Il Signore Degli Anelli: L'avventura di Aragorn
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a cura di Krauron
Mai produzione cinematografica fu riprodotta videoludicamente come quella del Signore degli Anelli. Sicuramente il merito va alla notorietà (e la qualità) filmica che ha visto su pellicola il capolavoro di Tolkien, non bistrattato come è di solito fare ultimamente. Il problema è che se possiamo decantare le lodi tanto del libro quanto della sua trasposizione cinematografica, lo stesso non si può fare dei videogiochi ad esso dedicati. Tutti titoli più o meno nella sufficienza, tranne qualche caso raro di eccellenza. Con Aragorn’s Quest probabilmente questa tendenza non cambierà: il titolo difatti non punterà nell’offrirci qualcosa di meticolosamente performante, bensì in un episodio strettamente casual, che strizza l’occhio ad una fascia di pubblico essenzialmente giovane, magari che vede per la prima volta Aragorn, Gandalf e compagnia. Quale miglior modo dunque per avvicinare l’opera tolkeniana anche ai più giovani se non con un fedele videogame?
Io sono Aragorn, figlio di ArathornLa scorsa succosa anteprima pubblicata su queste pagine focalizzava alcuni punti importanti, che ora analizzeremo nuovamente in base alle recenti news trapelate dal recente Gamescom: in primis che (come potete facilmente dedurre) si tratta di un capitolo del tutto incentrato sulle vicende del Re di Gondor, con la narrazione affidata ai racconti di Sam, che dopo le peripezie con Frodo e company, si ritrova sindaco di Hobbiville. A Colonia gli sviluppatori hanno voluto sottolineare questo punto, asserendo che una sceneggiatura raccontata in tal modo è soprattutto un nostalgico espediente per i fan della trilogia, che si ritrovano a respirare nuovamente tutte quegli ambienti, città e personaggi che amano tanto. Su questo non possiamo che essere d’accordo con gli Headstrong Games, una scelta decisamente azzeccata. Altro punto focale riguarda i controlli. Il titolo destinato precedentemente al Wii ed alle console portatili, ora sbarcherà anche su Ps3, ovviamente con l’ausilio del Move. Chi ha provato entrambe le versioni da salotto, afferma che non ci sono differenze sostanziali in termini di risposta ai comandi. Tutto è molto semplice ed intuitivo, con dei semplici movimenti col polso necessari per dare il via a tutta una serie di combo con la spada. Se invece i nemici si trovano particolarmente distanti da noi, basterà sfoderare l’arco e colpirli senza pietà. A detta degli sviluppatori l’uso dell’arco non sarà un mero optional, ma anzi si rivelerà necessario in più di una occasione, non per forza bellica. Affermazione che ci suona alquanto strana, in quanto fino ad ora tutti i video di gameplay hanno focalizzato la propria attenzione sullo stillicidio indiscriminato a mò di Dinasty Warriors.
Dammi una mano!Proprio gli ultimi video rilasciati in Germania hanno confermato i pregi e i limiti di questa produzione. Sicuramente il marchio del Signore degli Anelli fa sempre la sua figura, donando carisma anche a lavori abbastanza sottotono. In secundis gli scontri sembrano divertenti ed abbastanza variegati, anche se nulla di particolarmente originale. Granpasso inoltre si muoveva in maniera abbastanza legnosa e opaca, e nemmeno i colpi speciali rilasciabili dopo il caricamento di una apposita barra miglioravano la situazione. Inoltre abbiamo ancora dubbi sulla intelligenza artificiale dei nemici: quelli grandi e grossi davano un po’ di filo da torcere, ma gli avversari “standard” invece risultavano abbastanza immobili anche nelle situazioni più concitate, trasformandosi ben presto in fresca carne da macello. Altro elemento trattato nella scorsa anteprima riguardava il multiplayer, che permetteva di giocare assieme ad un altro compagno. Ora si sa che il secondo giocatore può entrare nella partita in qualsiasi momento, e che il suo ruolo va ben oltre il semplice divertimento di coppia: difatti ci saranno missioni secondarie da affrontare obbligatoriamente in compagnia di un alleato, e dunque sarà anche l’unico modo per terminare il gioco al 100%. A proposito di missioni, ci saranno svariate subquest da affrontare una volta terminata la storia principale che durerà all’incirca 8-10 ore per i più esperti. Una longevità di tutto rispetto, considerando che si tratta pur sempre di un Action. Purtroppo non possiamo dire lo stesso del comparto grafico, ancora povero da ogni punto di vista, con uno stile che tenta di risultare simpatico ma finisce per essere anonimo. Infine il doppiaggio americano vanta le voci dei film, e speriamo che lo stesso possa accadere anche in Italia.
-Il fascino del brand
-Possibilità di giocarlo con un amico
-Prova d’esame per il Move
E’ meglio osservare La Ricerca di Aragorn con un occhio meno esperto. Il titolo infatti tende la mano a tutte quelle persone che hanno poca confidenza tanto con il medium quanto con l’opera fantasy, anche se non mancano spunti interessanti di gameplay. Inoltre è comunque un banco di prova per la nuova periferica Sony, che speriamo possa risultare adatta e performante anche in titoli come questo.
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