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A Febbraio, con l’arrivo del DLC gratuito Hammer Storm, 343 Industries ha annunciato il ritorno della tanto amata Firefight, nota qui in Italia anche come Sparatoria. Una modalità cooperativa (già presente in Halo 3: ODST e Halo: Reach ma grande assente in Halo 4) in cui dovrete combattere contro una serie di ondate di nemici con l’obbiettivo di sopravvivere fino alla fine. Prima di distribuire la versione completa, di cui ancora non si conosce la data precisa, il team ha deciso di dare la possibilità agli utenti di provare con mano la loro rivisitazione di Firefight con una open beta disponibile fino al 19 Aprile. Dopo una prova approfondita, siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo.
8 vs All!
Questa volta la modalità Firefight non avrà un menù apposito ma sarà soltanto parte delle playlist disponibili per la modalità Warzone. Comincerete con il resto del vostro team, costituito da otto giocatori, dallo stesso punto iniziale e dovrete sopravvivere per cinque turni totali a diverse ondate di nemici a difficoltà crescente. Il feeling generale, almeno inizialmente, è molto familiare e attinge totalmente dal passato, con una difficoltà abbastanza marcata per via di un’equipaggiamento base che non permette un approccio eccessivamente offensivo e per l’assenza di power weapons. Questa impressione iniziale, che abbiamo gradito parecchio, va purtroppo ad annullarsi con il passare dei minuti, perché con le armi rilasciate dai nemici abbattuti e tramite l’aumento del livello REQ il completamento della partita si è rivelato davvero troppo semplice. La facilità nel concludere le diverse partite ci ha spiazzato e secondo noi il principale problema sta nel fatto che il numero di nemici non è stato calibrato per otto giocatori – che risultano quasi eccessivi – ma per molti di meno. L’esperienza rimane comunque divertente, ma ridurre gran parte del match semplicemente a trovare i nemici prima degli altri giocatori per evitare di avere poche kill a fine turno non ci ha convinti. Ottima invece la diversificazione dei nemici e dei vari boss di fine ondata.
I ragazzi di 343 Industries sono riusciti infatti a rendere convincente il meccanismo che prevede una rotazione continua di Covenant e prometeici, e con un uso intelligente del REQ System avrete la possibilità di adottare una specifica strategia proprio in relazione a questi scontri sempre differenti. All’annuncio che Firefight sarebbe stata assorbita da Warzone era sorto però in noi qualche dubbio sul possibile (ab)uso delle carte REQ, e invece sotto questo punto di vista possiamo rassicurarvi, perché tale integrazione non rende assolutamente sbilanciata la partita e anzi aumenta il ritmo e il divertimento, offrendo anche diverse soluzioni di gameplay.
Inizialmente comincerete con delle carte di livello base e con il passare dei turni avrete invece la possibilità di utilizzare carte di livello maggiore richiamando anche veicoli, che aiuteranno a rendere molto bene su schermo l’idea di battaglia su larga scala a cui prima facevamo riferimento. Concludiamo dicendovi che le mappe su cui si svolgerà l’azione sono quelle classiche di Warzone e non sarà possibile selezionare invece quelle previste per le playlist Arena. Comprendiamo la scelta di voler dare un’impronta da battaglia su larga scala tramite l’utilizzo di zone parecchio ampie, ma la vastità di tali mappe si è rivelata in realtà abbastanza problematica. Principalmente perché la localizzazione dei diversi spawn dei nemici non ci è sembrata calibrata al meglio, evidenziando zone di mappa – anche abbastanza estese – totalmente deserte. Va però detto che 343 Industries ha già confermato che con la release ufficiale verranno rese disponibili due nuove mappe sviluppate e calibrate per rendere al meglio proprio in Firefight.
Dove sono le opzioni ?
Quello che però ci ha fatto storcere maggiormente il naso è sicuramente la mancanza di opzioni di scelta. Durante la nostra prova infatti non è stato possibile personalizzare le partite in alcun modo: il team di sviluppo, secondo noi, ha sottovalutato l’importanza di dare al giocatore la possibilità di poter plasmare, come accadeva in passato, la propria esperienza in questa modalità. Non potrete infatti modificare la difficoltà dell’IA, non saranno disponibili neanche i teschi e di conseguenza l’impegno richiesto alla base della partita rimarrà sempre invariato. Ad aggravare tale situazione, la questione dei round e delle vite. Ogni partita infatti sarà costituita da cinque round totali e non solo non potrete aggiungerne di extra ma addirittura ogni round, questa volta, sarà singolo e non suddiviso in diversi set. A completare tale quadro negativo di limiti inspiegabili si aggiunge anche la mancanza dell’indicatore comune di vite a disposizione: ogni membro del team infatti potrà morire quante volte vorrà, rendendo quasi del tutto inutile l’aspetto collaborativo della modalità, fondamentale in passato, in relazione a morti evitabili, riducendo tutto ad una semplice corsa contro il tempo. Era chiaro che il voler rendere Firefight una modalità di Warzone avrebbe portato a dei limiti strutturali e comprendiamo anche l’impossibilità di sviluppare partite eccessivamente longeve, ma la totale assenza di modifiche ci è parsa davvero eccessiva. In definitiva, almeno sotto questo aspetto, vorremmo molto di più dal prodotto finito, perché al momento si tratta di una survival mode fin troppo limitata.
– Divertimento assicurato
– Ottima integrazione con il sistema REQ
– Ritmo di gioco convincente
Questa riproposizione di Firefight in chiave Warzone ci ha lasciati un po’ con l’amaro in bocca: la mancanza di opzioni e l’estensione eccessiva delle mappe hanno sottolineato dei limiti evidenti. Sia chiaro, la modalità rimane comunque molto divertente e la perfetta integrazione con il sistema di carte REQ ci ha stupito in positivo, ma la sensazione è che con pochi accorgimenti si possa rendere il tutto molto più godibile. Ci aspettiamo quindi che 343 Industries approfitti del tempo che ci separa dalla release finale per apportare le giuste modifiche, riuscendo così ad aggiungere ancor più qualità al già più che ottimo comparto multigiocatore di Halo 5: Guardians.