Inazuma Eleven Go Chrono Stones Tuono
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Inazuma Eleven è diventato negli ultimi anni uno dei brand più amati e riconoscibili tra quelli provenienti dal Sol Levante, grazie sicuramente anche alla serie televisiva mandata in onda da Disney e al manga, ma principalmente per merito della buona qualità media di tutti i software fin qui pubblicati, i quali, pur indirizzati principalmente ad un pubblico giovane, offrivano un gameplay solido e divertente.Tra pochi giorni potrete leggere la nostra recensione di Inazuma Eleven Go Chrono Stones – Tuono, intanto eccovi le nostre prime impressioni dopo una manciata di ore di gioco.
Ahhhh i viaggi temporaliCome il precedente capitolo, anche Inazuma Eleven Go Chrono Stones – Tuono ci mette nei panni di Arion Sherwind, stavolta alle prese con una trama decisamente intricata a base di viaggi temporali, misteriose corporazioni e inaspettati alleati: chi ha seguito la terza serie animata si troverà subito a suo agio, vista la corrispondenza con la trama narrata nel gioco, ma, per evitare fastidiosi spoiler, rimandiamo un’analisi più dettagliata dei risvolti narrativi alla recensione finale.Per adesso vi basti sapere che, sebbene a tratti richieda un surplus di sospensione dell’incredulità, la storia funziona, e riesce nel compito di fare da collante sin dalle primissime ore di gioco, che, come da tradizione, si passano più a guardare che a giocare: l’universo creato è imponente, con decine di personaggi diversi, e, rispetto al precedente Go – Luce/Ombra, coloro che sono totalmente a digiuno della serie, o sono fermi alla seconda stagione, faticheranno non poco a raccapezzarsi all’interno del sostrato narrativo.I fan della serie tv, invece, saranno in paradiso: i doppiatori sono gli stessi e la qualità ne beneficia, tanto che, durante le numerose sequenze animate, si farà davvero fatica a distinguere tra il videogioco e lo show televisivo.Il tutto è molto ben confezionato, e, finora, l’impressione è la stessa dei titoli che hanno preceduto questo Go Chrono Stones – Tuono, ovvero che, nonostante l’audience sia fondamentalmente molto giovane, la cura riposta nello sviluppo e nei dettagli non sia inferiore a quella che sottende a produzioni di prima fascia sulla console portatile della grande N.
All’insegna della continuitàPer quanto visto sinora il leit motiv della produzione è sicuramente dato dalla continuità, soprattutto rispetto all’ultimo capitolo in ordine di tempo: l’aggiunta di mosse speciali e nuove trasformazioni amplia l’offerta senza stravolgerla, con le meccaniche di base rimaste sostanzialmente immutate nella loro solidità.Un’altra parola chiave è “facilità”, con un rovescio doppio della medaglia: se, da un lato, le dinamiche di gameplay si rivelano estremamente accessibili, tanto da coinvolgere rapidamente anche quanti si siano persi non solo la serie animata ma anche i videogiochi precedenti, dall’altro il livello di difficoltà, da sempre tarato verso il basso per questa saga, durante le prime ore di gioco sembra essere ancora più gentile del solito, rendendo il pacchetto un pelino meno godibile per gli amanti più attempati della serie.La scelta è comprensibile, e non priva di valide motivazioni, ma quando si ha l’impressione di essere davvero messi alla prova solamente dai boss (e nemmeno troppo, a dirla tutta), anche per un adolescente l’appeal del titolo tende a scemare: rimandiamo comunque ogni valutazione alla recensione finale, perché la speranza è che, passata la prima decina di ore di gioco, la situazione possa migliorare.Per il resto tutto sembra essere al suo posto, dalle dinamiche da rpg lite alle spettacolari evocazioni, passando per tecniche speciali che farebbero arrossire i gemelli Derrick (questa la capiranno solo i trentenni): nonostante lo stiamo giocando su New 3DS, non abbiamo notato sostanziali miglioramenti prestazionali, né a livello grafico né in quanto a tempi di attesa, e il motore che muove il gioco ci sembra parente stretto di quello (più che buono) visto all’opera nel recente, e già citato, Go Luce/Ombra.Esprimersi dopo due pomeriggi di gioco è sempre rischioso, e ci riserviamo di fornire un giudizio completo solamente tra una decina di giorni, in sede di recensione, ma le prime impressioni in compagnia di Inazuma Eleven Go Chrono Stones – Tuono sono quelle di un titolo che gioca sul sicuro, come una squadra di primo piano che insiste nel servire il giocatore più talentuoso sapendo che questi, prima o poi, risolverà la partita.Ma, come detto, siamo solo alla mezz’ora del primo tempo: a presto sulle pagine di Spaziogames.it per il commento post-partita.
– Gameplay collaudato
– Doppiaggio ed adattamento di eccelsa qualità
– Di facile approccio
Dopo il capitolo di (parziale) rottura e svecchiamento rappresentato dall’episodio dello scorso anno, Inazuma Eleven Go Chrono Stones – Tuono sembra giocare sul sicuro proponendo la consueta qualità ma senza innovazioni di peso: agli affezionati della saga questo basterà (e probabilmente avanzerà), ma la speranza di imbatterci in qualche sorpresa di qui alla review non ci ha abbandonati.
Rimanete sintonizzati per saperne di più!
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