Grand Kingdom
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a cura di erik369
Quante volte noi occidentali abbiamo avuto notizie di titoli promettenti confinati unicamente al Giappone? E’ risaputo che i costi di localizzazione non siano esattamente a buon mercato e ciò impedisce la diffusione globale di videogiochi anche qualitativamente ragguardevoli. Si tratta spesso di titoli di nicchia con un mercato fin troppo ristretto per ripagarne l’investimento. Un chiaro esempio di questo fenomeno è stato Grand Knights History, rpg realizzato dai Vanillaware la cui localizzazione venne cancellata per mancanza di risorse. Tale destino non sembra però essere condiviso da Grand Kingdom, una sorta di seguito spirituale del titolo appena citato (guidato dal medesimo director), la cui uscita è ormai imminente. In questi giorni abbiamo avuto l’occasione di provarne una breve demo che ci ha permesso di dare una prima occhiata al combat system realizzato dai MonoChro.
Strategia d’azioneQuello presentatoci da Grand Kingdom è un mondo conteso fra quattro potenti nazioni in perenne lotta per la supremazia. Le guerre, ormai all’ordine del giorno, non vengono più combattute da fedeli soldati, quanto piuttosto da gruppi di mercenari leali solo al denaro. La privatizzazione degli eserciti ha costretto i regnanti a tessere delicate relazioni con i soldati ingaggiati, permettendo loro di ottenere fama e prestigio oltre ogni dire al punto da essere trattati come eroi. Noi impersoneremo il capitano di un gruppo di mercenari alle prime armi, il quale si ritroverà coinvolto in vicende ben più grandi di quanto ci si potesse inizialmente aspettare. Questo è tutto ciò che siamo riusciti a carpire sulla storia dalla breve demo di Grand Kingdom. Non sappiamo quanto sarà realmente godibile la trama del titolo, il cui incipit non è certamente qualcosa di inedito.Un discorso decisamente diverso è da fare per il gameplay, il quale è stato mostrato in modo piuttosto completo, nonostante non mancassero delle limitazioni. Ci troviamo davanti ad un gioco di ruolo in 2D dal combat system atipico, le cui modalità comprendono sia il tatticismo che l’azione. Il campo di battaglia è diviso essenzialmente in tre diverse linee, lungo le quali sono disposti sia i nemici che i propri soldati. Rispettando uno specifico ordine legato alle proprie caratteristiche, ogni personaggio agisce in sequenza, così come accade nei giochi di ruolo a turni. I personaggi possono spostarsi lungo le tre linee, utilizzare tecniche di supporto ed attaccare. Ogni classe presenta uno stile di combattimento diverso, le cui modalità possono differire sensibilmente fra loro. Il combattente ad esempio può attaccare solo a distanza ravvicinata, ma nel farlo ha la possibilità di concatenare numerosi attacchi, a patto che si riesca a premere la giusta sequenza di tasti. Il cacciatore invece è impossibilitato al combattimento ravvicinato, ma può sfruttare il suo ragguardevole raggio per colpire i nemici distanti o riparati dietro ostacoli. Molte offensive prevedono modalità di attacco che strizzano l’occhio ai rhythm game, con l’obbligo di premere certi tasti con il giusto tempismo. Il risultato finale è decisamente peculiare, poiché in grado di miscelare tatticismo e azione in modo egregio, il tutto sin dalle prima battute di gioco. Ci si renderà presto conto come l’uso dell’ingegno sia indispensabile. Ogni tipo d’azione, che sia di supporto o votata all’offesa, può colpire indistintamente alleati ed avversari, rendendo essenziale gestire al meglio traiettorie e posizioni, arrivando persino ad approfittare delle stesse azioni del nemico. Il risultato è un sistema molto complesso che andrebbe provato a fondo per essere compreso nella sua interezza. Ciò che possiamo dirvi è che tale combat system ci ha davvero colpito, presentando qualcosa di nuovo e complesso, ma estremamente funzionale una volta appresi i suoi schemi.
Many men armyGrand Kingdom è anche un gioco di ruolo, e da tale genere adotta l’intero sistema di crescita dei personaggi e la gestione dell’equipaggiamento. Nella demo da noi provata erano disponibili solo quattro classi, ma sappiamo già che il gioco finale ne vanterà ben diciassette. Impossibile dire adesso quanto sarà bilanciata l’esperienza di gioco, ma un numero così elevato di classi ci fa ben sperare sul tasso di personalizzazione del proprio gruppo di mercenari. Il titolo contiene tutti le peculiarità classiche dei jrpg: dalle statistiche influenzate dal livello all’equipaggiamento diviso per slot, dalle skill apprese agli status alterati e i buff. Non mancano nemmeno gli oggetti di recupero e la possibilità di potenziare e forgiare le proprie armi e armature.
– Gamplay profondo che mischia sapientemente tatticismo ed azione
– Online asincrono dalle premesse interessanti
– Visivamente ispirato
La demo di Grand Kingdom ci ha davvero colpiti. Il titolo unisce le peculiarità classiche dei giochi di ruolo giapponesi ad un combat system innovativo e profondo, in grado di mischiare sapientemente tatticismo ed azione. L’online asincrono porta con sé delle buone premesse, costituendo una valida aggiunta da affiancare al single player. Non possiamo far altro che consigliarvi di porre attenzione al titolo dei MonoChro, il cui giudizio definitivo arriverà in concomitanza dell’uscita fissata al 17 giugno di quest’anno.
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