Gigantic
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Quando prima di andare all’appuntamento dedicato a Gigantic seppi che si trattava di un titolo che voleva includere al suo interno elementi che “sarebbero andati bene per tutti”, ho avuto il dubbio tipico di chi pensa che quando si vuole fare un po’ di tutto si rischia di fare male ogni cosa.
Quando poco prima della prova diretta gli sviluppatori mi hanno confermato che Gigantic sarebbe stato in qualche modo adatto a qualunque tipo di giocatore – “Chi viene dagli shooter, dai Moba, dagli MMO o dagli action troverà sempre qualcosa di familiare” – le mie perplessità non si sono di certo mitigate. La mezzora successiva ha però cambiato un po’ le carte in tavola, dimostrando che l’ibridazione non è esattamente un male, quando è ben implementata.
Eroi e giganti
Gigantic è sostanzialmente un titolo che ha in parte la struttura di un Moba ma che trova nello shooting in terza persona la sua arma più efficace. Abbiamo provato il titolo giocando in un’arena dalle dimensioni contenute, dove due squadre composte da cinque giocatori cercavano di avere la meglio per portare a casa il risultato. Per riuscirci, era necessario accumulare il potere necessario per poter evocare un guardiano che avrebbe lottato contro quello della squadra avversaria, fino ad arrivare al culmine – chiamato The Clash – dove uno dei due giganti elimina l’altro.
Prima di ciò è necessario passare attraverso alcune fasi specifiche, che la nostra squadra ha interpretato al meglio portandoci infine alla vittoria. La nostra scelta è caduta sul tank orientato agli attacchi melee, ma si poteva ovviamente scegliere anche il classico eroe di supporto, quello specializzato negli attacchi a distanza e così via, senza avere troppe diversificazioni rispetto ai canoni classici del genere. Durante le battaglie si sale di livello e si migliorano le proprie abilità “al volo”, ma non aspettatevi grande complessità da questo punto di vista, perché Gigantic ha l’intenzione di essere più immediato e semplice di altri Moba con un sistema di crescita più ramificato. A queste, bisogna poi aggiungere dei perks con abilità passive. È necessario specificare che Gigantic fa di tutto per esaltare il gioco di squadra, ed è probabilmente questo il motivo per cui la nostra prova in locale col team di sviluppo è stata tutto sommato divertente. Va considerato però che i più avvezzi a queste meccaniche non troveranno poi così tanti motivi per lasciarsi rapire dalla magia del titolo, perché in fin dei conti sembra far poco per differenziarsi da ciò che è già stato fatto da altri esponenti che hanno saturato il mercato (e non dimentichiamo che stanno per arrivare altri pezzi da novanta).
Clash of the titans
Dopo essere stati letteralmente lanciati dentro l’arena, i due team tentano di avere il controllo dei punti chiave. La mini mappa mostra chiaramente l’ubicazione degli eroi nemici, ma è saggio tentare in ogni modo di usufruire di alcune scorciatoie per aggirare il nemico, coadiuvati dai compagni che nel frattempo sono già nei pressi delle zone designate per aumentare il potere del guardiano prima della sua evocazione. A proposito di evocazioni, in ciascuna di queste piccole aree è possibile chiamare a sé delle creature alleate, alcune delle quali permettono di rivelare nemici nascosti, di ridurre i danni o di guarire il proprio team. Naturalmente in una sola partita non c’è stato alcun modo di valutare al meglio il bilanciamento e la varietà, ma dopo aver subito un paio di morti e capito abbastanza in fretta quali fossero i modi migliori per non farsi cogliere impreparati, dobbiamo dire che il rischio di avere partite forse troppo simili tra loro in effetti c’è. Certo, avere un team collaborativo e in grado di saper gestire al meglio le situazioni aiuta non poco, ma qualche dubbio è comunque rimasto.
Dopo una prima fase in cui i dieci giocatori lottano in lungo e in largo per l’arena, e dopo che l’indicatore del guardiano raggiunge il massimo, è possibile combattere al fianco della bestia. Successivamente al suo potentissimo attacco, il punto debole del guardiano nemico rimane allo scoperto, dando così modo al team di accanirsi su di esso per provocare una delle tre ferite che servono per portare a casa il match.
– Ottimo design dei personaggi
– Stile grafico particolare
– Scontri a fasi con la variante del guardiano
Lo shooter Moba di Motiga è interessante e offre un approccio più immediato rispetto ai diretti concorrenti, che restano comunque tanti e piuttosto agguerriti. Artisticamente buono e con un character design molto ispirato, Gigantic potrebbe riuscire a ritagliarsi un proprio spazio nel genere.
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