Qualche mese fa Milestone ci chiamò a Londra per provare la line-up figlia del passaggio interno al motore proprietario Unreal Engine, che prese le forme di MXGP3 e Gravel. Il primo, come ben sappiamo, approdò sugli scaffali a fine maggio e riuscì a convincerci grazie al miglioramento tangibile sul binomio fisica e resa grafica; al secondo invece toccò la sorte del rinvio, in modo da dare il tempo al progetto di trovare una sua propria identità, che la prematura presentazione non era riuscita pienamente a cogliere. Gravel nasce come un arcade racing game off-road, semplice da padroneggiare e in grado di offrire al giocatore un divertimento immediato attraverso i più disparati contenuti del gioco.
Iniziamo subito con i numeri: il gioco dell’italianissima Milestone al suo interno potrà vantare ben 65 tracciati, divisi in 18 locations (16 + 2 bonus), 4 discipline di gare (Extreme, Speed Cross, Cross Country e Trophy Trucks) più di 70 veicoli divisi in 9 categorie e 10 modalità di gioco. Valori di tutto rispetto, che lasciano ipotizzare una certa varietà all’interno delle diverse attività. La demo presente in fiera era composta da 4 gare preimpostate in quattro diverse location: uno ambientato in una cava australiana, uno nel Florida Stadium, un altro sul circuito internazionale di Montalegre e infine l’ultimo in una foresta dell’Alaska.Alla nostra discrezione è stata lasciata la scelta dell’orario e del meteo, ma soprattutto la selezione dell’auto tra le dodici disponibili. In quaranta minuti siamo riusciti a provare diverse combinazioni in grado di portare alla mano la dichiarata varietà del gioco. Senza particolari pretese sulla risposta della fisica, abbiamo ritrovato un sistema di controlli immediato che differenzia le diverse categorie esaltandone le peculiarità e oscurando quelle difficoltà che renderebbero inutilizzabile un tir nel bel mezzo di una foresta dell’Alaska. Un quadro non così innovativo, ma che al contempo va a coprire il vuoto lasciato da un genere che nel 2017 mostra sempre meno esponenti.
Uno show “All Around the World”Decisamente più peculiare è invece il lavoro svolto sulla campagna, che però non abbiamo avuto modo di provare direttamente qui a Gamescom 2017. Il tutto è ambientato all’interno di uno show televisivo, omonimo del gioco (Gravel TV), composto da una serie di competizioni sparse in giro per il mondo, che ci vedranno diventare pian piano il protagonista. Vincere non è infatti l’unico obiettivo, ma lo è anche il “rubare lo show”, termine che probabilmente sarà costituito dal compiere azioni particolarmente spettacolari, come derapare e tentare sorpassi al cardiopalma. Questa è però solo una nostra supposizione nata dall’unire le informazioni sullo show e dei punteggi che comparivano sopra l’auto durante le partite veloci, ma che mancavano ancora di un riscontro all’interno dei menù.
Uno sguardo all’engineCon questa demo, Gravel ha dimostrato di aver fatto degli importanti passi in avanti sul piano tecnico anche se, a detta dei ragazzi di Milestone, la demo era a circa il 70% dello sviluppo del titolo e girava su di un PC ipoteticamente di fascia alta. In generale comunque la duttilità dell’engine di Epic permette di avere un’immagine a schermo discretamente accattivante anche se ancora un po’ grezza, forse a causa dell’assenza totale di alcun lavoro di polishing. Ricordiamo poi l’impegno sul fronte sonoro, che beneficiando del nuovo motore granulare, può garantire un ottimo sonoro come già sentito in MXGP3 e MotoGP17.