Così, mentre la compagnia americana snocciolava le sue esclusive, Sony ha ancora chiamato in causa – tra gli altri – i ragazzi di Guerrilla Games, padri del fortunato franchise Killzone. Lungo un arco composto da ben tre generazioni di console, lo shooter è ora arrivato su PlayStation 4 con questo nuovo episodio e – così come la console promette di definire nuovi standard per il gaming che verrà – anche Killzone: Shadow Fall ha deciso di reinventarsi e guardare al futuro con occhi brillanti di novità.
Guerra Fredda… ma non troppo
Sono trascorsi trent’anni dalla vicende di Killzone 3, e la furia delle battaglie ha oramai reso inabitabile Helgan. L’unica soluzione possibile per gli Helgast è stata quella di trasferirsi a Vekta, dove ora convivono (si fa per dire) con gli abitanti locali. La cosa sembrerebbe quasi un inno alla tolleranza e all’accoglienza, se solo la città che ospita Helgast e Vektans non fosse tagliata da enormi pareti divisorie, sulla scia del Muro di Berlino, che evitano alle due parti di entrare in contatto. La tensione è altissima, ed infiltrarsi da intrusi nell’una o nell’altra parte è semplicemente un atto suicida. Alla faccia della tolleranza.
In questo clima di Guerra Fredda neanche troppo fredda, vestiamo i panni di uno Shadow Marshal (una sorta di assassino delle forze speciali), incaricato di introdursi nel territorio Helgast della città per reperire alcune informazioni. Il mondo ha bisogno di un eroe e sembra proprio che saremo noi, armati di Dual Shock 4, a dover rimettere le cose a posto.
Quanto NON è piccolo il mondo
Quello che colpisce immediatamente è l’impatto visivo di Killzone: Shadow Fall: il grigiore industriale dei vecchi episodi lascia infatti spazio a delle palette cromatiche vive, brillanti, straordinariamente attraenti, che vanno a colorare ambientazioni mai così enormi. Fin dalle sequenze iniziali è impossibile non accorgersi del trionfo dei colori che i ragazzi di Guerrilla Games hanno voluto realizzare: una scelta che ben si sposa con le nuove aree in cui si svolgerà il gioco, che ci vedranno muoverci in numerose radure boschive, tra alberi, arbusti e rocce sulle quali arrampicarci. In mezzo agli ambienti naturali spiccano ovviamente le costruzioni della civiltà, le strutture urbano-militari come le torrette di sorveglianza o gli edifici strategici all’interno dei quali troveremo, ad esempio, le apparecchiature adibite alla comunicazione.
Ovviamente, gli sviluppatori hanno spiegato che la vastità e l’eterogeneità delle ambientazioni consentiranno un gameplay molto più sandbox che in passato, dal momento che ci consentiranno di scegliere il percorso più adatto alla nostra strategia di battaglia in un’ampia varietà di percorsi. Meglio cogliere il nemico alle spalle piovendo letteralmente dal cielo, o è più soddisfacente aprire il fuoco e buttare giù qualsiasi cosa si muova? La scelta starà soltanto a noi utenti. L’aspetto strategico del titolo, quindi, è molto più importante che in passato, al punto che sarà possibile giocare a questo shooter sfruttando dinamiche proprie dello stealth.
Se optassimo per un approccio tutto proiettili e testosterone, i nemici potrebbero avere il tempo di dare l’allerta: qualora ci riuscissero, ci ritroveremmo ad affrontare un numero praticamente infinito di rinforzi, che continuerebbero ad essere richiamati dalle sirene d’allarme. Nel bel mezzo di questa situazione, potreste semplicemente decidere di continuare a sparare a qualsiasi cosa vi si pari innanzi, ma sarebbe una scelta più saggia utilizzare la testa e pianificare la propria strategia, localizzando il terminale per le comunicazioni e distruggendolo, causando così il cessato allarme.
Come accennavamo, insomma, Killzone: Shadow Fall offre delle possibilità molto varie e molto gradite all’utente, che può costruire una strategia d’azione modellata sul proprio stile personale, piuttosto che lasciarsi coinvolgere anche su next-gen dall’oramai un po’ abusato spara a qualsiasi cosa si muova e prosegui.
“… scegliendo te, un drone per amico”
Sarà anche vero che la maggior parte degli eroi divenuti leggende dei videogames compiono le loro missioni in solitaria, ma avere qualche alleato come asso nella manica non è affatto male – che sia umano o no. Nel corso delle sue scorribande ricche di piombo, il nostro Shadow Marshal potrà allora contare sul drone OWL, un piccolo robot volante che si rivelerà essere una risorsa preziosissima sia nella ricognizione che nello scontro faccia a faccia con il nemico.
Grazie al drone, che potremo controllare con il touchpad del Dual Shock 4, saremo in grado di compiere diverse azioni, diversamente utili in base al nostro piano d’azione: potremo ad esempio colpire i nemici vicini con una scarica elettrica volta ad intontirli, e subito dopo aprire il fuoco per eliminarli. In alternativa, il drone potrà anche fare da esca in base ai nostri ordini, esponendosi alla vista ostile per attrarsi addosso il fuoco nemico, e spianando quindi l’azione all’assalto inaspettato dello Shadow Marshal. Qualora foste in cerca di un approccio più pacifico, invece, il vostro fidato drone sarà anche in grado di utilizzare la sua tecnologia per mostrarvi l’ubicazione dei nemici nelle aree circostanti.
L’utile OWL, insomma, si adatta a qualsiasi situazione, e ci sarà sempre qualcosa che potrà fare per aiutarvi nelle situazioni d’impiccio: potrete ad esempio chiedergli anche di costituire uno scudo innanzi a voi per salvarvi dalle raffiche del nemico, o potrete anche sfruttarlo come rampino. Oltre che più aperte e più verdi, infatti, le ambientazioni di Killzone: Shadow Fall sono anche decisamente più verticali che in passato, e il vostro drone si presterà a farvi da rampino per consentirvi di spostarvi rapidamente da una torretta al suolo e viceversa, così da poter davvero piovere addosso ad un nemico ignaro.
Tra le altre cose che il nostro alleato elettronico potrà compiere, è presente anche l’indispensabile mansione della disattivazione degli allarmi, della quale abbiamo accennato nel paragrafo precedente: sebbene saremo noi a dover trovare il computer centrale del sistema di allerta, sarebbe impossibile riuscire ad hackerarlo e disattivarlo senza il supporto del drone. Sarà quindi utile stare bene attenti a non fargli subire troppi danni durante le fasi di shooting – pena l’impossibilità di utilizzarlo per un certo lasso di tempo.
Guerrilla in guerra
È indubbio oramai che Guerrilla Games sappia per bene cosa gli utenti si aspettano da un gioco di guerra, ed anche che abbia deciso di non adagiarsi sugli allori dei buoni risultati passati: molti hanno pensato che con il salto alla next-gen sarebbe bastato un restyle grafico sulle vecchie meccaniche per assicurarsi il successo, ma gli sviluppatori hanno invece preferito riammodernare anche le dinamiche di gameplay e le possibilità offerte all’utente, regalando quel senso di “gioco che viene dal futuro” non solo agli occhi, ma anche a pollici e dita impegnati sul controller.
A proposito di controller, le novità del Dual Shock 4 non si limiteranno all’utilizzo del touchpad per interagire con il drone, ma sfrutteranno anche la barra luminosa presente di fronte al joypad: quest’ultima, infatti, farà da indicatore della vita restante per il nostro protagonista, e muterà il suo colore da blu a giallo a verde fino a rosso in base alle ferite che abbiamo riportato. Sebbene l’idea appaia come carina e gradita, potrebbe comunque essere difficoltoso – giocando in un ambiente illuminato – rendersi conto del colore del led. Se così fosse, questo annullerebbe l’utilità della feature, che avrebbe un suo perché solo nei casi in cui ci ritroveremo a giocare al buio.
Grande protagonista sul controller sarà anche il già famoso tasto Share, che Guerrilla ha deciso di supportare appieno: potremo infatti sfruttare le possibilità di registrazione, e condividere con i nostri amici video fino ad una durata massima di quindici minuti per ciascuno.
Infine, non sono stati ancora forniti dettagli legati alla modalità multiplayer del gioco, ma gli sviluppatori hanno assicurato che sarà importante e curata tanto quanto la campagna single-player. Restate ovviamente con noi per sapere tempestivamente ogni dettaglio che sarà rivelato in tal proposito.
– Le nuove ambientazioni sono un piacere per gli occhi e per il gameplay
– L’utilizzo del drone OWL è molto interessante
– Ottima la libertà lasciata all’utente di scegliere tra approccio tattico e sterminio a tappeto
Abbiamo particolarmente gradito e apprezzato Il fatto che gli sviluppatori di Killzone: Shadow Fall non si siano fermati al solo restyle grafico per dirci che è giunto il tempo della next-gen, ma abbiano rinnovato le meccaniche e il feeling del franchise. Grazie a queste novità, il gioco promette di porre l’accento sull’aspetto tattico del combattimento, il cui fiore all’occhiello è sicuramente costituito dal drone OWL, e si presenta come un’enorme area brulicante guerra – insolitamente vivace e suggestiva a vedersi.
Le premesse, insomma, sono quelle di un prodotto molto convincente, che indubbiamente funzionerà da apripista per PlayStation 4 come titolo di lancio, e che non può che farci sorridere al pensiero di cosa ci riserverà la next-gen.