Anteprima

Hyperdimension Neptunia

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a cura di Folken

Provate ad immaginare un gioco ambientato in un mondo devastato dalla console war. Immaginate questa guerra interpretata da divinità rigorosamente femminili, tratteggiate con l’ammiccante stile giapponese. Un contesto assurdo, popolato da personaggi altrettanto bizzarri che non perdono occasione per prendersi gioco degli stereotipi tipici del mondo videoludico. Il tutto utile a condire un RPG di stampo tipicamente orientale in arrivo dalle nostre parti il prossimo 4 marzo, sviluppato da Idea Factory, di recente visti all’opera nell’estroso Trinity Universe, intitolato Hyperdimension Neptunia. Grazie ad un codice preview giunto in redazione abbiamo potuto testare le prime fasi di gioco, lasciandoci sedurre dalle dolci protagoniste e dalle complesse dinamiche di gameplay.

Fan ServiceCome descritto nel cappello introduttivo, il plot di Hyperdimension Neptunia si diverte a riprendere diversi luoghi comuni del genere (ma anche del mondo videoludico più in generale) raccontando una storia assurda ambientata su di un pianeta diviso in quattro regioni differenti protette da altrettante dee. Ognuna di esse è la personificazione di una console, fattore che rende il rapporto tra di esse conflittuale. Cercare di dimostrare la propria superiorità le ha rese più deboli, permettendo a forze maligne di seminare morte e distruzione tra la popolazione. La protagonista sarà Neptune, nome scelto in onore della console SEGA mai rilasciata, ovviamente vittima di amnesia la quale cercherà di compiere la profezia che la designa come unica speranza per il genere umano. A guidarla vi sarà Histoire, un libro parlante onnisciente, mentre lungo il cammino incontrerà altre ragazze che sceglieranno di accompagnarla in questa folle avventura. Dialoghi al limite del non sense e personaggi bizzarri trascinano una trama che da quanto visto punta ad intrattenere gli amanti dei JRPG senza cercare di raccontare una storia particolarmente intrigante. Il gioco trabocca letteralmente di rimandi ad ogni genere videoludico, fattore che insieme al particolare gameplay lo rende godibile solo per una determinata nicchia di appassionati. Lo stile grafico da anime giapponese e cut-scene basate principalmente su dialoghi interpretati da disegni piuttosto statici, faranno il resto.

Grinding selvaggioIl gameplay di Hyperdimension Neptunia si basa quasi esclusivamente sull’esplorazione di diversi dungeon nei quali affrontare scontri causali, raccogliere tesori e sviluppare il più possibile i propri personaggi. Il mondo esterno sarà rappresentato da mappe dedicate alle diverse aree non esplorabili liberamente, ma accessibili invece tramite un menu. Tramite questa schermata potrete sviluppare la trama scegliendo di visionare nuovi segmenti del plot sbloccando così nuove quest. Sempre da questa sezione potrete visionare lo shop, dove acquistare materiali ed equipaggiamento di ogni tipo, e approfondire la vostra conoscenza del mondo di gioco grazie ad un folto database testuale. La scelta di rendere la mappa generale un vero e proprio menu da cui gestire ogni cosa ci è parsa molto funzionale ma allo stesso tempo poco immersiva, parallelamente opposta ad altri titoli più mainstream che permettono invece l’esplorazione in prima persona di villaggi o altre zone più o meno popolate, conversazioni con NPC e così via. Il cuore del gameplay di Hyperdimension Neptunia è invece il combattimento, affiancato da una ricchissima gestione dei personaggi. Le battaglie saranno a turni, con in alto a destra una striscia che segnala chi potrà effettuare una mossa e in quale successione. Voi controllerete il party, un personaggio alla volta, avendo a disposizione un tot di punti azione da spendere per concatenare una combinazione di quattro attacchi. Interessante le possibilità offerte dalla gestione delle combo che tramite il menu dei personaggi potrete personalizzare in alcuni aspetti. Oltre a poter dare un nome a qualsiasi combinazione di mosse, avrete la possibilità di assegnare poteri speciali ad alcune di queste, che permetteranno di attivare col quarto colpo mosse speciali o particolari bonus. Nel caso della protagonista Neptune, potrete scegliere di attivare la trasformazione che libererà i suoi poteri di dea, garantendo una potenza d’attacco superiore. Curiosa la scelta di rendere le skil di recupero energia totalmente automatiche e subordinate ad alcune condizioni specifiche. In pratica, alla crescita del personaggio corrisponderà l’apprendimento di abilità particolari che, impostando un paramento percentuale, verranno utilizzate dalle donzelle in base alle differenti situazioni. Ad esempio potrete scegliere di impostare un cinquanta percento di possibilità che all’approssimarsi ad un certo numero di HP, Neptune utilizzi la skill di recupero energia. Attenzione però alle scorte di materiali presenti nel vostro inventario, in quanto questi poteri consumeranno determinati item. L’esplorazione dei dungeon vi permetterà di utilizzare alcune caratteristiche peculiari dei vari personaggi per, ad esempio, scovare oggetti nascosti, liberare passaggi o richiamare mostri particolari. A parte questa variante, comunque, i labirintici ambienti di gioco fungono solo da spazio in cui cercare scontri causali per accumulare esperienza, oggetti e quant’altro. Eliminata completamente una parte più esplorativa e immersiva, il gioco sembra proporre all’appassionato un grinding sfrenato intervallato solo da dialoghi divertenti con protagoniste ammiccanti.

Abbiamo già detto Fan Service?Il comparto tecnico, da quanto abbiamo potuto vedere in questo codice ancora non completo, pare più funzionale che altro, con ambienti poligonali, nel caso dei dungeon, scarni e ripetitivi. I personaggi sono invece ben modellati e disegnati sfruttando la tecnica del cel-shading. Apprezzabile in generale il character design, pensato esplicitamente per un certo tipo di pubblico. Discreto il comparto sonoro, fatto di musiche elettroniche ed una sigla inconfondibilmente J-pop ed effetti godibili. Un plauso all’opzione che permette di selezionare tra il doppiaggio in inglese e quello originale giapponese, sebbene durante le partite la qualità dell’esperienza risenta un po’ dalla ripetizione, in alcune occasioni eccessiva, di certe esclamazioni. Avendo potuto testare solo le prime fasi del gioco non possiamo esprimerci sulla longevità, ma dovrebbe allinearsi con quella di altri esponenti del genere.

– Sistema di combattimento interessante

– Character design gradevole

– Console war personificata!

Hyperdimension Neptunia si configura come un JRPG esplicitamente progettato per una certa fetta d’utenza, che saprà apprezzare lo spudorato fan service di cui è permeato ed il particolare gameplay, incentrato quasi unicamente sui combattimenti. Non possiamo che fare un plauso alla scelta di importare in occidente un titolo del genere, che troppo di rado riesce ad approdare nei nostri negozi, fattore che potrebbe contribuire al suo successo. La data d’uscita è fissata per il 4 marzo, restate con noi per un giudizio approfondito del gioco.

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