Anteprima

Killing Floor 2

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a cura di Marzo

Dopo la sua comparsa in Early Access per Personal Computer, Tripwire Games è giunta alla fiera losangelina di quest’anno con un Killing Floor 2 rinnovato e più cruento che mai, portando un codice avanzato in versione PlayStation 4: il focus, questa volta, è stato chiaramente indirizzato sulla modalità cooperativa del titolo, la quale supporta un massimo di sei giocatori online. Un numero cospicuo, che non può far altro che esaltare tutte le peculiarità di uno sparatutto horror in prima persona capace di divertire e di esaltare con massicce dosi di violenza coniugate con botte di adrenalina.

Come ti uccido oggi?
Ostinarsi a ricercare un background narrativo in titoli di questo calibro è quantomeno fuori luogo, ma gli sviluppatori hanno confermato che le vicende raccontate dai protagonisti nel primo capitolo – uscito ormai nel lontano 2009 – proseguiranno anche in questa seconda avventura, anche se non ci è dato sapere nulla sullo svolgimento della trama stessa. Tornando al gioco duro e puro, esso possiede una struttura di base davvero semplice e efficace, presentando una modalità simile all’Orda di Gears of War con numerose ondate intervallate da alcuni coriacei boss: in modalità cooperativa, prima di tuffarsi nella carneficina, sarà possibile personalizzare il proprio alter-ego con skin anonime dal sapore anni ’50 e infine scegliere una classe d’appartenenza. Quest’ultime raggiungono quota sette e le loro caratteristiche uniche permettono una varietà di gameplay interessante, potenziata oltremodo dall’enorme quantità di nemici differenti e dalla possibilità di approfondire ulteriormente la propria scelta grazie alla presenza di numerose abilità aggiuntive. Le tipologie di soldato spaziano dal Commando, il più brutale, capace di far fuori intere orde di nemici grazie alla sua energia maggiorata, al numero di proiettili disponibili e al danno elevato; al Supporto, classe più debole capace però di rifornire i compagni con numerose granate aggiuntive. In mezzo a questi opposti, un campionario di classi folto e variegato: il curioso Gunslinger, dotato di due revolver e una precisione senza pari, il Berserker, il più feroce e resistente del lotto, il Demolitore, capace di far saltare in aria qualunque cosa gli capiti a tiro, e il Firebug, armato di un devastante lanciafiamme.
L’estasi del sangue
Pad alla mano, Killing Floor 2 risulta un titolo frenetico e divertente, capace di strappare più di un’esclamazione euforica dopo l’uccisione di uno dei tanti boss presenti sul terreno. Il ritmo di gioco necessario alla sopravvivenza è davvero serrato, con pochi momenti di calma piatta utili solamente alla raccolta di nuove armi e alla ricarica delle munizioni presenti sul campo di battaglia, fondamentali per il prosieguo della missione: spesso infatti, dopo aver vomitato piombo contro le mostruosità che i ragazzi di Tripwire Games hanno gettato in campo, ci ritroveremo a corto di caricatori, instaurando giocoforza una meccanica di bullet management inaspettata per un titolo così adrenalinico. Sul terreno di gioco i nemici abbondano, tra minions, carne da macello per i più deboli, e mostri d’elité, capaci con pochi colpi di stendere a terra il proprio alter-ego; toccherà quindi a noi e alla nostra squadra fare piazza pulita, ricordando di utilizzare tutte le abilità personali dei nostri eroi per giungere sani e salvi alla fine dell’ondata. Il livello di difficoltà si attesta su livelli elevati e sopratutto contro i boss di fine livello sarà necessaria una coordinazione vocale con i nostri compagni: alcune nemesi, oltre a essere accompagnate da nemici standard capaci di arrecare un discreto danno alle fila alleate, possiedono abilità fuori di testa, tra le quali troviamo salve di missili incendiari, teletrasporto dalla lunga distanza e attacchi corpo a corpo devastanti. Tutti i mostri che ci troveremo ad affrontare avranno punti deboli ben stabiliti e sarà nostro compito bersagliarli con una pioggia di proiettili, una volta individuati: il motore di gioco accentua ulteriormente questa meccanica, inserendo smembramenti contestuali accompagnati da litri e litri di sangue bollente. Se da un lato il map design non brilla certo per soluzioni innovative o per una personalità spiccata, dall’altro il roster dei nemici si presenta enorme e ricco di variabili, presentandosi così come uno dei punti di forza principali di Killing Floor 2. Tra zombie dotati di enormi lame di metallo al posto degli arti, banshee urlatrici paralizzanti e ammassi di carne pronti a esplodere la varietà è assicurata, sia dal lato più strettamente ludico che in termini di character design, ricordando alla lontana le creature partorite da geniali menti quali Giger e Cronenberg. Il titolo, per quanto riguarda l’impatto visivo, riesce a difendersi molto bene nonostante l’utilizzo dell’ormai invecchiato Unreal Engine 3: gli ambienti di gioco risultano il più delle volte spogli e poco interattivi, ma la buona qualità delle texture e dell’illuminazione sopperiscono a tali mancanze che saltano all’occhio solamente durante i momenti di stanca tra un’ondata e l’altra. 

– Adrenalinico, violento e divertente;

– Numerose classi disponibili;

– Nemici dalle abilità sempre differenti.

Killing Floor 2 è un titolo che conosce il fatto suo: sa quello che vuole e lo ottiene egregiamente. Sterminare ondate di mostri risulta divertente e adrenalinico grazie a un gunplay solido e alla presenza di numerosi nemici dalle abilità sempre differenti, il tutto innestato in una modalità a ondate che privilegia un’inedita meccanica di bullet management e la capacità di lavorare in team. Non ci resta che attendere l’uscita definitiva su PlayStation 4 e PC il prossimo ottobre, in modo tale da giudicare al meglio la nuova fatica di Tripwire Games.

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