Difficile avere l’amaro in bocca dopo la
conferenza Sony in occasione della Paris Games Week. Oltre alle esclusive note come
God of War o
The Last of Us: Part 2, la presenza di una nuova IP tra i progetti
work in progress ha sicuramente generato una buona dose di aspettative. L’IP in questione è
Ghost of Tsushima, gioco realizzato da Sucker Punch, già creatore della serie di Sly Cooper e di inFAMOUS.
Sin dai primi dieci secondi di trailer, il titolo cattura l’attenzione. La scritta che appare sopra i fili d’erba (Tsushima, Japan, 1274), e la seguente scena con gli aironi circondati da fiori bianchi permettono di capire immediatamente il contesto: il Giappone feudale. Si tratta di un’ambientazione molto bramata dai videogiocatori, già assaporata in titoli come Tenchu, Way of Samurai, e il più recente Niho. Sucker Punch vuole dunque rinfoltire il filone videoludico dedicato al Sol Levante, attraverso un progetto molto ambizioso.
Una nuova strada
Il setting di gioco trae spunto da un fatto storico realmente accaduto: la battaglia tra impero mongolo e impero giapponese. Durante il XIII secolo, infatti, il celebre condottiero mongolo Kublai Khan intraprese una guerra espansionistica che portò alla capitolazione della Cina settentrionale e della Corea sotto il proprio dominio. In seguito a questi successi, il Giappone, all’epoca sotto la dinastia Hojo, divenne il nuovo obiettivo del Khan. Ghost of Tsushima ci farà rivivere la prima invasione mongola avvenuta nel 1274 nell’omonima isola giapponese, attraverso gli occhi di un samurai.
Sebbene due minuti di trailer non consentano di fare pronostici su trama e gameplay, risultano comunque sufficienti per apprezzare la cura nella realizzazione del contesto e innalzare l’asticella dell’hype. Al di là dei meravigliosi paesaggi naturalistici e degli scorci dedicati alla preparazione fisica e spirituale dei guerrieri nipponici, ciò che colpisce è la solennità che accompagna l’intera regia, sia in termini visivi che narrativi. La voce che occupa la prima parte del video, appartenente a un soldato mongolo, si rivolge al nostro protagonista con termini che rimandano al rigore militare, alla filosofia di vita, alla tenacia tipicamente orientali. Gli stessi sviluppatori hanno ammesso di essere succubi del fascino esotico, per tanto riconoscono che un progetto del genere merita la massima attenzione in termini di atmosfera. Per tale ragione appare chiara la scelta di dare al gioco una struttura open world, un concept già sperimentato dal team con inFAMOUS, ma che in Ghost of Tsushima vuole essere ancora più ampio e immersivo. A tal proposito, Jason Connell, Art Director del titolo, ha dichiarato che il mondo di gioco sarà molto vasto, e ciò sarà riscontrabile sia nelle ambientazioni (osservando il trailer, villaggi e templi si alternano a radure, boschi e rive) che nel numero di personaggi secondari con i quali interagire.
La via del samurai
Oltre al contesto, che sicuramente attira e si presenta bene, non è chiara la figura del protagonista. D’altronde il trailer avanza in maniera criptica, ma pare che il nostro eroe abbia abbandonato la via del samurai in seguito alla sconfitta, per diventare un fantasma (riferimento al nome del gioco) che opera nel buio. Perché questo passaggio? Nella realtà, la casta dei samurai si fondava sul concetto di onore. Quando un samurai non teneva fede ai propri obiettivi, o ricorreva al suicidio (Seppuku) per riottenere il rispetto perduto, oppure diventava un reietto (Ronin) senza padrone. Nel trailer il protagonista è sull’orlo della sconfitta, come dimostra la frase “Do you surrender?” (“Ti arrendi?“) proferita dal soldato mongolo. Questo sarà l’evento chiave che caratterizzerà il nostro personaggio, non solo a livello caratteriale ma probabilmente anche in termini di gameplay, dato il cambio look evidente nel video che rimanda ai ninja.
Dato che è stato tirato fuori, il gameplay di Ghost of Tsushima è un altro elemento avvolto nel mistero. Giusto nelle battute finali del trailer è possibile vedere il nostro protagonista uccidere in maniera spettacolare degli avversari, ma per il resto non abbiamo appigli. Tuttavia, la storia può venirci incontro per capire come sarà improntata la giocabilità, almeno per quel che riguarda i duelli. I samurai erano guerrieri aristocratici che si basavano sul combattimento individuale attraverso la katana. Una visione che si discostava totalmente dal modus operandi mongolo, che si fondava invece sull’utilizzo di esplosivi, di arco e frecce, e di scontri a cavallo. Se la supposizione precedente è corretta, e dunque il protagonista adotterà sia tecniche samurai che ninja, si potrebbe ipotizzare che l’approccio ai duelli sarà ragionato e tendente allo stealth. Questa supposizione trova valore nelle scene finali citati poc’anzi, ma è davvero troppo poco per poterne trarre delle certezze.
La cura per la rappresentazione del Giappone feudale
La trama si basa su un evento storico poco conosciuto ma interessante
Premesse per un open world davvero ampio
Ghost of Tsushima colpisce e incuriosisce, nonostante la presentazione del titolo sia incentrata quasi esclusivamente sull’atmosfera e sul contesto storico. Il gameplay rimane un’incognita, così come il protagonista, di cui conosciamo solamente il rango a cui appartiene, ovvero quello aristocratico dei samurai. Eppure, chi aspettava un titolo ambientato nel Giappone feudale, non può rimanere indifferente al nuovo open world di Sucker Punch. Serve sicuramente tanta pazienza, almeno fino al 2018. Nel frattempo speriamo di avere nuove informazioni per capire se l’ambizione del team di sviluppo, evidente nelle dichiarazioni rilasciate, riuscirà a portare nel parco esclusive PlayStation 4 un nuovo titolo iconico sul mondo dei samurai e del Sol Levante.