soprattutto per poter offrire a tutti i fan della saga un assaggio di quello che sarà Kingdom Hearts III, dal punto di vista tecnico e grafico, il nuovo capitolo di Birth by Sleep si presenta come un vero e proprio mix tra le meccaniche di Kingdom Hearts 2 e, per l’appunto, il titolo pubblicato su PsP: Aqua, mantenendo l’agilità che era propria di Sora, porta dal suo bagaglio di esperienza su console portatile il sistema di puntamento, che con R1 ci permetterà di inquadrare i vari bersagli e colpirli con una pioggia di colpi magici. Rievocando i combattimenti della saga regolare contro gli Hearthless, tutto il battle system ci è sembrato molto più dinamico e variegato, permettendoci di sfruttare tutte le movenze di Aqua che, dopo i primi minuti e il primo pattern unico di attacchi, riesce a mostrarsi più predisposta alla varietà di quanto si potesse pensare. L’obiettivo del nostro breve incontro con la nostra protagonista era quello di distruggere cinque ingranaggi che ci avrebbero portato ad attivare il percorso verso il Castello dei Sogni, con una ricerca intervallata, chiaramente, dall’apparizione di schiere di Hearthless e un miniboss che ci ha permesso di esaltare le caratteristiche anche magiche di Aqua, che si fregia nuovamente di una barra MP, diversamente da quanto accaduto dal capitolo per PsP. L’aspetto più appagante della demo testata, comunque, resta il level design, perché il dettaglio è davvero altissimo e la qualità tecnica si lascia decisamente apprezzare: la speranza di poter avere un Kingdom Hearts III capace di partire da questa base è altissima e ci ha riempiti di gioia. L’area a nostra disposizione, infatti, era decisamente vasta e riusciva a districarsi non solo in profondità, ma anche in altezza, permettendoci di scoprire gradualmente tutto l’ambiente circostante dopo aver sbloccato l’abilità del Glide ed esaltando la verticalità delle strutture inserite nel contesto narrato. La libertà di movimento anche durante i combattimenti è altissima, come d’altronde vi capiterà di notare in Dream Drop Distance, che ha aumentato di moltissimo la parabola delle meccaniche di spostamento durante le boss battle. L’intero prologo è stato sviluppato con l’Unreal Engine 4 che verrà riproposto da Nomura anche nel prossimo capitolo di Kingdom Hearts e i passi in avanti che sono stati compiuti sono davvero tantissimi e significativi, perché guardare Aqua e soprattutto condurla all’interno del mondo ricreato è un piacere che già abbiamo avuto modo di sottolineare poc’anzi. La sua modellazione, quanto quella dell’ambiente, è più che convincente e l’illuminazione, che chiaramente strizza l’occhio al Regno dell’Oscurità con delle tonalità cupe e non eccessivamente luminose, aumenta il senso di completezza offerto. Purtroppo non abbiamo avuto modo di passare molto più tempo con Aqua e dopo aver raggiunto il castello di Aurora abbiamo dovuto salutare mestamente questa nostra prova con il capitolo 0.2, che, in aggiunta, non durerà moltissimo nella sua versione finale, per stessa ammissione di Nomura. Sarà però un ottimo e gradito assaggio prima di Kingdom Hearts III.

– Kingdom Hearts 0.2 Birth by Sleep è una piccola perla tecnica

– Dream Drop Distance su PS4 Pro è frenetico e fisso a 60fps

– Il Back Cover ci darà il background narrativo mancante

Kingdom Hearts 2.8 The Final Chapter porta su console fissa tre contenuti di indubbia qualità, ma di brevissima durata. Se non fosse per le 30 ore certe del Dream Drop Distance, il resto sarebbe realmente ingiustificato come contenuto di una collector’s, ma c’è da dire che la qualità offerta dal capitolo 0.2 di Birth by Sleep è davvero notevole e pur fornendo un collegamento molto flebile tra il passato e il futuro riesce a impreziosire il prodotto offerto. Per quanto riguarda il Dream Drop Distance non possiamo non apprezzare l’aver trasportato un capitolo nato su una console portatile come il 3DS su schermo unico e casalingo, mantenendo i 60fps e rendendolo il più frenetico Kingdom Hearts di sempre. Il lavoro di Nomura è stato encomiabile, perché si tratta realmente di un remake piuttosto che di un porting. Non abbiamo ancora avuto modo di valutare Kingdom Hearts χ Back Cover, ma oramai, a un mese dall’arrivo di questa ultima iterazione di Kingdom Hearts vogliamo sentirci pronti per chiudere la questione e accogliere il terzo capitolo della saga regolare.

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